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"Le decisioni del Congresso Generale saranno obbligatorie solo per le federazioni che le accettano."

Congresso Antiautoritario Internazionale di Ginevra, 1873
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 01/05/2008 @ 10:52:58, in Commentario 2008, linkato 1933 volte)

Il Trattato di Lisbona, che in questo periodo è all'approvazione dei vari Paesi dell'Unione Europea, reintroduce sia la pena di morte, sia la possibilità di esecuzione sommaria. Ovviamente ciò non viene ottenuto con una dichiarazione esplicita, ma attraverso quello che è il criterio fondamentale e caratterizzante di tutto il "Diritto" europeo, cioè la totale incertezza normativa. Dilatando all'infinito i concetti di guerra, insurrezione o terrorismo, vi si può comprendere qualsiasi comportamento sgradito, ed è appunto questa la strada perseguita dal Trattato di Lisbona.

Tutti coloro che si stanno impegnando per impedire l'approvazione di questo Trattato, svolgono un'azione veramente importante, ma, d'altra parte, occorre anche evitare di cadere nel paradosso del catastrofista, che si preoccupa di una catastrofe incombente senza accorgersi che, in realtà, la vera catastrofe è già avvenuta da tempo.

Il problema è che i trattati internazionali creano di per sé una situazione giuridica assolutamente anomala, non riconducibile a quelli che sono i consueti criteri di legalità e illegalità. Uno dei primi a denunciare questo fenomeno, fu Giovanni Giolitti, che si riferiva al Patto di Londra del 1915, in base al quale l'Italia si ritrovò coinvolta nella prima guerra mondiale contro la volontà della stragrande maggioranza del Parlamento.

Come Presidente del Consiglio e Ministro degli Interni, Giolitti era abituato a star dentro e fuori della legalità a seconda delle convenienze - per questo fu definito dallo storico Gaetano Salvemini come "Ministro della Mala Vita" -; ma lo stesso Giolitti rimase perplesso e indignato di fronte alla situazione di totale extralegalità determinata dai trattati internazionali. Come si fa a stare dentro o fuori della legge, se di fatto una legge non c'è?

È precisamente questa la condizione della Unione Europea, nella quale è pressoché impossibile rintracciare un edificio legislativo, e nella quale l'unica regola è l'arbitrio di gerarchie altrettanto arbitrarie. L'opinione pubblica è stata abituata a credere che l'Europa costituisca un edificio istituzionale in cui vi siano procedure e luoghi decisionali riconoscibili. Questa illusione è ottenuta attraverso una comunicazione suggestiva, analoga a quella pubblicitaria.

Giornali e telegiornali parlano spesso di decisioni e richiami della "Unione Europea" nei confronti dell'Italia. Ci si riferisce appunto a questa vaga entità, la "Unione Europea", senza quasi mai specificare di quale organo si tratti di volta in volta. Ma anche quelle rare volte che l'organo viene specificato, le cose non risultano affatto più chiare. Di recente i media ci hanno riferito di un richiamo della Banca Centrale Europea nei confronti del neoeletto Berlusconi, accusato di voler ledere la "autonomia" della stessa BCE poiché osa darle dei consigli (Berlusconi dà consigli a tutti, anche alle casalinghe). In realtà, non solo questa autonomia non è sancita da nessuna parte, ma oggi si assiste al paradosso di una Banca Centrale Europea che, pur priva di un preciso inquadramento giuridico, domina ugualmente sulle varie Banche centrali nazionali, nonostante che queste vedano garantita la loro autonomia dalle Costituzioni dei vari Paesi.

L'illusionismo europeo è basato su tecniche di suggestione pubblicitaria, tendenti a far credere all'esistenza di qualcosa che in realtà non c'è. La istituzione del cosiddetto "Parlamento" europeo risponde appunto a questa funzione illusionistica. Nonostante che questo "Parlamento" abbia ormai ventinove anni, svolge ancora funzioni "consultive", cioè non decide nulla.

I "parlamentari" europei sono degli eterni minorenni che, oltre ad essere strapagati, vivono in un guscio ovattato e dorato di privilegi. I media, che se la prendono sempre con i presunti fannulloni della pubblica amministrazione, poi non ci spiegano perché debbano esistere questi fannulloni del Parlamento europeo. A voler esser giusti, però i "parlamentari" europei, con la loro presenza, una funzione la svolgono, cioè quella di suggerire alla opinione pubblica che, dato che esiste una cosa detta "Parlamento", allora esista anche una normalità istituzionale in tutto il resto.

La gran parte della opinione pubblica ignora che il "Parlamento" europeo è solo consultivo, o perché non l'ha mai saputo, o perché l'ha dimenticato, dato che i media hanno cessato da tempo di ricordarglielo. Se un Parlamento puramente consultivo poteva avere un senso in via sperimentale per uno o due legislature, il fatto che si continui su questa strada dopo quasi trenta anni, è indice di una pervicace volontà di mistificazione.

Un'altra suggestione che ci viene imposta, è che esista una sorta di continuità istituzionale tra l'attuale Unione Europea e la comunità europea nata con il Trattato di Roma del 1957. Qui non si tratta di ritenere che in origine esistesse una comunità europea "buona", poi sostituita da una un'altra "cattiva", ma è solo questione di constatare che almeno dal 1973 l'aggregato europeo risponde ad una logica del tutto diversa. Se prima del 1973 l'identità europea era incerta, dopo quella data è divenuta inafferrabile. L'ingresso della Gran Bretagna nel 1973 ha infatti determinato una condizione che definire assurda è dir poco, dato che questo Paese determina le decisioni senza incorrere in nessuno degli obblighi che ne conseguono. La Gran Bretagna non ha dovuto sottoporsi alla forca caudina del Sistema Monetario Europeo, quando questo fu istituito nel 1979, e oggi conserva la sua autonomia monetaria in quanto non adotta l'Euro. Dal 1973 quindi la cosiddetta Europa non è altro che una propaggine della NATO e del colonialismo anglo-americano.

A voler definire l'Unione Europea, questa costituisce l'etichetta di un potere del tutto abusivo, incontrollato e incontrollabile, non individuato e non individuabile; cioè una cosca criminale, al cui confronto, peraltro, Cosa Nostra potrebbe apparire come un tempio della trasparenza e della certezza del diritto.

Per cercare di dare un volto a questo potere si parla spesso di una "Eurocrazia" espressione di logge massoniche internazionali. Qui però si rischia di confondere la causa con l'effetto: le massonerie sono uno strumento di corruzione e penetrazione utilizzato dalle cosche criminali, non viceversa.

1 maggio 2008

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Di comidad (del 27/04/2008 @ 16:02:23, in Manuale del piccolo colonialista, linkato 1750 volte)

8 - CONTROLLO MILITARE E CONTROLLO CRIMINALE DEL TERRITORIO: BONDSTEEL, UN HUB PER IL TRAFFICO MILITARE E CRIMINALE

La dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo arriva al culmine di una strategia di occupazione USA-NATO, che presenta molti punti di interesse per come è stata in grado di utilizzare propaganda, soldi, criminalità, forza militare, droga, complicità politiche e mafiose.
Fin dall'invasione della NATO del 1999, il Kosovo è diventato un territorio sottoposto a governo militare straniero. L'amministrazione delle Nazioni Unite è, come si sa, un paravento per il controllo NATO. Il progetto dello "Stato multietnico" per il futuro Kosovo, non è molto diverso dalla griglia che, in base agli accordi di Dayton 1995, è stata imposta alla Bosnia-Herzegovina. Questo schema garantisce che, dietro una parvenza di amministrazione indipendente, venga mantenuta una sostanziale occupazione militare, per cui tutte le decisioni importanti vengono prese dalla forza d'occupazione NATO-ONU.
L'Esercito di Liberazione del Kosovo UCK (Ushtria Çlirimtare e Kosovës) è fin dalla sua creazione un'organizzazione dedita al traffico internazionale degli stupefacenti e della prostituzione. L'ex leader dell'UCK Hashim Thaci, attuale primo ministro del Kosovo, è noto da tempo come uno dei capi della criminalità albanese. Durante l'amministrazione Clinton godeva della protezione di Madeleine Albright. Negli anni Novanta Thaci fondò il cosiddetto "Gruppo di Drenica", un cartello criminale con base in Kosovo e collegamenti con la mafia albanese, macedone e italiana.
La CIA, con la collaborazione attiva dei servizi segreti tedeschi BND (Bundes Nachrichten Dienst), ha sempre sostenuto l'UCK fin dalla sua creazione, a metà degli anni Novanta. Durante la guerra del 1999, l'UCK era direttamente appoggiato dalla NATO. Già alla fine del 1998, persino osservatori "ufficiali" confermavano il numero impressionante di atrocità ed atti terroristici compiuti dall'UCK sia contro civili serbi e albanesi, sia contro le minoranze kosovare.
In Serbia, il Partito Democratico di Boris Tadic prende ordini direttamente da Washington. Il Partito Democratico del Kosovo è composto da ex membri di una organizzazione criminale e, comunque, gran parte dello spettro politico kosovaro è dominato da membri dell'UCK. A questo punto vi sono tutte le condizioni per la creazione di un grande centro di controllo militare dell'area e di smistamento di tutti i traffici criminali possibili.

Bondsteel
Camp Bondsteel è la più grande base militare degli Stati Uniti costruita all'estero dai tempi del Vietnam. Subito dopo il bombardamento della Jugoslavia, le forze statunitensi confiscarono 400 ettari di terreno agricolo a Urosevac, nel Sud-est del Kosovo, vicino al confine con la Macedonia e cominciarono a costruirvi un campo. Attualmente Bondsteel ospita 7000 uomini, nella base sono presenti 25 chilometri di strade e più di 300 edifici, circondati da 14 chilometri di barriere di terra e cemento, 84 chilometri di filo spinato e 11 torri di guardia; sono presenti 55 elicotteri Black Hawk e Apache. La base USA di Bondsteel è la più impenetrabile e la meglio attrezzata in Europa. È probabilmente l'unico luogo di tutto il Kosovo dove non manca mai l'elettricità, in quanto fornita da una centrale autonoma. Vi sono tra l'altro cinema, palestre, piscine e quanto serve al personale militare; nella vicina cittadina di Ferizaj è stato aperto un bordello per soldati.
Anche se gli USA hanno portato a termine la loro "missione di pace", non sembra proprio che siano intenzionati a togliere il disturbo. E le ragioni sono molto convincenti.
- Bondsteel si trova nelle vicinanze di oleodotti e corridoi energetici molto importanti; dovrebbe infatti proteggere il progetto dell'oleodotto albanese-macedone-bulgaro (AMBO) che porterebbe il petrolio del Mar Caspio dal porto bulgaro di Burgas fino all'Adriatico, con le connesse possibilità di contrabbando di petrolio. Non è un caso che il progetto di costruzione di Bondsteel sia stato affidato, con un appalto multimiliardario concesso dal dipartimento della difesa, alla sussidiaria texana della Halliburton di Dick Cheney.
- Bondsteel è in grado di gestire e controllare tutto il traffico di eroina in arrivo dall'Afghanistan e che usa il Kosovo e l'Albania come zone di transito della droga verso l'Europa Occidentale.
- Intorno alle attività della base si tende a mantenere il segreto, ma si sa che gli albanesi che riescono a farsi assumere ottengono la cittadinanza USA dopo soli due anni di "anzianità". Non è improbabile che questa generosità sia la ricompensa del silenzio intorno alle attività della base, tra cui vi sarebbe il traffico d'armi convenzionali e chimiche, e altro ancora.
Il governo jugoslavo fu accusato, senza prove, della crisi umanitaria in Kosovo. La presunta violazione dei diritti umani dei cittadini di origine albanese fu usata come pretesto per un massiccio bombardamento della Jugoslavia. Come spesso accade, i bombardamenti più intensi colpirono e fecero più vittime proprio tra i civili albanesi del Kosovo. La guerra "umanitaria" era quindi stata organizzata prima della crisi in Kosovo. Gli USA avevano progettato il bombardamento della Jugoslavia molto prima del 1999 proprio con l'obiettivo di costruire Bondsteel, vero hub militar-criminale.
La Jugoslavia, l'Afghanistan e l'Iraq sono tre guerre condotte su pretesti umanitari e che come risultato, senza eccezioni, hanno visto l'installazione nei tre Paesi di importanti basi militar-criminali statunitensi.

27 aprile 2008
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


23/11/2024 @ 10:31:41
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