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"Propaganda e guerra psicologica sono concetti distinti, anche se non separabili. La funzione della guerra psicologica è di far crollare il morale del nemico, provocargli uno stato confusionale tale da abbassare le sue difese e la sua volontà di resistenza all’aggressione. La guerra psicologica ha raggiunto il suo scopo, quando l’aggressore viene percepito come un salvatore."

Comidad (2009)
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SPESE ELETTORALI IN PALESTINA
Di comidad (del 02/02/2006 @ 17:35:42, in Commentario 2006, linkato 1282 volte)
La vittoria elettorale di Hamas alle prime elezioni palestinesi è stata l'occasione per i commentatori occidentali di esercitarsi nei consueti rituali di falsa autocritica, che in effetti servono soltanto a ribadire quanto già si sosteneva in precedenza. Recriminare sul credito politico e finanziario che l'Occidente avrebbe offerto prima ad Arafat e poi al suo partito uscito oggi sconfitto dalle elezioni, costituisce un falso storico. Arafat non è mai stato rimesso in gioco dall'Occidente e, tantomeno, dagli Stati Uniti, i quali hanno sempre puntato esplicitamente ad un cambio della leadership palestinese. Arafat fu, infatti, riconosciuto come interlocutore direttamente dal primo ministro israeliano Rabin, il quale scavalcò in quella occasione la diplomazia statunitense, cosa che gli sarebbe costata la vita di lì a poco.
Non sono mancati neppure gli scontati commenti razzistici sul fatto che elezioni nei paesi islamici finirebbero per premiare i fondamentalisti religiosi, come era già avvenuto in Algeria. Il razzismo può giustificare sia l'esigenza di esportare con le armi la democrazia, sia la constatazione che con certi popoli tutto ciò è una fatica sprecata. La propaganda ha i suoi giri a vuoto, i suoi finti meccanismi di contrasto che riconducono sempre allo stesso punto.
Quale che sia il Paese o l'etnia impegnati nelle elezioni, il meccanismo elettorale funziona sempre allo stesso modo, cioè vince chi è in grado di spendere di più. Hamas ha potuto mettere in campo in questi anni una quantità esorbitante di mezzi finanziari. La popolazione palestinese è diventata sempre più dipendente dall'assistenza fornita da Hamas, che ha allestito un vero e proprio welfare. La versione che la propaganda occidentale ha offerto di questo dato di fatto, è stata basata sulla corruzione di Al Fatah, la quale avrebbe invece sperperato i mezzi finanziari elargiti dai Paesi occidentali.
La corruzione, però, non è certo un'esclusiva palestinese, e rimane la questione della sproporzione di mezzi finanziari tra i due schieramenti in campo. I governi democratici sanno bene come funziona realmente la democrazia, ed è davvero strano che abbiano fatto mancare ai loro presunti beniamini di Al Fatah i mezzi necessari per vincere le elezioni.
Tutto diventa, però, meno strano se non si accetta di prendere per buono lo scenario propagandistico di un Occidente preoccupato per le sorti del conflitto arabo - israeliano. La vera strategia dell'Occidente - sia degli Stati Uniti che della Unione Europea (ovvero della diarchia franco - tedesca) - è stata, storicamente, quella di destabilizzare l'area arabo-islamica per colonizzarla. Dopo la Prima Guerra Mondiale anche il sionismo è stato usato per operare questa destabilizzazione/colonizzazione. Quando il sionismo ha cercato di sottrarsi a questo uso, vi è stato ricondotto a forza, come la sorte di Rabin insegna.
Comidad, 2 febbraio 2006
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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