"
"Ridurre l'anarchismo alla nozione di "autogoverno", significa depotenziarlo come critica sociale e come alternativa sociale, che consistono nella demistificazione della funzione di governo, individuata come fattore di disordine."

Comidad
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 09/07/2015 @ 02:11:57, in Commentario 2015, linkato 2237 volte)
Con il referendum di domenica scorsa, il governo greco ha guadagnato un po' di tempo. Lo stretto tempo necessario per far dimenticare alle opinioni pubbliche europee il risultato del referendum stesso; ed anche il tempo per allestire operazioni di delegittimazione morale ai danni di Syriza, magari con l'ausilio di qualche inchiesta giudiziaria. Nel Sacro Occidente si respira un dieci per cento di aria ed il novanta per cento di propaganda. Ma per il momento prosegue la navigazione a vista di Tsipras, il quale è stato gratificato da molti commentatori con i consueti luoghi comuni sull'astuzia negoziale e sul bizantinismo dei Greci.
In realtà in questi decenni ad essere ingannati sono stati soprattutto i Greci. Lo sono stati insieme con altri Stati Europei, quando si è fatto credere che l'euro potesse rappresentare il grande business di una moneta di pagamento internazionale in concorrenza con il dollaro. Non solo la Grecia, ma anche altri Stati Europei hanno truccato i conti pur di entrare nel business, ma l'euro come alternativa al dollaro è rimasto una chimera. L'unico capo di Stato che aveva provato a sostituire il dollaro con l'euro nelle transazioni di petrolio, fu Saddam Hussein nel 2003, e si è visto cosa gli è capitato.
L'altro inganno è stato perpetrato nel 2010, quando si è spacciato l'indebitamento con il Fondo Monetario Internazionale per una soluzione ai problemi finanziari della Grecia, mentre ora quel debito con il FMI costituisce il principale problema. L'ingresso del FMI nella crisi greca fu deciso alla fine di aprile del 2010 da Obama e dalla Merkel. Ad essere contrario all'ipotesi FMI, era l'allora presidente francese Sarkozy. Deciso una volta tanto nella vita ad evitare di fare cazzate, Sarkozy fu però indotto a cedere sotto le pressioni di USA e Germania e per le manovre del suo compatriota Dominique Strauss-Kahn, all'epoca direttore generale del FMI. I fatti furono riportati con dettaglio dal quotidiano "Il Sole-24 ore", però con un titolo che cercava di minimizzare il tutto come bega in ambito francese (anche il presidente della BCE era allora un francese, Trichet).
Come in una commedia degli inganni, la Merkel ed il suo ministro dell'Economia, Schauble, svolsero la parte dei ruffiani al servizio degli Stati Uniti e del FMI. La stessa Merkel fu incaricata anche di svolgere il ruolo mediatico della "guardiana del rigore", per attirarsi gli odi e le antipatie in modo da depistare l'opinione pubblica dalle responsabilità degli USA e del FMI. La commedia degli inganni continuò l'anno dopo, quando uno Strauss-Kahn in pieno delirio di grandezza aveva in effetti cessato la sua utilità, perciò venne estromesso dalla direzione del FMI con uno scandalo sessuale organizzato negli USA.
Il solo commentatore a notare nel 2010 la stranezza dell'arrivo del FMI in una crisi europea, fu l'economista Jean-Paul Fitoussi, che osservò che la presenza del FMI implicava una vera e propria "terzomondizzazione" dell'Europa. Dopo di allora Fitoussi non ha insistito più di tanto su questo aspetto, soffermandosi invece sulla litania della "crescita", mediaticamente più innocua.
Tsipras sinora non ha potuto sottrarsi alla commedia degli inganni, e sta continuando a fingere che la crisi greca sia un affare interno della UE. Un risultato, quantomeno temporaneo, comunque è stato raggiunto dal governo greco, poiché oggi i governi europei rinunciano a collegare la questione dell'insolvenza greca nei confronti del FMI all'uscita dalla zona euro. La minaccia vera non consisteva nell'essere cacciati dal "paradiso"- in realtà inferno - della moneta unica, ma nel far ritrovare la Grecia in una situazione critica anche dal punto di vista strategico-militare, poiché la zona euro è uno strumento della NATO per accerchiare la Russia, e non si può pensare di uscire dall'euro senza vedersela con la NATO.
L'euro in sé costituisce però solo uno strumento coloniale come tanti, le cui sorti sono legate all'avvento della "NATO economica", cioè il TTIP. Ma per un po' di tempo il TTIP è stato rallentato non solo per le timide resistenze europee, ma per contrasti interni agli stessi Stati Uniti, dove il Congresso era stato costretto a dar voce alle preoccupazioni delle aziende statunitensi che temono un ulteriore aumento dello strapotere delle corporation multinazionali. Per lo stesso motivo era stato bloccato un analogo trattato per l'area del Pacifico. Proprio alla fine di giugno il Congresso si è però calato le brache, per cui il TTIP ora incombe di nuovo, e le residue speranze di salvezza sarebbero affidate alle opposizioni interne al parlamento europeo. Figurarsi.
Per la Grecia la NATO costituisce il maggiore degli inganni. Nel 2012 il quotidiano britannico "The Guardian" pubblicava un articolo in cui si poneva in evidenza l'ipocrisia tedesca riguardo alla pretesa secondo cui la Grecia prima del 2010 avrebbe "vissuto al di sopra dei propri mezzi", secondo la classica dizione fondomonetarista. In effetti l'unico settore dove le spese greche sono state folli è quello degli armamenti, in quanto le spese militari greche avrebbero superato in media il 7% del PIL, a fronte di una media europea del 2%. La maggior parte dello sforzo finanziario greco è andato all'acquisto di armi tedesche, perciò "The Guardian" non esita a parlare di "ipocrisia tedesca".
L'ipocrisia è tanto più stridente se si considera la rete di tangenti con la quale le multinazionali della "virtuosa" Germania hanno "lubrificato" i propri affari in Grecia ed in altri Paesi. La più investita da questi scandali di tangenti è stata la maggiore impresa tedesca, la Siemens; ma nonostante le inchieste giudiziarie ed i rinvii a giudizio, le effettive dimensioni e le articolazioni dell'edificio di corruzione non si sono affatto chiarite.
"The Guardian" non rinunciava ad una nota nazionalistica un po' ridicola, affermando che le spese reali sarebbero difficili da quantificare, poiché le spese per armamenti in Grecia non sarebbero trasparenti come nel Regno Unito (sic!). In realtà le spese militari non sono trasparenti in nessuno Stato, poiché vengono dissimulate in capitoli di spesa insospettabili. In Italia, ad esempio, le spese per le basi NATO sono capitolate come "fondi per lo sviluppo regionale". Ma l'articolo del quotidiano britannico, pur soffermandosi giustamente sull'ipocrisia tedesca, non sottolineava l'aspetto più paradossale dell'attuale situazione della Grecia. Nell'articolo, si osservava infatti che la paranoia militaristica della Grecia è soprattutto in funzione anti-turca, per l'annosa questione di Cipro; una questione che nel 1974 causò addirittura una guerra aperta tra Grecia e Turchia. Ma, all'epoca, come ora, la Grecia e la Turchia facevano entrambe parte della NATO, nella quale i due Paesi entrarono insieme nel 1952. Nel 2006 tra questi due "alleati" della NATO vi era stato persino uno scontro aereo; e, per tutto l'anno in corso, il governo greco ha continuamente denunciato violazioni del proprio spazio aereo da parte della Turchia, la quale ritiene di poter compiere le sue esercitazioni militari senza chiedere alcuna autorizzazione.
Certo si può sempre dare la colpa di tutto ciò all'Impero di Bisanzio ed all'Impero Ottomano, se no a che serve il Liceo. Ma sta di fatto che la NATO non ha impedito una guerra aperta tra due suoi Paesi membri, e non cerca di impedire che quei due Paesi continuino a considerarsi nemici ed a provocarsi. Non lo impedisce perché non gliene frega nulla; anzi, gli affari delle armi vanno benissimo. La funzione della NATO non è di creare la pace e l'armonia tra i partner, ma aggredire gli altri.
Per il potere gli anni '80 non sono mai finiti, anzi continuano in questa assoluta convinzione di risolvere tutto con l'arroganza e la propaganda, tanto veri avversari non ce ne sono più. In un'intervista alla rivista "Newsweek" l'ex segretario generale della NATO, il danese Rasmussen, ha ammonito il governo greco a non cercare più aiuti e sostegni in Russia. Secondo Rasmussen l'attuale Russia sarebbe persino più pericolosa della stessa Unione Sovietica.
L'affermazione di Rasmussen, dal punto di vista politico, costituisce un assoluto nonsenso. Se la Russia fosse davvero così aggressiva, Rasmussen si guarderebbe bene dal dirlo apertamente ed adotterebbe un registro molto più prudente. La totale mancanza di ritegno nella propaganda costituisce un segnale di assenza di autentici timori. La Russia di Putin continua infatti a muoversi su una linea di basso profilo, reagendo ad aggressioni e provocazioni il minimo indispensabile, dato che, prima di tutto, vengono gli affari di Gazprom. C'è quindi da dubitare dell'ipotesi che Putin si dia da fare per portare la Grecia fuori dalla NATO.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 02/07/2015 @ 02:05:47, in Commentario 2015, linkato 2606 volte)
Sino all'anno scorso Matteo Renzi sosteneva in Europa la parte del Pierino che stuzzicava l'arroganza della Commissione Europea. Nei giorni cruciali della trattativa tra la "Troika" ed il governo greco, si è scoperto invece che il ruolo di Renzi nei confronti delle burocrazie sovranazionali è stato quello che, con espressione anglosassone, viene definito dello "yes-man", cioè di un servile esecutore di direttive.
Renzi beneficia in patria dei tipici privilegi del fantoccio coloniale, tra cui quell'alone di "irresistibilità", l'apparente capacità di paralizzare gli avversari; una "qualità" che molto difficilmente un leader prodotto da sole lobby interne può vantare. I conflitti puramente interni sono di solito senza esclusione di colpi, mentre solo i poteri sovranazionali sono in grado di incutere quel terrore che produce l'effetto di paralizzare tutte le possibili fronde. Nella vicenda greca l'Italia aveva a disposizione un oggettivo ruolo di mediazione, un ruolo che in prospettiva avrebbe potuto utilizzare anche a proprio vantaggio. A questo possibile ruolo invece Renzi ha completamente rinunciato; ed è questa rinuncia il pegno che ha pagato perché gli si conceda di fare la parte del padreterno in Italia.
Nella conferenza stampa congiunta di ieri, Renzi non solo si è posto nella posa dello scolaretto lecchino nei confronti della maestra Merkel, ma ha persino fatto ricorso ad una squallida demagogia in cui l'attuale Grecia allo stremo è stata descritta come un Paese di incalliti gaudenti. Nei giorni scorsi anche il ministro dell'Economia Padoan ha esibito uno sfrenato zelo accusatorio nei confronti del governo greco, etichettato come unico responsabile del fallimento della trattativa. Per non smentire del tutto la retorica della "crescita" da lui condotta per tutto lo scorso anno, Padoan avrebbe potuto quantomeno fingere di fare un po' di "cerchiobottismo". Si potrebbe pensare che il timore di urtare le suscettibilità dei potenti sia stato troppo forte. Ma Padoan non si è limitato a mentire circa le responsabilità del governo greco, in quanto ha mentito soprattutto sull'identificazione delle parti in causa, come se davvero la partita si giocasse tra Unione Europea e Grecia, o come dicono i media ufficiali, tra Bruxelles e Atene.
Alle scuole medie ci hanno spiegato che, a differenza della favola, la fiaba non è vincolata ad un significato preciso, ma è un racconto che sviluppa liberamente delle suggestioni e delle situazioni. Eppure anche nelle fiabe si è costretti ad un minimo di coerenza narrativa. Se a svegliare Biancaneve, invece del Principe Azzurro, arriva Buffalo Bill, anche un bimbo capisce che qualcosa non torna. La fiaba europea non ha obbedito neppure a questa minima coerenza narrativa, dato che l'attore principale della "Troika" e della trattativa con la Grecia è stato un'istituzione che con la UE non c'entra nulla, cioè il Fondo Monetario Internazionale. Dato che Padoan proviene proprio dal Fondo Monetario Internazionale, si capisce nella circostanza il suo preciso interesse a mentire.
Durante la trattativa, l'amministrazione USA ha recitato ufficialmente il ruolo dell'osservatore accorato, ma imparziale. Non solo però il FMI ha sede a Washington (e non a Bruxelles!), ma gli USA ne sono persino il componente principale, quello con diritto di veto. Quindi Buffalo Bill c'era, ma nessun commentatore ha ritenuto di dare rilievo al fatto.
Si è detto che viviamo nella società dell'immagine, ma non viviamo neppure propriamente in una società della parola, in quanto la presenza/ingerenza del FMI è sempre stata riferita, senza però che venisse scalfita la credibilità della fiaba europea. Si potrebbe dire perciò che viviamo in una società del commento, in una società dell'opinione. Ciò che non viene indicato e commentato dagli opinionisti ufficiali, semplicemente non esiste. In tal modo gran parte dell'opinione pubblica si è fatta l'idea che la questione in ballo fosse la permanenza o meno della Grecia nella zona Euro, quando ciò invece non era e non poteva essere oggetto di trattativa.
La Grecia è indebitata sino al collo, ma non si tratta del debito pubblico che contraeva sino al 2010, bensì di un mega-debito con il FMI. A tenere per il collo la Grecia non sono gli investitori nel suo debito pubblico, e neppure l'Unione Europea, ma il FMI; ed in questi giorni è in scadenza un'altra rata del debito greco con il FMI. Agli inizi di giugno, il direttore generale del FMI, Christine Lagarde ha posto la questione del pagamento di questa rata con un'aggressività da creditore privato, mentre lo stesso FMI vanterebbe addirittura lo status giuridico di agenzia ONU. Ciò va a tutto vantaggio della credibilità dell'ONU.
I media ufficiali danno per scontato il nesso consequenziale tra l'insolvenza della Grecia nei confronti del FMI e la sua uscita dall'euro, e addirittura dall'Unione Europea. A diffondere questa falsificazione tutti i media si sono affaccendati, ed in zelo propagandistico si è distinta la ex creatura di Corradino Mineo, RaiNews24, che è riuscita nell'impresa di far rimpiangere il TG4 di Emilio Fede.
Ma questo nesso tra insolvenza nei confronti del FMI ed uscita dall''euro, dal punto di vista giuridico non esiste, come il governo greco ha del resto rilevato, annunciando un ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che ha sede in Lussemburgo. Ma, se è per questo, non esistevano neppure le premesse giuridiche della cosiddetta "Troika", cioè del fatto che la gestione della crisi UE sia stata affidata, oltre che alla Commissione ed alla Banca Centrale Europea, anche ad un organo esterno come il FMI.
Se la Grecia uscisse dall'euro e dall'UE, farebbe un favore a se stessa. Ma non può farlo da un giorno all'altro, senza una strategia; e non per motivi strettamente finanziari. La Grecia infatti è nella NATO; anzi, la NATO è insediata in Grecia.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (46)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


21/11/2024 @ 13:32:30
script eseguito in 74 ms