Mio padre, geometra in pensione, con esperienze acquisite nei dopo-terremoti in Friuli e Irpinia, mi ha scritto queste riflessioni che volentieri socializzo.
marco
Tutti i giorni devo rimanere perplesso per qualche motivo. Ora c'è il proposito di portare il G8 a L'Aquila; non riesco davvero a capire come faranno perché, fra capi di stato, codazzi vari, poliziotti, giornalisti, addetti ai servizi, saranno qualche migliaio di persone che andranno ad intralciare i lavori occorrenti a dare un riparo ai terremotati, prima che arrivi l'inverno.
E' chiaro che c'é il disegno di evitare roulotte o baracche, facendo ricorso al prefabbricato pesante adeguato alla sismicità dei luoghi. Quindi, in cinque mesi, saranno da realizzare tre o quattro villaggi ex-novo per circa dieci mila alloggi ( 3.000.000 di mc.).
Se penso che saranno da fare i progetti di massima, l'approvazione, gli espropri, i progetti definitivi, le opere di urbanizzazione (strade, fogne, gas, acqua, luce, telefono, etc.), la costruzione delle fondazioni, la fabbricazione e messa in opera dei fabbricati, il loro completamento, gli allacciamenti ai servizi, nonchè il collaudo, mi domando come tutto questo potrà essere fatto in cinque mesi.
Senza contare che contemporaneamente saranno da rimettere in sesto strade, fabbriche, ambulatori, i fabbricati lesionati (nei quali la gente sarà restia a rientrare se non saranno adeguatamente rafforzati).
Ecco allora, che mi domando se tutto questo sarà possibile? Mi sembra di no, anche immaginando che diversi passaggi saranno evitati in deroga ad ogni iter tecnico-amministrativo; quindi, con ogni probabilità, all'inizio dell'autunno, dovranno portare un bel numero di terremotati negli alberghi della costa, con il tassativo impegno di liberarli nella primavera del 2010.
In questa grossa scommessa ci vanno ad infilare anche il G8, mi sembra troppo! Ma poi, ... mi domando, ... perché ? Ci rifletto, cercando una risposta, invano ... Sono queste le cose che mi mandano in crisi profonda.
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