LA LEGGE DELLE ASPETTATIVE DECRESCENTI
Berlusconi appare strano, persino assurdo, soltanto se lo si considera un politico o un imprenditore, mentre risulta del tutto normale se lo si inquadra nel suo autentico ruolo, quello di provocatore di professione. Dato che la guerra psicologica non ha uno status di ufficialità, anche la figura professionale del provocatore non è ufficialmente riconosciuta, il che, però, è essenziale perché la strategia provocatoria possa funzionare.
In questi giorni milioni di elettori vanno a votare senza aver nulla da chiedere allo schieramento di centrosinistra, se non di liberarli da Berlusconi. Quindi la provocazione ha ottenuto in questi anni il suo obiettivo strategico, dato che le pretese dell'elettorato di sinistra si sono sempre più abbassate, sino a giungere ad un punto minimo, cioè quello di poter avere un Presidente del Consiglio meno indecente e imbarazzante di quello attuale.
Una teoria sociologica che andava di moda alla fine degli anni '70, affermava che la società tende ad esprimere "aspettative crescenti". I fatti di questi ultimi decenni hanno rovesciato questa "legge delle aspettative crescenti", dato che oggi le aspettative risultano palesemente decrescenti, ed ormai l'elettore di sinistra è disposto ad andare ogni volta disciplinatamente alle urne accontentandosi di sempre meno.
Ad una destra sempre più oscena ed impresentabile, corrisponde perciò una sinistra sempre più minimalista. L'emergenza antropologica costituita da Berlusconi, consente infatti alla sinistra di legittimarsi sempre più al ribasso, senza dover mettere in questione nessun assetto di potere e nessuna posizione di privilegio. Ma un governo borghese viene considerato, anche dall'estrema sinistra, preferibile ad un governo di mafiosi e fascisti.
Questa legge delle aspettative decrescenti è la stessa per la quale viene estorto consenso sociale alla precarizzazione. "Un lavoro precario non è meglio di nessun lavoro?", è la domanda capziosa che caratterizza la propaganda su questo tema.
Nello stesso fenomeno può essere inquadrata anche la tendenza di una parte della pubblicistica anarchica a considerare il dominio americano come male minore nei confronti del pericolo rappresentato dall'oscurantismo islamico.
La legge delle aspettative decrescenti si presenta come atteggiamento realistico e persino come rifiuto del "tanto peggio, tanto meglio", ma è soltanto guerra psicologica.
Comidad, 6 aprile 2006
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