"
"L'elettoralismo risulta così euforizzante perché è una forma di pornografia, attiene cioè al desiderio puro, magari con quella dose di squallore che serve a conferire un alone di realismo alla rappresentazione. Ma i desideri, i programmi e le promesse elettorali non sono la realtà, che è invece scandita dalle emergenze. L'emergenza determina un fatto compiuto che azzera ogni impegno precedente, ed a cui ogni altra istanza va sacrificata, come ad un Moloc. Carl Schmitt diceva che è sovrano chi può decidere sullo stato di eccezione. Ma nella democrazia occidentale vige uno stato di emergenza cronica, cioè uno stato di eccezione permanente, l'eccezione diventa la regola."

Comidad
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 02/12/2021 @ 00:18:34, in Commentario 2021, linkato 7495 volte)
I media sono impegnati su dilemmi decisivi per le sorti dell’umanità, come stabilire se la perplessità del professor Crisanti sul battesimo dei bambini col sacro siero vada considerata un’eresia o addirittura apostasia. Nel frattempo hanno giustamente un posto secondario nei media scadenze come la fine, nel marzo prossimo, del piano straordinario di acquisti per l’emergenza pandemica da parte della Banca Centrale Europea, il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme). Per la verità la gran parte dell’opinione pubblica non sa neppure cosa sia il PEPP e che ruolo abbia svolto in questi ultimi due anni.
Il PEPP iniziò nel marzo del 2020, nel periodo dei lockdown. La politica delle chiusure si è poggiata su due pilastri: la digitalizzazione e le iniezioni di liquidità monetaria da parte della BCE. Quel poco di libertà che ci veniva concesso non era dovuto a chimere come la democrazia e i diritti costituzionali, bensì al fatto che non c’erano ancora gli strumenti tecnici e finanziari per incatenarci tutti. Senza le attuali tecnologie digitali infatti i lockdown sarebbero stati impossibili, per cui se il Covid fosse arrivato venti anni fa i governi o sarebbero stati costretti a potenziare le strutture sanitarie (invece di smantellarle), oppure, più probabilmente, avrebbero fatto finta di nulla. Alcuni pensano che le pressioni della lobby del digitale siano state persino decisive nell’attuare la scelta dei lockdown prima e del Green Pass poi, ma queste sono le solite fantasie complottiste.
Non meno importante durante i lockdown è stato il ruolo della BCE, che ha permesso ai governi di supplire al crollo delle entrate fiscali dovuto al blocco delle attività economiche. Tuttora i governi devono la loro capacità di spesa alle “terapie intensive”, alle iperventilazioni polmonari da parte della BCE, mentre la pioggia di miliardi del Recovery Fund è rimasta nel mondo delle fiabe. Quest’anno la BCE ha immesso nelle finanze degli Stati e delle imprese 1850 miliardi effettivi.
I 750 miliardi del Recovery Fund invece sono rimasti finora quasi solo sulla carta, visto che ad agosto ci sono arrivati appena 25 miliardi, mentre la raccolta finanziaria tramite i Recoverybond va a rilento. Nell’estate scorsa è stata spacciata come una grande notizia il fatto che fossero stati piazzati i primi 20 (venti!) miliardi di Recoverybond. Ciononostante i media continuano a narrarci che adesso sia la Germania a salvare l’Italia dal default garantendo per il Recovery Fund. Si tratta di mitologie europeiste in funzione di un altrettanto fittizio “vincolo esterno”, che serve da alibi all’avara oligarchia nostrana per imporre un’austerità che invece è tutta farina del suo sacco.

L’emergenza pandemica non è stata soltanto una droga euforizzante per le oligarchie e per la loro opinione pubblica di riferimento, ma anche una droga finanziaria: risorse monetarie illimitate, create dal nulla ed erogate dalla BCE, per indebitarsi a tassi prossimi allo zero, o addirittura inferiori allo zero. Con governi che fanno deficit al di sopra del 10% non c’è da stupirsi che il PIL adesso cresca. Ma la crescita del PIL corrisponde ad un’effettiva crescita dell’economia? Pare proprio di no, dato che vi sono problemi di approvvigionamento delle materie prime e scarseggiano persino i semiconduttori necessari ai processi produttivi. I lockdown hanno innescato un caos speculativo di cui ora si vedono le conseguenze. I fattori del caos c’erano comunque da prima. Se i dati ufficiali sono corretti, Taiwan controlla attualmente il 65% della produzione mondiale di semiconduttori e la Corea del Sud ne controlla il 19%, quindi l’intera economia mondiale dipende da due soli Paesi.
La prospettiva di una vera ripresa economica fa persino paura alla lobby oggi prevalente, quella dei grandi creditori, cioè i fondi di investimento, perché un rilancio della produzione, e quindi della domanda di materie prime di beni di consumo, comporterebbero sicuramente un’inflazione a due cifre, con la conseguente perdita del valore dei crediti. I media, sempre generosi e compassionevoli verso i poveri, ci parlano dell’inflazione soltanto come perdita del potere d’acquisto dei salari, il che è vero, ma solo in parte. Con una ripresa economica infatti aumenterebbe anche il potere contrattuale dei lavoratori, quindi i salari potrebbero aumentare: certamente una prospettiva da scongiurare. Molto meglio per i fondi di investimento come Blackrock e Vanguard Group approfittare della depressione per accelerare la concentrazione dei capitali, acquisendo il controllo azionario di banche e imprese. A causa del rischio di un nuovo lockdown, per le aziende del turismo invernale si prepara un altro inverno buio, perciò non sarà difficile acquisirne il controllo azionario a prezzi stracciati.
Visto che le cose sono così complicate, la tentazione di tenere tutto sospeso e di perpetuare l’emergenza è davvero forte. Sarebbe un bel guaio se nel marzo prossimo le iniezioni di liquidità della BCE si affievolissero, perciò per convincere la BCE a continuare il PEPP, o per offrirle un alibi per continuarlo, è bene spingere l’acceleratore sul rischio pandemico. Benvenuta quindi la variante sudafricana e tutte le altre possibili varianti del virus. Per dare sostanza al tutto ci vuole anche un bel lockdown che faccia toccare con mano l’emergenza. Le “virtuose” Austria e Olanda hanno così scavalcato l’Italia in fatto di emergenzialismo e iniziato per prime i lockdown. Più sono “virtuosi” e più presto imparano a fare i furbi.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 25/11/2021 @ 00:26:16, in Commentario 2021, linkato 6971 volte)
L’Italietta è troppo angusta per le ambizioni esagerate dell’oligarchia nostrana, di qui il suo europeismo sfrenato, la sua aspirazione di spingere e di condizionare la sorte dell’UE, a volte nascondendosi all’ombra della Germania, a volte agendo allo scoperto. Il governo italiano è stato il primo del Sacro Occidente a puntare sull’emergenza pandemica come occasione di grandeur, secondo la tesi dello stesso Romano Prodi. Il risultato è stato un altro tassello nell’edificio dei vincoli europei, cioè la nascita di un altro super-MES, il Recovery Fund. Non importa se, a dispetto della propaganda ufficiale, i soldi del Recovery sono pochi, perché i vincoli sono invece illimitati.
Il governo Conte bis è stato il primo al mondo ad imporre il lockdown, ed anche nella vicenda del Green Pass, si è visto come l’Italia sia stata ancora una volta la prima a voler imporre ai propri cittadini il certificato sanitario, quindi la prima a stringere ferrei rapporti d’affari con le multinazionali del digitale. Solo che non lo ha fatto “alla tedesca”, distribuendo tamponi gratuiti a tutti, senza discriminare tra vaccinati e non vaccinati, in modo da imporre il controllo (ora sanitario, domani fiscale) rassicurando la popolazione. Lo ha fatto invece con la tipica avarizia italica, risparmiando sui tamponi e cercando di imporre la disciplina con il “divide et impera” del conflitto tra vaccinati e non vaccinati. Ma le nozze con i fichi secchi non sempre riescono bene. Il fronte dei vaccinati si è spaccato, perdendo per strada anche intellettuali prestigiosi che sino a poco tempo fa avevano fatto muro con l’establishment. La propaganda ufficiale continua a catalogare le resistenze popolari sotto l’etichetta “no-vax”, ma la narrazione fa acqua da tutte le parti. La “sinistra” che ha aderito alla narrativa emergenziale si trova oggi costretta a bollare come fascisti e terrapiattisti i renitenti al vaccino ed al Green Pass, poiché soltanto un’emergenza fascismo/oscurantismo può giustificare la collaborazione di questa “sinistra” con l’establishment. Per giustificarsi l’emergenzialismo ha bisogno dell’alibi di altre emergenze, perciò anche il dissenso deve essere spacciato come una nuova emergenza. Oltre la “reductio ad Hitlerum”, anche la “reductio ad complottismum” è una strada obbligata per chi non vuole prendere atto che l’emergenzialismo è una vera e propria istituzionalizzazione del conflitto di interessi, poiché a proclamare l’eventuale fine dell’emergenza dovrebbero essere proprio coloro che dall’emergenza traggono i maggiori vantaggi.

Il governo continua ad avere dalla sua gran parte dell’opinione pubblica forcaiola, ma manipolare l’opinione pubblica non è la stessa cosa che manipolare una società. L’ondata dei licenziamenti, l’arrivo delle cartelle esattoriali e delle bollette, come anche il crollo delle prenotazioni turistiche, pone in contraddizione con se stesso anche il più acceso tifoso delle più punitive misure di controllo. Ottenere disciplina senza distribuire reddito, anzi comprimendolo, non è facile dato che non si può sbarcare il lunario con l’odio. Tanto più che i media annunciano restrizioni a danno dei no-vax, salvo poi scoprire che la principale restrizione è proprio a carico dei vaccinati, con la scadenza anticipata della validità del Green Pass, ridotta da dodici a nove mesi. Si formalizza la “spinta gentile” alla terza dose e milioni di vaccinati rischiano di sprofondare nell’inferno no-vax.
In più il governo Draghi, con la sua versione avara del Green Pass, ha ottenuto l’effetto di mettere in serio imbarazzo i partner europei, sputtanando il certificato sanitario davanti a tutto il mondo come misura oppressiva, e quindi rendendone ora impossibile altrove un’introduzione soft. L’Austria, l’Olanda e il Belgio già danno problemi di resistenza popolare, perciò anche governi che volevano utilizzare molta più vasellina, sono costretti a ricorrere alle maniere forti. Si può scommettere che adesso Draghi sia molto meno apprezzato in Europa, ammesso che lo sia mai stato.
Del resto non è il caso di farsi fuorviare dalla sovraesposizione mediatica di Draghi e di sopravvalutarne l’importanza. L’emergenzialismo, analizzato nel suo complesso, non si configura come una cospirazione di un unico centro di potere, bensì come una competizione di vari centri di potere, che cercano di strapparsi l’un altro lo scettro dell’emergenza. Questo carattere competitivo e intrinsecamente conflittuale è ciò che rende l’emergenzialismo particolarmente insidioso, poiché si rischia di non vedere mai la fine dell’emergenza. Oggi vediamo Draghi incalzato dai presidenti di Regione, che fanno a gara nel radicalizzare l’emergenza ed escogitare espedienti per incrementare il sadismo sulla popolazione. All’interno della gara possono esserci anche cospirazioni, associazioni a delinquere per barare nella corsa agli affari, come può avvenire in qualsiasi altra competizione.
La maggiore concorrenza nei confronti di Draghi proviene oggi proprio dal Quirinale, che è diventato il maggiore centro di spinta emergenziale e di conseguente criminalizzazione del dissenso sociale. Alla Prima del Teatro di San Carlo di Napoli, a Mattarella è stata tributata un’altra “standing ovation” di alcuni minuti, l’ennesima; roba che nemmeno Xi Jinping può permettersi. Messinscene come queste indicano che è molto improbabile che Mattarella sia davvero disposto a lasciare a qualcun altro la presidenza della Repubblica.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (46)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


21/11/2024 @ 14:20:41
script eseguito in 43 ms