MISE À PART [Di un compagno fra compagni]
Paolo Finzi è stato un'anima viva dell'arcipelago anarchico italiano.
La più "rispettabile" perché rispettosa dell'etica liberale che contrassegna l'umanitarismo borghese.
Non è un giudizio critico, ma una constatazione storica.
In questa veste si è prodigato nel diffondere il pensiero anarchico e libertario, trovando ampio spazio – soprattutto grazie alle sue capacità empatiche e comunicative – in ambiti e ambienti limitrofi al movimento.
Sicuramente Paolo Finzi, dalla strage di Piazza Fontana, alla morte di Pino Pinelli , ai tanti eventi e appuntamenti che hanno visto coinvolti e protagonisti gli anarchici dal ’68 all’ora attuale, non si è mai risparmiato, generoso nel vivere la sua anarchia e di trasmetterla con la forza dell’esempio.
Come molti di noi, ho incontrato e frequentato Paolo alla redazione di “A rivista anarchica” – una fra le tante sue creature – dal mio primo articolo pubblicato alla fine degli anni ’70, all’ultimo articolo rifiutato qualche anno fa.
Il buffo è che entrambi avevano come tema l’erotismo.
E allora, Paolo, per l’AMORE GAGLIOFFO che ci ha combattuto, lasciati abbracciare ancora una volta.
JOE (Gianfranco Marelli)
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