Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Dunque a Padova, a Piacenza e in diverse altre città, scendono in piazza le ronde con sollievo generale. A Padova e altrove sono però scese in piazza anche le ronde anti-ronda ( centri sociali, immigrati ecc.) per controllare la ronda dei “comuni cittadini” (AN, Lega e altre raffinatezze). Sembra che i due gruppi siano venuti alle mani; a questo punto è dovuta intervenire la polizia per scortare le ronde dei “comuni cittadini” che non erano però autorizzate secondo la norma Maroni. Vibrate proteste del PD che propone un pagamento degli straordinari ai poliziotti distolti dalle loro consuete attività; distoglierli dalle loro “consuete attività” sembra essere l’unico vantaggio delle ronde.
Tutto bene invece per altre due ronde (autorizzate), una di “immigrati” e l’altra di indigeni, che dopo aver trovato in strada solo se stesse, si sono scambiate segni di amicizia e simpatia. Ci aspettano notti affollate.
La prestigiosa rivista medica inglese “The Lancet”, in uno dei suoi ultimi numeri, riporta i risultati di uno studio che cambierà certamente il nostro modo di vedere le cose. Il dottor Homer Drae Venters è riuscito infatti a dimostrare che come metodo investigativo la tortura non funziona. Pare infatti che: “…pur di fermare il dolore, il torturato spesso finisce per affermare il falso”. (…)“ E’ provato invece che torture e umiliazioni recano gravi danni sia fisici che psicologici.” Quindi la tortura sarebbe un metodo inaffidabile. Possiamo solo immaginare lo sconcerto e l’imbarazzo alla School of Americas (oggi nota come Western Hemisphere Institute for Security Cooperation), la più famosa scuola di torturatori del mondo, attiva da molti decenni in questo campo. Che ne sarà dei torturatori docenti e allievi? Il loro futuro sembra oggi più incerto. Quel che è certo è che “The Lancet” ci regalerà ancora nuove straordinarie scoperte.
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