Fede religiosa e malafede religiosa
Tra le tante recenti esternazioni di papa Ratzinger, ha suscitato particolare sorpresa quella secondo cui confinare la religione nell'ambito dell'opinione privata, non sarebbe tolleranza ma ipocrisia. Una simile tesi ha un fondamento, infatti l'espressione "opinione privata" é un non senso, una contraddizione in termini, poichè l'opinione non é un automatismo mentale, un semplice pensiero. Ci si forma un'opinione proprio in funzione della comunicazione e del confronto pubblico.
Ma il problema é che esiste qualcosa di peggio dell'ipocrisia, ed é la malafede. Infatti lo stesso Ratzinger, negli stessi giorni in cui pronunciava quella tesi, riceveva anche la giornalista/scrittrice Oriana Fallaci per un "colloquio privato", per il quale non sono stati emessi comunicati.. Ora, l'incontro fra due persone che fanno opinione pubblica, é un incontro pubblico, parlare di "colloquio privato" non ha senso.
La veritá é che Ratzinger doveva restituire alla Fallaci il favore che questa gli aveva fatto schierandosi con lui all'ultimo referendum. Se Ratzinger avesse emesso un comunicato in cui prendeva le distanze dalla propaganda razzistica della Fallaci, egli avrebbe anche annullato il favore, cioé la legittimazione che questo colloquio le conferisce.
Questa é quindi la posizione reale della Chiesa Cattolica: spacconeria ed ammasettismo quando si tratta di enunciazioni prive di rischi, salvo peró rifugiarsi nel privato e nel soggettivismo piuttosto che affrontare sino in fondo la critica ed il contraddittorio. Come si vede, la comunicazione religiosa rivendica gli stessi privilegi della comunicazione d'intrattenimento. Ad esempio, i film di James Bond sono veicoli di propaganda sadica, colonialistica, razzistica e misogina, eppure ogni volta che qualcuno lo fa notare, viene zittito con lo slogan che questi film farebbero puro intrattenimento. Allo stesso modo, quando qualcuno vuole mettere in evidenza le distruttive incongruenze del cristianesimo, lo si mette a tacere richiamandolo al rispetto del sentimento religioso.
In realtá , la vera difesa contro i messaggi malsani dell'intrattenimento - sia religioso che non religioso - non é la censura, ma é la critica, oppure, meglio ancora, il sospetto che ci siano dei secondi fini. Dostoevskij diceva che se Dio non esiste, allora tutto é lecito, ma in realtá é il contrario. Se Dio esiste, tutto gli é permesso, e questa licenza va anche a coloro che sono eletti da Dio. In fondo il cristianesimo e i film di Bond contengono lo stesso messaggio: tutto é lecito se ne hai il potere.
Questo é il motivo per cui la destra statunitense tiene tanto a preservare il sentimento religioso. La religione é in grado di imporre divieti, magari lasciandoli eludere, ma non é capace di insegnare il senso della misura. E infatti ció che é intollerabile nella politica degli Stati Uniti, non é che questi facciano i propri interessi, ma che non abbiano senso della misura.
Comidad, Napoli 11 ottobre 2005
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