"
"Un'idea che non sia pericolosa non merita affatto di essere chiamata idea."

Oscar Wilde
"
 
\\ Home Page : Articolo
MUOS: ONDE ELETTROMAGNETICHE, MA ANCHE COLPI DI STATO
Di comidad (del 17/09/2015 @ 01:06:32, in Commentario 2015, linkato 3264 volte)
Come era prevedibile, la questione dei danni ambientali causata dalla base statunitense del MUOS (Mobile Users Object System) di Niscemi, si è avvitata in quel consueto stillicidio di perizie di segno opposto e di sentenze in parte rimangiate. Il movimento di opposizione al MUOS si ritrova quindi invischiato in quel rituale roleplay, per il quale a chi cerca di prospettare seriamente questioni tecniche si replica con un tipo di comunicazione irresponsabile; perciò non solo qualunque rischio viene aprioristicamente escluso, ma poco ci manca che il MUOS venga presentato come una fonte dell'eterna giovinezza.
Criticare i movimenti non ha senso, poiché i loro limiti non sono soggettivi, ma oggettivi; non dipendono cioè da carenze di chi ne fa parte, ma dalla natura stessa dei movimenti. Sin dalla loro formazione i movimenti si delineano in base a "valori condivisi", come la salute o la legalità costituzionale. Solo che questi "valori condivisi" non sono affatto condivisi dal governo e dai media. Anche la "democrazia" si riduce al diritto di manifestare, il che, concretamente, comporta solo il diritto di farsi manganellare dalla polizia, con l'obbligatorio strascico di condanne per resistenza all'arresto (quando colpisce corpi solidi, il manganello incontra resistenza).
D'altra parte la comunicazione irresponsabile del potere, pur nel suo intento di ridicolizzare e banalizzare, talvolta finisce involontariamente per riportare le questioni al nodo cruciale, che è quello dell'imperialismo e del colonialismo. Un "reportage" (si fa per dire) del quotidiano "La Stampa" dello scorso anno dall'isola di Ohau dell'arcipelago delle Hawaii ci mostra infatti la popolazione locale tranquilla ed entusiasta del fatto di convivere con l'impianto gemello del MUOS di Niscemi.
Sennonché le Hawaii fanno parte degli Stati Uniti in seguito ad un violento processo di conquista coloniale che durò dal 1876 al 1898, con tanto di colpo di Stato, anche con l'intervento dei Marines, ai danni della monarchia locale. Il confronto con le Hawaii non è quindi per la Sicilia tanto rassicurante, poiché quelle isole del Pacifico videro la propria popolazione in gran parte sterminata e soppiantata dall'arrivo di coloni americani.
Dei quattro MUOS operanti al mondo, due non si trovano negli Stati Uniti, uno a Niscemi in Sicilia e l'altro a Kojarena in Australia. Ed anche l'Australia non ha dei precedenti molto rassicuranti. Nel 1975 il governo australiano del laburista Gough Whitlam pretese di veder chiaro nelle operazioni di spionaggio satellitare della base USA-CIA di Pine Gap. Whitlam però ottenne solo di farsi destituire da un colpo di Stato organizzato dalla CIA e dal servizio segreto britannico MI6.
L'atto formale di destituzione del Primo Ministro Whitlam fu compiuto dal Governatore Generale, il rappresentante della Corona britannica in Australia. Si scoprì così che l'Australia non è un Paese indipendente, ma tuttora una colonia britannica. Si scoprì anche cosa succede a chi cerca di opporsi alle basi USA. In queste settimane si sta festeggiando il record di regno della regina Elisabetta II, ed è un peccato che, tra le benemerenze della regina, non si ricordi anche quel colpo di Stato del 1975.
L'impianto MUOS di Niscemi non può esibire neppure la esile foglia di fico giuridica dell'Alleanza Atlantica, poiché gli USA se lo gestiscono da soli e non vogliono "alleati" tra i piedi. La fiducia che viene pretesa è totale e incondizionata. Ciò ci riconduce al nucleo arcaico del colonialismo, nel quale il popolo conquistatore diventava non solo la casta dominante nei confronti dei popoli conquistati, ma anche la loro divinità.
Articolo Articolo  Storico Archivio Stampa Stampa

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (51)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


27/12/2024 @ 00:55:55
script eseguito in 26 ms