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"L'elettoralismo risulta così euforizzante perché è una forma di pornografia, attiene cioè al desiderio puro, magari con quella dose di squallore che serve a conferire un alone di realismo alla rappresentazione. Ma i desideri, i programmi e le promesse elettorali non sono la realtà, che è invece scandita dalle emergenze. L'emergenza determina un fatto compiuto che azzera ogni impegno precedente, ed a cui ogni altra istanza va sacrificata, come ad un Moloc. Carl Schmitt diceva che è sovrano chi può decidere sullo stato di eccezione. Ma nella democrazia occidentale vige uno stato di emergenza cronica, cioè uno stato di eccezione permanente, l'eccezione diventa la regola."

Comidad
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Di comidad (del 07/10/2010 @ 01:00:00, in Commenti Flash, linkato 1889 volte)
Non sapendo più chi insultare, Marchionne se l'è presa persino con gli animali dello zoo, dimostrando ormai di dare dei punti anche a Brunetta in fatto di ingiurie. Nel frattempo però l'AD della FIAT ha continuato a svolgere la sua missione di agente coloniale, alienando quel po' che rimane della stessa FIAT alle multinazionali straniere.
Non ci voleva molto a prevedere che la separazione della FIAT in due settori, uno delle automobili e l’altro di camion e trattori, preludesse ad una cessione di quest’ultimo, secondo un consolidato schema coloniale. Qualche giorno fa “La Repubblica” affermava che la sorte delle società scorporate è segnata. Le uniche incognite sono il prezzo e l’acquirente. In realtà le ipotesi più attendibili darebbero la tedesca Daimler come possibile acquirente e il prezzo di svendita intorno ai 10 miliardi. Nel momento in cui ha annunciato lo spin off, Marchionne ha detto “l’auto è libera”; e infatti dopo essersi liberata di Termini Imerese, l’auto potrebbe liberarsi anche dei soldi provenienti da Fiat Industrial. Lo scorporo avrebbe proprio come effetto che i soldi della vendita di Iveco e CNH non andrebbero più a ripianare i debiti di FIAT, ma finirebbero direttamente nelle casse degli Agnelli. La Fiat perderebbe una rete internazionale efficiente e la Daimler si rafforzerebbe sul settore camion, eliminando un serio concorrente.
A chi gli contestava di guadagnare in un giorno più di quanto un operaio guadagni in un anno, Marchionne ha risposto irritato che vorrebbe vedere se chi si lamenta sarebbe disposto a fare quello che fa lui. Marchionne ha ragione: effettivamente non tutti sarebbero disposti, come lui, a fare l'agente coloniale.
 
Di comidad (del 26/08/2010 @ 01:43:20, in Commenti Flash, linkato 1500 volte)
1-Ne “il manifesto” del 14 agosto, nella pagina dedicata al “Capitale e Lavoro” si legge:
…i cosiddetti “Pigs” tornano a far preoccupare i mercati. (…)
e poi più avanti:
A farne le spese sono stati soprattutto quei paesi che vengono chiamati in economia “Pigs”, ovvero Irlanda, Portogallo, Spagna e Grecia (…).
Non vi sono altre spiegazioni per il termine Pigs, che secondo” il manifesto" farebbe parte del lessico economico tout court e non del linguaggio sprezzante ed umiliante che i colonialisti riservano alle loro colonie.
Non ci si spiega neppure chi sarebbero i mercati che "si preoccupano", o meglio, non ci si dice chi si nasconde dietro lo pseudonimo mitologico di "mercati", cioè le agenzie di rating americane che cercano di ricattare e spremere gli Stati che esse stesse hanno messo in difficoltà.
Meno male che "il manifesto" si autodefinisce quotidiano comunista. Se così non fosse, magari rischieremmo di leggerci le stesse cose.

2- Paul Krugman, premio Nobel statunitense per l’economia nel 2008, con le sue analisi getta una nuova luce sulle cause della "crisi" economica:
“(…)Il capitale non è stato incanalato verso l’innovazione e la creazione di posti di lavoro, ma verso una bolla immobiliare insostenibile.”
E ancora:
“(…) Allora come mai le banche facevano un sacco di soldi? Secondo me, e secondo gli economisti finanziari che hanno cercato di spiegare la catastrofe, le banche guadagnavano soprattutto perché scommettevano con i soldi degli altri(...).”
Per un economista con simili lampi di genio, un secondo Nobel non sarebbe affatto immeritato, e farebbero bene a sbrigarsi a darglielo, prima che un altro sforzo mentale del genere rischi di ucciderlo.
 
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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