"
"La nozione di imperialismo americano non si deve intendere come dominio tout court degli Stati Uniti, ma come la guerra mondiale dei ricchi contro i poveri, nella quale gli USA costituiscono il riferimento ed il supporto ideologico-militare per gli affaristi e i reazionari di tutto il pianeta."

Comidad (2012)
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 29/04/2021 @ 00:04:49, in Commentario 2021, linkato 6252 volte)
L'emergenza Covid ha giustificato l'introduzione di varie misure di controllo sociale da parte delle istituzioni ed anche casi di delazione spontanea, per cui vicini e colleghi si fanno la spia l'uno con l'altro. In Germania, dove il modello di controllo adottato ricalca quello sud-coreano, il paragone che queste misure hanno sortito nell’opinione pubblica è stato immediatamente quello della DDR e della sua famigerata polizia segreta, la Stasi.
Capita spesso che anche le critiche e i dissensi finiscano per ripiombare negli schemi del politicamente corretto. Un film tedesco del 2006 a grande diffusione, “Le vite degli altri”, ha determinato l’affermazione nell’opinione pubblica di un paradigma che individua nella DDR, la ex Germania Est, un punto di riferimento negativo, un esempio eclatante di intrusione dispotica nel privato e nell'intimo delle persone. In realtà la bistrattata DDR poteva accampare per la sua paranoia delle ragioni solide; ragioni che sarebbe arduo rintracciare nelle attuali esperienze di controllo sociale.
La Germania Est subiva una situazione del tutto anomala e inusitata, cioè la presenza sul suo territorio, anzi, nella sua stessa capitale, Berlino, di una città straniera: la scintillante metropoli-vetrina Berlino Ovest. Il ”muro” edificato dal regime della DDR nel 1961 si chiamava “Muro di Resistenza Antifascista”, e non si trattava di una resistenza contro il nulla. Non soltanto il regime della Repubblica Federale Tedesca rappresentava la continuità col regime nazista, con il predomino degli stessi potentati industriali e finanziari, ma esercitava anche, di concerto con la NATO, un’attività di destabilizzazione della società della Germania Est. Il regime tedesco orientale infatti investiva massicciamente nell'istruzione di medici e ingegneri, per poi vederli fuggire oltre confine, allettati sicuramente dalla “libertà”, ma soprattutto dai premi in denaro che il regime di Bonn corrispondeva ai transfughi. Il denaro era quindi usato come un'arma per destabilizzare un Paese povero. Il regime tedesco orientale era certamente criminale, ma non che i suoi nemici lo fossero di meno.
È d'obbligo dare sempre la colpa alle ideologie brutte e cattive; eppure, persino nei magnificati regimi democratico-liberali, il potere ha assunto connotati totalizzanti. Ogni potere abusa del proprio potere e trova nella società vari settori disposti non solo a subire l'oppressione ma anche a fornire sponda e collaborazione. I fenomeni sociali non hanno quasi mai motivazioni univoche. L’emergenzialismo è attraente per il business, ma anche per il diffuso desiderio moralistico di controllo poliziesco dei corpi e delle coscienze; e l’intreccio tra queste spinte è inestricabile quanto spesso inconsapevole.
Il mantra politicorretto che continua a celebrare la caduta del Muro come una vittoria della “libertà”, è del tutto comprensibile quando fa parte della propaganda dei media mainstream; lo è molto meno quando coinvolge anche aspiranti oppositori, i quali si trovano così indirettamente a santificare il sistema attuale. La “libertà” che la caduta del Muro vide trionfare non fu quella delle persone, bensì la libertà di circolazione dei capitali.

Uno che se ne intende di destabilizzazione, il finanziere "filantropo" George Soros, ci ha personalmente spiegato in suo articolo del 2019, scritto per celebrare la caduta del Muro, come riusciva a destabilizzare i Paesi dell'Europa Orientale anche con cifre relativamente modeste: pochi milioni di dollari, opportunamente investiti in operazioni “culturali”, assumevano un peso esorbitante nel contesto di Paesi poveri, tanto da poter superare per influenza anche l'attività dei governi. Indicato dai media come oggetto di “teorie della cospirazione”, in realtà Soros non ha mai nascosto nulla della propria attività di golpista finanziario a favore della “Società Aperta” di popperiana memoria; mentre altri suoi colleghi finanzieri sono molto più ipocriti. Società “aperta” a che cosa? Ai movimenti di capitale, ovviamente; ma forse c’è anche qualche altro aspetto che è stato trascurato, a dispetto della sua evidenza.
Il famoso saggio di Karl Popper pubblicato nel 1945 è diventato una bibbia del politicorretto, ma contiene la fregatura già nel titolo: “La società aperta e i suoi nemici”. Il titolo è tutto un programma, ed anche uno slogan funzionale sia alla guerra civile, sia alla guerra imperialistica. La “società aperta” è un piedistallo morale dal quale è possibile criminalizzare chiunque. È davvero la società ad essere “aperta”? Oppure è la caccia ad essere aperta? Questa società infatti i nemici non se li fa mancare; anzi, va addirittura a cercare e stanare i nemici della libertà ovunque si annidino, così come il discepolo di Popper, George Soros, ci insegna con la sua parola ed il suo esempio.

Nel suo articolo del 2019 Soros concentrava la propria ostilità non sui soliti bersagli immaginari e fantasmatici, come i “nazionalisti” e i “sovranisti” (ma chi sarebbero?), bensì nei confronti della Cina, considerata il nuovo super-nemico della “libertà”. Soros lamentava che gli USA all’epoca non avessero ancora usato la dipendenza dell'economia cinese dai microprocessori prodotti negli Stati Uniti come un'arma di guerra economica. L’auspicio di Soros ha però trovato conforto nell'ultimo periodo della presidenza Trump, ed ora nella presidenza Biden, per cui oggi la guerra dei microprocessori è in pieno svolgimento. In questo caso Soros non è stato né un profeta, né un messia, dato che la guerra dei microchip era stata prevista dal settimanale “The Economist” già dal 2018. Stranamente a fare le spese di questa guerra dei microchip non è solo la Cina ma l'industria di un po’ tutti i Paesi; segno che, quando si tratta di colpire i nemici, la “società aperta” è pronta a sparare nel mucchio.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 24/04/2021 @ 00:01:45, in Aforismi, linkato 6520 volte)
Ogni società ha un residuo arcaico ed ancestrale di concezioni punitive e sacrificali che costituiscono un ottimo contesto su cui innescare EMERGENZIALISMI nei quali si insediano cordate affaristiche.

MORALISTI ed AFFARISTI non rappresentano la maggioranza della società, ma hanno il vantaggio di essere partiti trasversali e pre-ideologici in possesso di precisi obbiettivi pregiudiziali e che perciò sono in grado di scavalcare la lentezza della riflessione.

EDUCAZIONISTI e PREDATORI hanno motivazioni diverse, e addirittura opposte, ma condividono l’euforia del “tanto peggio tanto meglio”, in quanto la catastrofe al tempo stesso è redentrice e favorisce il saccheggio.

I fautori della PALINGENESI e i fautori del BUSINESS agiscono di fatto in sinergia pur senza alcun accordo preventivo, rendendo superflua ogni cospirazione e conquistando il resto della pubblica opinione, abituandola a colpi di fatti compiuti.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (19)
Commenti Flash (61)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


17/05/2024 @ 06:07:46
script eseguito in 96 ms