A poche ore dalla chiusura delle urne, l'elettore di sinistra si è trovato precipitato dal ricatto dell'emergenza Berlusconi al ricatto dell'emergenza ingovernabilità. Nel corso del pomeriggio e della notte di lunedì, l'elettore di sinistra è stato indotto a credere che se prima doveva essere disposto ad accontentarsi di un governo borghese - purché senza Berlusconi -, ora doveva cominciare ad accettare la prospettiva di un governo come che sia - anche con Berlusconi -, purché venga assicurata la governabilità del Paese. La legge delle aspettative decrescenti (vedi news precedenti) ha colpito ancora una volta, e inesorabilmente.
In Italia i brogli elettorali di tipo materiale hanno dei limiti precisi. Non è come negli Stati Uniti, dove non esiste nessuna anagrafe elettorale, e quindi i poteri locali hanno praticamente la possibilità di "fabbricare" il risultato elettorale desiderato. In Italia gli elettori sono ben identificati e catalogati, perciò si può manipolare qualcosa, si possono orientare tendenziosamente i dati man mano che escono, grazie ai software di conteggio dell'apparato informatico del Ministero degli Interni, ma poco più di questo. Dove, però, sono carenti i mezzi materiali, suppliscono gli illimitati mezzi della guerra psicologica, perciò è stato possibile far passare una vittoria elettorale del centrosinistra come una sconfitta.
Dapprima si è fatta intravedere all'elettore di sinistra una vittoria in termini esagerati ed irrealistici, addirittura trionfali. Man mano gli si è fatta sgretolare questa vittoria sotto gli occhi, sino a prospettargli nella tarda serata una vittoria della destra, così che il povero elettore di sinistra è caduto nella più nera depressione. Martedì mattina molti elettori di sinistra si sono svegliati convinti di aver perso le elezioni.
Che la maggior parte dell'opinione di sinistra abbia abboccato non è sorprendente. L'elettoralismo funziona soprattutto come un'ideologia astratta, che prescinde persino dai suoi reali meccanismi pratici.
In realtà, rispetto alla situazione data, il centrosinistra ha ottenuto il massimo che poteva ottenere, stante l'attuale legge elettorale e la prospettiva di ingresso dei comunisti al governo. Dall'altra parte, Berlusconi, che ha raschiato anche il fondo del voto anticomunista e di compravendita, non è riuscito a superare la soglia del cinquanta per cento. Eppure lo sconfitto è stato fatto passare dai media come il vincitore morale delle elezioni.
Oggi Berlusconi può usare il riconteggio delle schede nulle - peraltro già previsto dalla normativa in atto, e che sarebbe stato comunque attuato -, come un'arma di ricatto politico per premere i DS e la Margherita nel senso di un'ipotesi di governo megacentrista alla tedesca.
Tutta questa manipolazione risulta possibile appunto perché l'elettoralismo costituisce un'ideologia astratta, che non mette in discussione lo scenario delle scelte a disposizione e la loro effettiva consistenza. In tal modo tutte le emergenze, anche le più pretestuose e fittizie, riscuotono sempre credito. L'elettore è perciò una vittima ideale della guerra psicologica del Dominio. Anzi, si può dire che sia proprio l'elettoralismo ad educarlo a diventarne vittima.
Comidad, 13 aprile 2006
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