"
"La malevolenza costituisce pur sempre l'unica attenzione che la maggior parte degli esseri umani potrà mai ricevere da altri esseri umani."

Comidad
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 22/01/2009 @ 01:47:23, in Commentario 2009, linkato 1286 volte)
La lettera del presidente della Repubblica Napolitano al presidente brasiliano Lula, in cui esprimeva “stupore e rammarico” per la decisione del governo brasiliano di concedere a Cesare Battisti lo status di rifugiato politico, non deve ingannare per l’apparente pacatezza dei toni. La lettera rientra infatti in una linea di drammatizzazione artificiosa degli eventi di cui spesso Napolitano ha dato esempio, e non a caso la lettera stessa ha fornito l’appiglio per dichiarazioni arroganti e minacciose verso il Brasile di alcun esponenti governativi della ex-AN e della Lega Nord.
La scompostezza delle reazioni ricorda un caso avvenuto esattamente dieci anni fa, in cui l’Italia si trovò però a ruoli invertiti. Nel 1999 il governo di allora, presieduto da D’Alema, dovette affrontare le proteste minacciose del governo turco di fronte alla prospettiva che l’Italia concedesse asilo politico al guerrigliero kurdo Abdullah Ocalan. La reazione aggressiva del governo turco aveva però motivazioni comprensibili, per quanto ignobili. La questione kurda non soltanto rappresenta una minaccia alla stessa legittimità dello Stato Turco, ma mette in evidenza anche una serie di contraddizioni della politica del sedicente Occidente nei confronti del cosiddetto terrorismo.
Ocalan era definito “terrorista” dai media euro-americani poiché agiva all’interno del territorio turco, ma se avesse operato appena qualche chilometro più in là, oltre il confine con l’Iraq, allora la propaganda “occidentale” lo avrebbe considerato un eroico combattente della libertà contro la tirannia genocida di Saddam Hussein. Contro l’evidenza, il governo turco fece ricorso a tutta la sua arroganza per riportare l’Italia ai suoi obblighi di alleato. D’Alema dovette quindi sottostare ancora una volta alla disciplina della NATO, e costringere Ocalan ad espatriare per farsi arrestare in Kenia.
Nella vicenda odierna, se c’era qualcuno che aveva interesse a mantenere la vicenda nell’ambito di un basso profilo, questo era invece proprio il governo italiano. Era prevedibile infatti che il “fumus persecutionis” che emana dalle accuse di terrorismo della magistratura italiana contro Battisti, avrebbe potuto spingere il governo brasiliano a cogliere la palla al balzo per assumere, a basso costo, l’alone di difensore dei deboli. Lula deve quotidianamente sopportare il confronto con le audaci prese di posizione del suo omologo venezuelano, Chavez, e perciò difficilmente avrebbe potuto giustificare un atteggiamento accondiscendente nei confronti di un’Italia che oggi viene identificata nel mondo con l’immagine avvilente di Berlusconi.
Napolitano ha colto invece, per l’ennesima volta, l’occasione per attestarsi a portabandiera dei luoghi comuni più reazionari, questi stessi luoghi comuni che la destra agita in continuazione per creare un clima di incombente regolamento di conti con la sinistra. I cosiddetti “anni di piombo” vengono presentati come l’effetto dell’azione folle di settori della sinistra, con i quali la sinistra nel suo complesso risulterebbe moralmente complice, se non altro per le comuni radici culturali.
Curiosamente, tale dottrina trova i suoi maggiori teorici proprio a “sinistra” e non solo in quella “moderata“ di Napolitano, ma anche in quella “radicale”. È stata infatti Rossana Rossanda ad escogitare la formula secondo cui il terrorismo farebbe parte dell’ “album di famiglia” della sinistra, ed è stata la stessa Rossanda a darsi da fare per screditare ogni ipotesi di uso del lotta-armatismo da parte dello Stato. Una ricostruzione del genere può essere sostenuta solo a condizione di accettare l’immagine irrealistica di uno Stato docile, inerme e passivo di fronte ad un attacco terroristico forte del suo fanatismo.
Ne vengono fuori dei paradossi incredibili: da un lato si celebra la figura del commissario Calabresi come esempio luminoso di servitore dello Stato, dall’altro lato si vuol far credere che quattro spiantati di Lotta Continua - che egli conosceva benissimo - gli facessero la posta sotto casa per settimane senza che se ne accorgesse. Quindi si fa fare la figura del cialtrone a lui, ed anche ai suoi colleghi che non lo avrebbero protetto, nonostante che si pretenda che in quel periodo vi fosse un clima minaccioso verso Calabresi.
Terroristi che si inventano una guerra che non c’era, e vanno a colpire alla cieca: è questa la versione dei fatti di quegli anni sostenuta da Nanni Moretti nel 1995, in una conferenza stampa per presentare un film sulle vittime del terrorismo da lui prodotto e interpretato, “La Seconda Volta”. Una “sinistra” che accredita l’idea che al suo interno sia potuto sorgere un tale gratuito concentrato di malvagità/stupidità, sta fornendo alla destra non solo un utile delirio propagandistico, ma anche l’alibi di doversi difendere da una minaccia costante di guerra civile.
Il problema è che la ex-sinistra cerca la sua ragion d’essere nel farsi perdonare di essere stata sinistra, diventando così più realista del re, più forcaiola e razzista della destra, perciò costituisce davvero una minaccia.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 22/01/2009 @ 01:43:40, in Commenti Flash, linkato 1350 volte)
L’immagine di Israele nel mondo non è mai stata ad un livello così basso; eppure i crimini commessi nei giorni scorsi a Gaza non sono peggiori di quelli del 1948 o del 1967, quando l’immagine di Israele era alle stelle.
Cos’è dunque che non ha funzionato? Il fattore tempo.
Nel 1948 i sionisti agirono con una rapidità impressionante: non avendo a disposizione un’aviazione, fecero saltare le case dei Palestinesi piazzando gli esplosivi manualmente e, in pochi giorni, costrinsero centinaia di migliaia di persone alla fuga, convincendo però il mondo che se ne fossero andate di propria volontà.
Nel 1967 Israele fece la “Guerra dei Sei Giorni”, e si annesse i nuovi territori passando anche per Paese aggredito.
Sino al 1967 il trucco ha funzionato: i sionisti riuscivano a mettere il mondo davanti al fatto compiuto così presto, che non c’era nemmeno il tempo di verificare ciò che combinavano, né di smentire la loro propaganda. Nel crimine la rapidità è essenziale: il criminale lento si fa scoprire. Più di un mese non è bastato ai sionisti per avere ragione di Hamas, e dopo tanto tempo gli slogan sugli scudi umani non sono riusciti più a coprire l’evidenza. A un certo punto hanno dovuto ritirarsi perché avevano preso con gli Stati Uniti l’impegno di concludere tutto prima dell’evento mediatico della cerimonia di incoronazione di Obama. Nessun rumore di bombe doveva rendere stonato il coretto con storiella del nero che sessanta anni fa non poteva essere servito a tavola ed ora è presidente degli USA.
Perché i tempi si sono allungati? Per due motivi:
- affarismo e privatizzazioni hanno reso inefficiente la macchina militare israeliana,
- l’effetto-sorpresa è finito, perché ormai tutti sanno di cosa sono capaci i sionisti.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (46)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


21/11/2024 @ 14:18:58
script eseguito in 110 ms