"
"L'abolizione dello Stato e del diritto giuridico avrà necessariamente per effetto l'abolizione della proprietà privata e della famiglia giuridica fondata su questa proprietà."

Programma della Federazione Slava, 1872
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 06/04/2006 @ 21:51:53, in Commentario 2006, linkato 1960 volte)
Berlusconi appare strano, persino assurdo, soltanto se lo si considera un politico o un imprenditore, mentre risulta del tutto normale se lo si inquadra nel suo autentico ruolo, quello di provocatore di professione. Dato che la guerra psicologica non ha uno status di ufficialità, anche la figura professionale del provocatore non è ufficialmente riconosciuta, il che, però, è essenziale perché la strategia provocatoria possa funzionare.
In questi giorni milioni di elettori vanno a votare senza aver nulla da chiedere allo schieramento di centrosinistra, se non di liberarli da Berlusconi. Quindi la provocazione ha ottenuto in questi anni il suo obiettivo strategico, dato che le pretese dell'elettorato di sinistra si sono sempre più abbassate, sino a giungere ad un punto minimo, cioè quello di poter avere un Presidente del Consiglio meno indecente e imbarazzante di quello attuale.
Una teoria sociologica che andava di moda alla fine degli anni '70, affermava che la società tende ad esprimere "aspettative crescenti". I fatti di questi ultimi decenni hanno rovesciato questa "legge delle aspettative crescenti", dato che oggi le aspettative risultano palesemente decrescenti, ed ormai l'elettore di sinistra è disposto ad andare ogni volta disciplinatamente alle urne accontentandosi di sempre meno.
Ad una destra sempre più oscena ed impresentabile, corrisponde perciò una sinistra sempre più minimalista. L'emergenza antropologica costituita da Berlusconi, consente infatti alla sinistra di legittimarsi sempre più al ribasso, senza dover mettere in questione nessun assetto di potere e nessuna posizione di privilegio. Ma un governo borghese viene considerato, anche dall'estrema sinistra, preferibile ad un governo di mafiosi e fascisti.
Questa legge delle aspettative decrescenti è la stessa per la quale viene estorto consenso sociale alla precarizzazione. "Un lavoro precario non è meglio di nessun lavoro?", è la domanda capziosa che caratterizza la propaganda su questo tema.
Nello stesso fenomeno può essere inquadrata anche la tendenza di una parte della pubblicistica anarchica a considerare il dominio americano come male minore nei confronti del pericolo rappresentato dall'oscurantismo islamico.
La legge delle aspettative decrescenti si presenta come atteggiamento realistico e persino come rifiuto del "tanto peggio, tanto meglio", ma è soltanto guerra psicologica.
Comidad, 6 aprile 2006
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 13/04/2006 @ 21:53:58, in Commentario 2006, linkato 1138 volte)
A poche ore dalla chiusura delle urne, l'elettore di sinistra si è trovato precipitato dal ricatto dell'emergenza Berlusconi al ricatto dell'emergenza ingovernabilità. Nel corso del pomeriggio e della notte di lunedì, l'elettore di sinistra è stato indotto a credere che se prima doveva essere disposto ad accontentarsi di un governo borghese - purché senza Berlusconi -, ora doveva cominciare ad accettare la prospettiva di un governo come che sia - anche con Berlusconi -, purché venga assicurata la governabilità del Paese. La legge delle aspettative decrescenti (vedi news precedenti) ha colpito ancora una volta, e inesorabilmente.
In Italia i brogli elettorali di tipo materiale hanno dei limiti precisi. Non è come negli Stati Uniti, dove non esiste nessuna anagrafe elettorale, e quindi i poteri locali hanno praticamente la possibilità di "fabbricare" il risultato elettorale desiderato. In Italia gli elettori sono ben identificati e catalogati, perciò si può manipolare qualcosa, si possono orientare tendenziosamente i dati man mano che escono, grazie ai software di conteggio dell'apparato informatico del Ministero degli Interni, ma poco più di questo. Dove, però, sono carenti i mezzi materiali, suppliscono gli illimitati mezzi della guerra psicologica, perciò è stato possibile far passare una vittoria elettorale del centrosinistra come una sconfitta.
Dapprima si è fatta intravedere all'elettore di sinistra una vittoria in termini esagerati ed irrealistici, addirittura trionfali. Man mano gli si è fatta sgretolare questa vittoria sotto gli occhi, sino a prospettargli nella tarda serata una vittoria della destra, così che il povero elettore di sinistra è caduto nella più nera depressione. Martedì mattina molti elettori di sinistra si sono svegliati convinti di aver perso le elezioni.
Che la maggior parte dell'opinione di sinistra abbia abboccato non è sorprendente. L'elettoralismo funziona soprattutto come un'ideologia astratta, che prescinde persino dai suoi reali meccanismi pratici.
In realtà, rispetto alla situazione data, il centrosinistra ha ottenuto il massimo che poteva ottenere, stante l'attuale legge elettorale e la prospettiva di ingresso dei comunisti al governo. Dall'altra parte, Berlusconi, che ha raschiato anche il fondo del voto anticomunista e di compravendita, non è riuscito a superare la soglia del cinquanta per cento. Eppure lo sconfitto è stato fatto passare dai media come il vincitore morale delle elezioni.
Oggi Berlusconi può usare il riconteggio delle schede nulle - peraltro già previsto dalla normativa in atto, e che sarebbe stato comunque attuato -, come un'arma di ricatto politico per premere i DS e la Margherita nel senso di un'ipotesi di governo megacentrista alla tedesca.
Tutta questa manipolazione risulta possibile appunto perché l'elettoralismo costituisce un'ideologia astratta, che non mette in discussione lo scenario delle scelte a disposizione e la loro effettiva consistenza. In tal modo tutte le emergenze, anche le più pretestuose e fittizie, riscuotono sempre credito. L'elettore è perciò una vittima ideale della guerra psicologica del Dominio. Anzi, si può dire che sia proprio l'elettoralismo ad educarlo a diventarne vittima.
Comidad, 13 aprile 2006
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (46)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


21/11/2024 @ 18:03:56
script eseguito in 47 ms