Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
da fabrizio elvetico , 27/05/2010 a
webcomidad@comidad.org
giusto un paio di segnalazioni, ispirate dalla felice espressione del comidad di cui all'oggetto.
un po' di tempo fa mi sono imbattuto in questo:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201004articoli/54404girata.asp
poi in quest'altro:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6986
la cosa interessante è che, quando ho sottoposto le due pagine ad alcune persone, tutte, ma dico tutte - esattamente come l'estensore del blog - hanno aggiunto del loro sulle malefatte di gore, ma non hanno stabilito un semplice collegamento: che ci faceva l'acuto ravanatore del malaffare assieme a un bandito ripulito come l'ex presidente degli usa?
il filmato - di un'ora - dell'incontro saviano-gore me lo sono "assuppato" (per usare un'espressione siciliana) per intero: nessuna traccia di critica reciproca, si incensano invece reciprocamente come due alfieri della medesima causa..
Povero Marpionne… L’AD della FIAT porta avanti la sua politica di rilancio dell’azienda tra malumori, sospetti e pregiudizi davvero inattuali. Dopo aver quasi portato alla chiusura Termini Imerese, con i prevedibili benefici per l’economia italiana, Marpionne rivolge le sue cure allo stabilimento di Pomigliano. Le proposte di Marpionne sono allettanti: portare i turni di lavoro settimanali fino a 18 e poi a 21, ottenere 15 sabati lavorativi, garantire la non proclamazione di scioperi nei sabati concordati e altre piacevolezze. Di fronte a questa generosità, i sindacati, dall’UGL alla Fiom, si sono semplicemente dichiarati “disponibili a raggiungere un’intesa”, dimostrando così tutta la loro rigidità corporativa. Marpionne ha confidato che: “In America l’atteggiamento è completamente diverso e come italiano me ne dispiaccio.” Ma la magnanimità di Marpionne non si arrende: ed eccolo proporre una norma che contenga sanzioni economiche per i sindacati che, nonostante gli impegni, proclamassero lo sciopero in quei giorni; una deroga al tempo minimo di 11 ore tra un turno e l’altro, aumenti dei ritmi e altro ancora. Ma ancora una volta i sindacati, invece di intonare canti di giubilo, hanno risposto con un irremovibile: “ci sono le condizioni per arrivare ad un accordo”; un’ottusità ideologica davvero inaudita. Ha ragione Marpionne ad essere deluso, chi potrebbe criticarlo se decidesse di chiudere gli stabilimenti italiani e portarsi tutto in Polonia o, che so, in America? Certo, tutto a spese del contribuente italiano; se no a che servono le manovre finanziarie?
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