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ECONOMISTI A RISCHIO
Di comidad (del 26/08/2010 @ 01:43:20, in Commenti Flash, linkato 1501 volte)
1-Ne “il manifesto” del 14 agosto, nella pagina dedicata al “Capitale e Lavoro” si legge:
…i cosiddetti “Pigs” tornano a far preoccupare i mercati. (…)
e poi più avanti:
A farne le spese sono stati soprattutto quei paesi che vengono chiamati in economia “Pigs”, ovvero Irlanda, Portogallo, Spagna e Grecia (…).
Non vi sono altre spiegazioni per il termine Pigs, che secondo” il manifesto" farebbe parte del lessico economico tout court e non del linguaggio sprezzante ed umiliante che i colonialisti riservano alle loro colonie.
Non ci si spiega neppure chi sarebbero i mercati che "si preoccupano", o meglio, non ci si dice chi si nasconde dietro lo pseudonimo mitologico di "mercati", cioè le agenzie di rating americane che cercano di ricattare e spremere gli Stati che esse stesse hanno messo in difficoltà.
Meno male che "il manifesto" si autodefinisce quotidiano comunista. Se così non fosse, magari rischieremmo di leggerci le stesse cose.

2- Paul Krugman, premio Nobel statunitense per l’economia nel 2008, con le sue analisi getta una nuova luce sulle cause della "crisi" economica:
“(…)Il capitale non è stato incanalato verso l’innovazione e la creazione di posti di lavoro, ma verso una bolla immobiliare insostenibile.”
E ancora:
“(…) Allora come mai le banche facevano un sacco di soldi? Secondo me, e secondo gli economisti finanziari che hanno cercato di spiegare la catastrofe, le banche guadagnavano soprattutto perché scommettevano con i soldi degli altri(...).”
Per un economista con simili lampi di genio, un secondo Nobel non sarebbe affatto immeritato, e farebbero bene a sbrigarsi a darglielo, prima che un altro sforzo mentale del genere rischi di ucciderlo.