Chi, in questi giorni, si dovesse trovare a fare acquisti in uno dei negozi FNAC di Parigi, ne uscirebbe con una busta di plastica su cui campeggia un pugno chiuso dal significato inequivocabile. In effetti la FNAC, la catena multinazionale francese che distribuisce libri, cd, dvd e altri ninnoli tecnologici, si è davvero scatenata in occasione del quarantennale del Maggio. Un putiferio di libri sul '68, a favore e contro, per chi c'era e per chi se l'è perso (sic), ristampe di dischi dell'epoca, video e dibattiti in quantità industriali. L'anno del Maggio francese è diventato un vero e proprio contenitore mediatico in cui ognuno mette ciò che vuole. I fastosi depliant illustrativi della rassegna titolano: "68 court toujours", oppure "L'esprit de Mai est à la FNAC". Quindi lo spirito del Maggio sarebbe andato a finire alla FNAC. Il direttore della catena spiega che la FNAC stessa non sfuggì all'ondata di lotte e scioperi dell'epoca, e infatti venne più volte occupata dai lavoratori; quindi il direttore ritiene che la FNAC non possa esimersi dal commemorare ciò che ha vissuto direttamente. Visto che dopo quaranta anni i lavoratori della FNAC sono sempre più sfruttati e precarizzati, è qui evidente il tentativo di trasformare il '68 in un evento puramente mitologico, una narrazione funzionale ad un intrattenimento fine a se stesso, priva di qualsiasi aggancio con la realtà storica e sociale.
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