"
"La condanna morale della violenza è sempre imposta in modo ambiguo, tale da suggerire che l'immoralità della violenza costituisca una garanzia della sua assoluta necessità pratica."

Comidad
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 01/06/2006 @ 22:08:47, in Commentario 2006, linkato 1418 volte)
In questi giorni gran parte dei commenti sulla Polonia erano incentrati sul fare gli esami di antisemitismo o filosemitismo a questo Paese, trascurando invece degli aspetti che avrebbero dovuto far riflettere. La messa del 26 maggio, celebrata dal papa a Varsavia davanti a circa mezzo milione di persone, si è svolta nella grande piazza intitolata al maresciallo Pilsudski, l'altro eroe ufficiale della Polonia, accanto a Woityila.
Pilsudski! Chi era costui?
In sintesi, è l'uomo che ha condotto il proprio Paese al macello, inducendolo a fidarsi degli Stati Uniti. La rivalutazione di questo personaggio è l'effetto di una rivalutazione acritica del passato pre-comunista della Polonia. La grande Polonia, tra la fine della prima e l'inizio della seconda guerra mondiale, era un Paese dai confini irrealistici, che comprendeva al suo interno quasi la metà di cittadini di altre nazionalità. Questa Polonia era la creatura del presidente degli Stati Uniti, Wilson, che così l'aveva imposta nel 1918 a Versailles.
Fu Pilsudski a guidare questa Polonia come dittatore sino al 1935, anno della sua scomparsa. Era un personaggio ambiguo, che aveva parecchi tratti in comune con Mussolini. Tra l'altro anche Pilsudski aveva un passato da dirigente socialista, diventando poi un campione della guerra al comunismo sovietico. Questa Polonia imperialistica e velleitaria degli anni '20 e '30 era stata voluta dagli Stati Uniti ed aveva formalmente l'appoggio di Francia e Gran Bretagna, eppure nel settembre del 1939 l'esercito polacco andò a cavallo al massacro contro i carri armati e gli aerei di cui Hitler aveva potuto dotarsi anche grazie alla General Motors e alla Ford.
Come è noto, la Polonia fu "liberata" dalle truppe sovietiche nel 1945, il che permise, se non altro, la cessazione del genocidio. I tanti volontari polacchi che volevano combattere il nazismo non poterono aver parte nella liberazione del proprio Paese, perché nel frattempo, insieme agli indiani ed ai mercenari marocchini, venivano impegnati dagli Stati Uniti nelle battaglie più sanguinose per la "liberazione" dell'Italia.
Questa è la storia ufficiale, mentre la cronaca di questi ultimi giorni aveva appena visto un timido tentativo del governo polacco di prendere le distanze dagli Stati Uniti circa l'impegno militare in Iraq. È bastato questo perché iniziasse una campagna propagandistica mondiale sull'antisemitismo in Polonia. Così la Polonia, santificata sino a poco tempo fa dalla propaganda, si è trovata improvvisamente sotto processo, e persino la sua ammissione all'Unione Europea appare in questione.
Certo, la Polonia non ha un passato limpido circa l'antisemitismo. Ma chi è che ce l'ha?
Ogni popolo è ricattabile e strumentalizzabile anche attraverso i suoi falsi miti ed i suoi falsi eroi, che costituiscono altrettanti vincoli di sudditanza coloniale, poiché impediscono di fare i conti col proprio passato. In questo senso, la Polonia può costituire un utile specchio per tutti.
Comidad, 1 giugno 2006
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 30/05/2006 @ 00:00:00, in Documenti, linkato 1992 volte)

Un articolo di Francesco Berti su "A- rivista anarchica" n. 314 ripropone all'attenzione il tema dello storico legame tra il colonialismo anglosassone e la massoneria di osservanza inglese. Nell'articolo - che ha un titolo molto capzioso : "La storia non è una cospirazione" - Berti svolge in parallelo le tesi della superiorità anglosassone e dell'assoluzione della massoneria dall'accusa di cospirazione. Berti adotta un artificio retorico molto semplice ma sempre efficace: si parte da una mezza verità per rovesciarla in affermazioni completamente false. È evidente, infatti, che la Storia non è una cospirazione, però è altrettanto evidente che anche le cospirazioni sono una componente della Storia.

Un altro artificio retorico è quello di trarre conseguenze generali ed assolute da un elemento da cui era lecito trarre soltanto conseguenze particolari. La storia dei famosi "Protocolli dei Sette Savi di Sion" è in questo senso esemplare. Nei primi decenni del '900, i "Protocolli" sono stati utilizzati come "prova" dell'esistenza di un complotto internazionale ebraico. L'autenticità dei protocolli fu sostenuta persino dal prestigioso "Times" di Londra, in un articolo del 1920.

Uno dei maggiori industriali del mondo, Henry Ford - che era anche uno dei maggiori esponenti della massoneria americana - sostenne questa tesi in un suo pamphlet, anch'esso del 1920, che divenne un best-seller: "L'Ebreo Internazionale", "The international jew", un testo che fu una bibbia per tutti gli antisemiti del tempo, Hitler compreso.

Un'analisi linguistica e filologica dei "Protocolli" ne ha successivamente dimostrato la falsità, e ciò è stato poi utilizzato per screditare ogni ipotesi di complotto. È chiaro, però, che se i "Protocolli" sono un falso, qualcuno deve aver dovuto costruire e diffondere questo falso, perciò c'è stato non un complotto ebraico, ma un complotto antiebraico.

Anche Berti richiama lo slogan del complotto "giudo-pluto-massonico" per gettare un sospetto di antisemitismo nei confronti di chiunque sospetti della massoneria. Berti compie, però, una forzatura dei dati storici: è vero che molti ebrei hanno fatto parte della massoneria (agli inizi del '900 il Gran Maestro della massoneria italiana era un ebreo, Nathan, che divenne anche sindaco di Roma); d'altra parte, è anche vero che alle campagne antiebraiche hanno partecipato parte degli importanti esponenti della massoneria, come dimostra il caso di Henry Ford.

Certamente la massoneria non è mai stata un soggetto politico autonomo, e neppure essa ha mai posseduto una precisa connotazione ideologica. Spesso la si è associata all'antifascismo, dato che dopo il 1925 Mussolini cominciò a perseguitarla; ma sino al 1925, tutte e due le massonerie - sia quella anglofila che quella francofila - erano state tra i principali alleati dello stesso Mussolini, fornendogli uomini e mezzi. La stessa OVRA, la polizia segreta fascista, si era potuta costituire grazie ai contatti massonici internazionali dello scrittore Curzio Malaparte.

Malaparte, secondo quanto scrive Berneri nell'opuscolo "Lo spionaggio Fascista all'estero", era già attivo a Parigi dal 1924, insieme a Dumini, il futuro assassino di Matteotti.

La massoneria è stata identificata con il liberalismo, ma fu proprio il più grande filosofo del liberalismo italiano a chiederne addirittura la messa fuori legge decenni prima che ci pensasse il Duce e, a tal riguardo, sostenne una pacata polemica proprio con Nathan. Croce riteneva infatti che la massoneria annullasse nel segreto delle logge quella separazione tra i poteri che dovrebbe essere alla base dello Stato liberale.

La massoneria è stata anche identificata con l'anticlericalismo, ma persino questo luogo comune riceve molte smentite storiche. Molti uomini del Risorgimento italiano furono massoni anglofili ed anticlericali, come il Gran Maestro della massoneria Giuseppe Garibaldi. Dopo l'unità d'Italia, però, molti preti fecero parte della massoneria anglofila. Questa voce corse anche a proposito di Don Luigi Sturzo, il fondatore del Partito Popolare, e un indizio a riguardo è fornito dal fatto che quando il prete siciliano fu costretto all'esilio dal regime fascista, egli non trovò asilo e protezione in paesi cattolici, bensì in Inghilterra e negli Stati Uniti.

In realtà la massoneria anglofila fu anticlericale finché il Vaticano era un avversario politico della Gran Bretagna, ma la stessa massoneria depose gli accenti anticlericali quando risultò utile al governo inglese allearsi con i cattolici italiani per ostacolare il filotedesco Giolitti.

Come si vede, la massoneria non è un soggetto politico autonomo, ma uno strumento del colonialismo britannico, prima e di quello statunitense poi. Le logge massoniche arrivarono in Sicilia nei primissimi anni dell'800, quando i Borbone erano sotto la protezione dell'ammiraglio Nelson ed erano stati cacciati da Napoli a causa della rivoluzione giacobina e francofila. Quando i Borbone tornarono a Napoli e la Reale Marina britannica sembrò essersene andata , le logge anglofile rimasero in Sicilia diventando uno strumento di penetrazione dei servizi segreti inglesi.

Come si sa, dopo averli rimessi sul trono di Napoli, il governo inglese cambiò radicalmente idea sui Borbone. Ferdinando I e Ferdinando II erano descritti dalla propaganda britannica con toni ed accenti simili a quelli che la propaganda statunitense ha adoperato nei confronti di Saddam Hussein quando anche lui è decaduto dallo status di alleato a quello di nemico dell'umanità, cioè degli Stati Uniti.

Quando Garibaldi nel 1860, grazie all'aiuto della Reale Marina Britannica, riuscì a sbarcare in Sicilia, poté utilizzarvi anche tutto il lavoro svolto per decenni dalle logge massoniche anglofile, cioè, in definitiva, dai servizi segreti britannici.

La regione con il maggior numero di logge è la Toscana, scelta da secoli dalle oligarchie inglese e americana come sede di villeggiatura. In questo ambito la massoneria è divenuta uno stile di vita per i ceti medio alti, ammessi alle corte di aristocrazie straniere attraverso le logge da loro fondate. La Toscana, non a caso, produce la maggioranza della alta burocrazia finanziaria della Banca d'Italia e della componente italiana del Fondo Monetario Internazionale (o come cavolo si chiami adesso).

La loggia massonica costituisce per un servizio segreto lo strumento ideale, perché consente di aggirare moltissime resistenze. Se si va da qualcuno a proporgli brutalmente di tradire il proprio Paese facendo da agente o sub agente di un servizio segreto straniero, costui, con ogni probabilità tenderà più a rifiutare che ad accettare. Ma se gli propone di aderire ad una loggia dove si sentirà protetto ed avrà la possibilità di incontrare persone importanti, allora la proposta sarà molto più allettante. In questo contesto, si riceveranno dei favori, anche senza chiederli, salvo doverli poi restituire.

Vista l'efficacia delle logge massoniche come strumento di infiltrazione colonialistica, anche i servizi segreti francesi costituirono le loro logge, sino a formalizzare una scissione dalla loggia madre inglese. La massoneria francofila ammetteva al suo interno anche gli atei, cosa che permise l'adesione di molti socialisti, sindacalisti rivoluzionari ed anche anarchici. La storia dell'interventismo "rivoluzionario" di origine massonica del 1915 è ampiamente trattata negli articoli di Camillo Berneri ed Armando Borghi, raccolti dallo stesso Borghi nell'opuscolo "Contro gli intrighi massonici nel campo rivoluzionario, che è stato ripubblicato dall'Archivio Berneri poco più di venti anni fa (nello stesso opuscolo si possono trovare le notizie fornite da Berneri sull'attività massonica di Curzio Malaparte).

Ma la massoneria per eccellenza rimane senza dubbio quella anglofila, che, come abbiamo visto, ha cambiato spesso i suoi contenuti, ma sempre con un'unica costante: il mito della superiorità razziale degli anglosassoni. La fittizia categoria di "Occidente" - non a caso di origine massonica - è funzionale a questo mito, rappresenta un'area generica in cui i cultori della superiorità anglosassone, anche se di razza inferiore, possono partecipare della grandezza dei loro idoli.

In definitiva, se da un lato la massoneria non è un soggetto politico in grado di agire autonomamente, essa è comunque funzionale all'offensiva colonialistica di alcune potenze. Affermare, come fa anche Karl Popper, che la Storia non sia spiegabile con i complotti, significa dire un'ovvietà, ma strumentalizzare questa ovvietà per sostenere che le cospirazioni non esistano affatto, ha come inevitabile corollario quella di avallare le cospirazioni, che si possono esercitare soltanto se si esclude la possibilità della loro esistenza.

Berti, per suffragare la sua posizione, ricorre appunto all'autorità di Karl Popper, notoriamente avverso a quella che egli chiama la "teoria del complotto". D'altra parte, la mancanza di serietà argomentativa di Popper è divenuta proverbiale. Molti si ricorderanno di quando Popper, per confutare la psicoanalisi di Freud, ricorre all'aneddoto di una presunta conversazione avuta con Adler. A parte l'abisso che c'è fra Adler e Freud, con la conseguente assurdità di ricorrere alle teorie dell'uno per confutare quelle dell'altro, c'è anche da rilevare che le frasi riportate da Popper non corrispondono neppure a ciò che si conosce del pensiero dello stesso Adler.

Allo stesso modo, Popper non confuta la cosiddetta "teoria del complotto", ma si abbandona ad una sorta di affermazione fideistica, per la quale i complotti non esistono e, quando pure esistessero, non funzionerebbero. Popper, quindi, ricorre ad una affermazione pregiudiziale per confutare un'altra presunta posizione pregiudiziale. Certo, esiste anche una letteratura complottistica di puro intrattenimento (pensiamo a David Icke), basata su presunte presenze aliene nella Storia, ma questi casi estremi si screditano da soli, proprio perché pretendono di spiegare troppo, segnalando così di appartenere ad un genere narrativo più che saggistico.

Ciò di cui Popper non tiene conto è che come esiste un ragionevole dubbio, può esistere anche un ragionevole sospetto, che faccia riferimento al calcolo delle probabilità. Se tirando ai dadi, per cinque volte consecutive esce il sei, allora è ragionevole supporre che i dadi siano truccati e, perciò, chiedere che siano controllati nasce da un legittimo sospetto, non da "cultura del sospetto" o da "dietrologia".

Berti se la prende con il noto film basato sulla vicenda di Mozart e Salieri, segnalandolo come esempio di mania dei complotti. Guido Barroero, in una sua lettera pubblicata su "A-rivista" n.316, ha agevolmente dimostrato che Berti non ha proprio visto il film. Noi, invece, prenderemo ad esempio un altro musicista, scomparso in stato di indigenza qualche anno fa, che certamente non era un Mozart, ma era comunque uno dei migliori artisti di musica leggera del mondo: Umberto Bindi.

Ostracizzato per anni dalla RAI, Bindi si guadagnava da vivere esibendosi in serate davanti ad un pubblico di suoi vecchi ammiratori. Ebbene, la RAI, che sembrava aver ignorato Bindi per decenni, trovò il modo di mandare ad una di queste serate una troupe ed un giornalista solo per ridicolizzare lui ed il suo pubblico. Una coincidenza? È possibile, ma non è probabile. Esiste un ragionevole sospetto che vi sia stata una persecuzione verso questo artista. In questa eventuale persecuzione c'entrava forse la sua omosessualità? Non lo sappiamo e probabilmente non lo sapremo mai. Del resto, sta qui la differenza tra il complottismo come genere narrativo ed un ragionevole sospetto, dato che quest'ultimo non pretende di spiegare tutto, tende a anzi a delimitare i termini del proprio sospetto.

In questo senso, quando Berti si domanda perché la grande crisi economica successiva al 1929 ha prodotto il nazismo in Germania e non negli Stati Uniti, la conclusione implicita può essere opposta alla sua, che è quella di sottintendere che la democrazia americana sarebbe immune da gravi pericoli di involuzione totalitaria. Se si tiene conto di quanto le grandi multinazionali statunitensi - dalla Ford, alla General Motors, alla IBM - hanno sostenuto Hitler, sussistono i termini di un ragionevole sospetto che nell' affermazione del nazismo in Germania abbia avuto il suo peso l'ingerenza coloniale statunitense. Il nazismo, quindi, può essere anche letto non come un sistema politico astratto che si può affermare in contesti di crisi, ma come l'effetto di una specifica ingerenza colonialistica.

Che poi i colonizzati possano essere eletti a nemici giurati, è una vicenda anch'essa soggetta a ricorrenza nel colonialismo angloamericano, come i casi citati dei Borbone e di Saddam Hussein possono confermare.

Comidad, maggio 2006

Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (46)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


21/11/2024 @ 14:06:18
script eseguito in 47 ms