"
"Se la pace fosse un valore in sé, allora chi resistesse all'aggressore, anche opponendosi in modo non violento, sarebbe colpevole di lesa pace quanto l'aggressore stesso. Perciò il pacifismo è impotente contro la prepotenza colonialistica che consiste nel fomentare conflitti locali, per poi presentarsi come pacificatrice."

Comidad
"
 
\\ Home Page : Articolo
LA SCUOLA DELLA CLEPTOCRAZIA
Di comidad (del 09/01/2025 @ 00:04:58, in Commentario 2025, linkato 2526 volte)
In innumerevoli occasioni Matteo Salvini ha dimostrato di essere un improvvisato e uno sprovveduto. L’ulteriore conferma la si è avuta in queste ultime settimane, allorché Salvini si è ingenuamente intestato la paternità di un nuovo Codice della Strada che probabilmente non ha neanche letto. Quando “assumono la responsabilità di un dicastero” i cosiddetti ministri trovano l’agenda già tracciata dai lobbisti, che sono quelli che scrivono materialmente le leggi. Si può stare certi che anche l’ennesima finta resurrezione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina non sia farina del sacco di Salvini ma la pluridecennale operazione fraudolenta per spillare al contribuente soldi col pretesto di un ponte che non si ha neppure voglia di fare.
La cleptocrazia imperante si narra al pubblico e a se stessa come tecnocrazia, ma è costretta a confondere le acque con la fintocrazia, per cui spetta ai politici di turno esporsi e prendersi gli sberleffi per gli apparenti nonsensi. Con i suoi eccessi di enfasi Salvini ha però esagerato, attirando troppa attenzione; per cui si è notato immediatamente che il nuovo Codice della Strada ha due effetti pratici molto evidenti. Il primo effetto è quello di aumentare il potere e la discrezionalità delle cosiddette “forze dell’ordine” offrendo loro altri margini di abuso e corruzione. Rendere così incerto e aleatorio il risultato dei controlli tossicologici ai posti di blocco indurrà anche gli automobilisti più sobri a cercare di evitarli versando un “pedaggio” agli agenti.
Ma la licenza di estorsione rilasciata alle varie polizie è solo una faccia della medaglia, mentre l’altra riguarda il lobbying delle assicurazioni, che hanno trovato nel rischio di perdita dei punti e di ritiro della patente un nuovo campo d’affari. Allo stato attuale l’assicurazione per il rischio del ritiro della patente è già obbligatoria per le aziende. Si faccia caso al paradosso per il quale una politica che si dichiara per la tutela dell’ordine pubblico, e quindi dovrebbe diminuire i rischi, diventa invece un modo per aumentare i rischi e, di conseguenza, il business della copertura assicurativa degli stessi rischi.
Il lobbying è un dispositivo in funzione degli interessi affaristici e non degli “interessi economici”, poiché l’economia è un bel concetto nobile, che implicherebbe l’equilibrio. Al contrario, gli affari si avvantaggiano del caos e quindi ben venga il caos, grazie al quale ogni cittadino può diventare una preda e un pollo da spennare. Negli ultimi trenta anni la Scuola pubblica ha progressivamente perso le sue funzioni di istruzione e persino di trasmissione ideologica, mentre la sua principale attività consiste nella delegittimazione dei docenti. Nella pantomima tra destra e “sinistra”, tra “merito” e ”inclusione”, l’unico punto fermo è che la classe docente non è “adeguata”. L’aziendalizzazione della Scuola (dapprima veicolata col nome accattivante di “autonomia scolastica”) si è risolta appunto in un delegittimare i docenti e metterli in competizione tra loro. Un insegnante delegittimato non può istruire e neppure trasmettere ideologia. Nella Scuola pubblica degli anni ’80 e ’90 l’europeismo era diventato una religione civile, con tanto di pellegrinaggi come a Lourdes ed alla Mecca, cioè quel progetto Erasmus che oggi sopravvive come agenzia turistica ma che non suscita più il pathos di una volta, quando anno per anno agli studenti si faceva credere che sarebbero stati la prima generazione ad avere la cittadinanza europea. In epoca pre-Covid si era tentato goffamente di sostituire la palingenesi europeista con il catastrofismo del riscaldamento globale, proponendo Greta come modello alle giovani generazioni. Ma l’emergenzialismo ha appunto il difetto di consumare troppo presto le varie emergenze, per cui non si fa in tempo ad appassionarsi ad una che già ce n’è un’altra. Viviamo nell’epoca della cleptocrazia compiuta, perfetta; ma ciò comporta l’effetto collaterale di una crescente incapacità delle oligarchie di condurre una narrativa che non si auto-smentisca in continuazione; di qui la goffaggine e la smania censoria.

La categoria dei docenti è stata oggetto di un aggiotaggio sociale, cioè di una campagna informativa mirata ad una svalutazione, ad un discredito professionale e morale, utile a creare pretestuosamente altri bisogni per i quali vendere prodotti che altrimenti non avrebbero avuto mercato. Il primo prodotto da commercializzare nella Scuola attuale è ovviamente la formazione dei docenti, che deve essere strutturale e permanente, per cui gli insegnanti sono considerati dei minorenni bisognosi a vita del tutore. Destra e “sinistra” possono fingere di accapigliarsi sugli orpelli ideologici, ma i business sono trasversali; infatti sulla necessità della formazione permanente sono tutti d’accordo.
La trasversalità destra-sinistra vale anche per l’alternanza Scuola-lavoro, il cui messaggio è che la Scuola può acquisire un minimo di senso soltanto ponendosi in condizione subordinata ed ancillare nei confronti delle imprese. Ormai però è chiaro cosa ci sia dietro il fumo della retorica tecnocratica di Confindustria, visto che tutti i governi, di qualsiasi colore, sono prodighi di incentivi e contributi finanziari alle imprese che avviano progetti di alternanza Scuola-lavoro. Parlando di Scuola si può tranquillamente prescindere dal ministro dell'Istruzione di turno; anzi, è meglio non nominarlo neppure.
Un altro business derivante dall’aggiotaggio sociale sulla categoria dei docenti riguarda ancora una volta le assicurazioni. Contro ogni buonsenso, all’insegnante delegittimato ed eterno minorenne vengono attribuite crescenti responsabilità nella vigilanza sugli allievi; al punto di diventare responsabile civilmente persino dei danni che gli allievi si infliggono tra di loro; quindi anche per gli atti di bullismo. L’insegnante delegittimato tende a sopravvivere facendosi egli stesso agente dell’aggiotaggio sociale, il che significa cercare di salvare se stesso screditando il resto della categoria; un cannibalismo da zattera della Medusa rappresentata nel quadro di Géricault. Il paradosso è che l’insegnante ufficialmente “vigilante” in realtà tende a porsi come promotore di indisciplina studentesca a scapito dei colleghi. I maggiori agenti di disordine nella Scuola oggi non sono gli studenti o i genitori, ma proprio il personale scolastico, i dirigenti, gli ATA e soprattutto i docenti. Ciò vuol dire che l’insegnante sopravvive, e talvolta prospera, soltanto attraverso la capacità di stabilire “relazioni extra-istituzionali” (tradotto: associazioni a delinquere) con gli studenti, con i dirigenti e con i colleghi. Questa Scuola inferno potrebbe essere considerata da un altro punto di vista come un paradiso dei sociopatici.
La condizione di totale illegalità in cui attualmente versa la Scuola costringe i singoli docenti ad assicurarsi contro i rischi di danni fisici e psicologici che il caos può determinare sugli allievi. Le lobby sono trasversali tra il pubblico e il privato, mentre i loro affari si basano sulla alternanza tra legalità e illegalità; infatti la legge si presenta ad esigere il risarcimento dei danni causati proprio dalla sua assenza ingiustificata a scuola. Si ritiene poi del tutto normale che le compagnie assicurative vengano a riscuotere la loro brava tangente su questo caos.
Articolo Articolo  Storico Archivio Stampa Stampa

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (51)
Commentario 2025 (2)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


09/01/2025 @ 18:28:45
script eseguito in 35 ms