LA MANCANZA DI FANTASIA AL POTERE
Dato che l'offensiva israeliana nel sud del Libano non è riuscita a spezzare la resistenza degli Hezbollah, allora il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha adottato una risoluzione di cessate il fuoco, che, contestualmente, impone il disarmo degli stessi Hezbollah. Insomma, visto che il fantoccio degli Stati Uniti non è riuscito a vincere la guerra sul campo, l'ONU cerca di assicurargli, anche questa volta, una vittoria comunque, tramite il disarmo degli aggrediti, a cui non viene riconosciuto nemmeno il diritto di difendere la propria terra dalla conquista straniera.
È ovvio che un disarmo della resistenza libanese comporterebbe una ulteriore aggressione israeliana. Del resto, quando il governo libanese accondiscese alla richiesta degli Stati Uniti di allontanare dal suo territorio le truppe siriane, era altrettanto ovvio che ciò ponesse le premesse per un'aggressione di Israele, che non avrebbe più dovuto preoccuparsi della contraerea siriana.
La slealtà e la mancanza di parola sono la linea costante e coerente della politica statunitense, e l'ONU avalla sempre, puntualmente. Ci si è subito dimenticati degli osservatori ONU uccisi pochi giorni fa dal fuoco israeliano, perché colpevoli di non confermare le versioni ufficiali del governo israeliano. Infatti l'ONU, in base ai rapporti di cui dispone, sa benissimo che è Israele a compiere da decenni incursioni e provocazioni oltre il confine libanese, e che non è vero che qualche migliaio di guerriglieri abbia sfidato Israele solo per fanatismo.
Anzi, il Consiglio di Sicurezza decide di inviare anche delle truppe ONU, nonostante questo precedente, e il governo Prodi-D'Alema si dichiara subito disponibile a mandare dei propri soldati, pur sapendo in anticipo che faranno da bersaglio inerme all'esercito, all'aviazione e (perché no?) alla marina israeliane.
Tutto secondo il solito copione. Infatti Blair non ha neppure mancato di mettere su il consueto finto attentato, che sarebbe stato sventato grazie alle torture. Ovviamente non sono mancate neppure le scontate apologie dell'illegalità "a fin di bene". Angelo Panebianco, sul "Corriere della sera" ha anche suggerito una sorta di complicità morale con il terrorismo da parte di coloro che non approvano le torture, chiamati, non a caso, "fondamentalisti della legalità". Persino i sofismi della propaganda ufficiale sono sempre gli stessi.
Non c'è niente di più sorprendente della prevedibilità.
Comidad, 17 agosto 2006
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