"
"Il capitalismo non è altro che il rubare ai poveri per dare ai ricchi, e lo scopo della guerra psicologica è quello di far passare il vampiro per un donatore di sangue; perciò il circondarsi di folle di bisognosi da accarezzare, può risultare utile ad alimentare la mistificazione."

Comidad (2009)
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 11/11/2024 @ 22:31:30, in Commenti Flash, linkato 1441 volte)
Stamattina, in seguito ad un malore, Licia Rognini vedova di Pino Pinelli, ci ha lasciato.
Davanti al dolore non tutti/e siamo in grado di mostrare una forza di carattere, una dignità e un rigore come ha saputo fare Licia per lungo tempo alle prese con un potere vigliacco ed assassino, una stampa servile, manipolatoria e mistificatrice.
Gran parte della sua vita è stata dedicata alla battaglia per ridare a Pino quello che lo Stato ha cercato di toglierli, la sua umanità, i suoi ideali di giustizia sociale e di libertà, e nel contempo a crescere due figlie, Silvia e Claudia, oggi sempre presenti nelle battaglie antifasciste e antiautoritarie e nell'affermare la memoria del nostro indimenticato compagno Pino.
FAI Milano

Il Comidad si associa al cordoglio per la Morte di Pina Rognini Pinelli
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 07/11/2024 @ 00:01:01, in Commentario 2024, linkato 5770 volte)
La questione coerenza/incoerenza è un’esca dialettica piuttosto abusata, eppure quasi sempre riesce a far abboccare i pesci (o i polli) all’amo. Un ulteriore esempio lo si è avuto con lo spot governativo contro l’evasione fiscale, che ha suscitato i prevedibili commenti sarcastici sul governo Meloni che parla di lotta agli evasori mentre vanta il record dei condoni fiscali. Non si è notato così che lo spot contiene delle informazioni false. Anzitutto consolida il mito secondo il quale le principali imposte siano quelle sul reddito, dimenticandosi di quelle sui consumi ed in particolare delle accise sui carburanti. La seconda informazione falsa riguarda l’immagine dell’evasore fiscale, associata tout court alla figura del ricco privilegiato.
In realtà l’evasione fiscale è soprattutto una pratica del lavoro autonomo, quindi del ceto medio di professionisti, artigiani e bottegai. Tra gli “evasori fiscali” si possono annoverare anche i lavoratori in nero; e questo è un dettaglio che all’occorrenza viene sottolineato con maligno compiacimento da parte di esponenti della destra quando risulta utile per imbarazzare la sinistra. Le grandi imprese multinazionali invece non hanno bisogno di evadere il fisco, poiché possono permettersi di eluderlo. Avere la sede legale nel paradiso fiscale olandese non è neppure un’esclusiva dei grandi gruppi privati come Stellantis, Mediaset o Ferrero, ma è una scelta anche di imprese a partecipazione pubblica come ENI ed ENEL. In quanto maggiore azionista di ENEL e, tramite Cassa Depositi e Prestiti, anche di ENI, il Ministero Economia e Finanze elude il suo stesso fisco. Siamo alla barzelletta.
Ma c’è anche una terza falsità nello spot governativo, che infatti ripropone la solita narrazione in stile apologo reazionario di Menenio Agrippa sul corpo sociale in cui tutte le membra devono concorrere al “bene comune”; che poi, chissà perché, coincide sempre con quello dei ricchi. Questa concezione organica del corpo sociale, che ignora l’oppressione di classe dei ricchi contro i poveri, è diventata l’ideologia concessa in appalto alla cosiddetta “sinistra”. Ancora una volta è la destra a suggerire alla sinistra cosa deve pensare e professare, gonfiando il mito del fisco come strumento redistributivo a vantaggio dei poveri (la presunta “via fiscale al socialismo”); lasciando poi alla “sinistra” stessa l’incombenza di sciogliere inni di lode alle tasse e di propinare alle masse la fiaba secondo la quale i proventi fiscali si tradurrebbero in “servizi sociali”. Al contrario, la stessa Meloni si premura di farci sapere che la manovra finanziaria del governo si concentra sul destinare risorse pubbliche alle imprese, ovviamente alle “imprese che assumono”. Si tratta dell’ennesimo falso storico. Non c’è nessun nesso consequenziale tra sussidi governativi alle imprese e aumento dei posti di lavoro, semmai la storia e la cronaca dicono l’esatto contrario.

Magari il pensiero va agli Elkann che riscuotono denaro pubblico per distribuirsi dividendi mentre chiudono le fabbriche in Italia. Ma gli Elkann fanno parte di una tradizione familiare consolidata. Dal 1977, cioè dai governi di unità nazionale, la FIAT di Gianni Agnelli ha riscosso varie decine di migliaia di miliardi di lire in sussidi governativi, e si parla di finanziamenti extra rispetto ai soliti contributi per la cassa integrazione, che seguono altre vie di finanziamento. Si spende denaro pubblico per tenere in piedi la mistificazione del capitalismo privato. Ma questo è ancora niente rispetto all’orrida cronaca.
Grazie ai miliardi elargiti nel 1977 da un governo appoggiato anche dal Partito Comunista di Berlinguer, la FIAT nel 1980 fu messa nelle condizioni di forza per inasprire lo scontro di classe e imporre i licenziamenti. In un’intervista del “Manifesto” ad un dirigente FIOM si parlava praticamente di tutto il folklore e il fumo mediatico annessi alla narrativa su quella vertenza FIAT del 1980, senza farsi sfuggire quella pagliacciata definita dai media “Marcia dei Quarantamila”. L’unico dettaglio che ci si dimentica nell’intervista è quello concreto dei finanziamenti pubblici alla FIAT, usati per licenziare e non per assumere.
Ci sono definizioni suggestive del socialismo e del comunismo, ma intanto si potrebbe anche segnalare che sarebbe il caso di smettere di spendere denaro pubblico per mantenere in piedi la costosa mistificazione del capitalismo privato. La spremitura fiscale dei contribuenti poveri non è un dettaglio secondario nel funzionamento del cosiddetto “capitalismo”, ovvero del sistema di assistenzialismo per ricchi. L’elemosina dei poveri nei confronti dei ricchi viene occultata tramite la generica retorica antifiscale annessa alle fiabe del sedicente liberismo. Nel frattempo la pressione fiscale sui contribuenti poveri viene aumentata tramite l’inasprimento delle tasse sui carburanti: è ciò che hanno fatto Margaret Thatcher, Ronald Reagan ed ora anche il loro emulo Milei in Argentina.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (46)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


21/11/2024 @ 14:24:46
script eseguito in 47 ms