"
"L'elettoralismo risulta così euforizzante perché è una forma di pornografia, attiene cioè al desiderio puro, magari con quella dose di squallore che serve a conferire un alone di realismo alla rappresentazione. Ma i desideri, i programmi e le promesse elettorali non sono la realtà, che è invece scandita dalle emergenze. L'emergenza determina un fatto compiuto che azzera ogni impegno precedente, ed a cui ogni altra istanza va sacrificata, come ad un Moloc. Carl Schmitt diceva che è sovrano chi può decidere sullo stato di eccezione. Ma nella democrazia occidentale vige uno stato di emergenza cronica, cioè uno stato di eccezione permanente, l'eccezione diventa la regola."

Comidad
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 10/10/2001 @ 00:00:00, in Fenêtre Francophone, linkato 1330 volte)
Ècrire des aphorismes est le meilleur ersatz du choix qui serait le plus sage: renoncer à parler.
Télécharger [.rtf] | [.pdf]
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 30/08/2002 @ 00:00:00, in Documenti, linkato 5305 volte)

Nell'approssimarsi della ricorrenza dell'11 settembre, proponiamo qualche annotazione su: LA GENESI STORICA DEL TERRORISMO

Nel 1812, i neonati Stati Uniti d'America invasero il Canada per annetterselo. Pretesto ufficiale di questa aggressione fu, manco a dirlo, il problema degli attacchi terroristici di indiani provenienti dal territorio canadese.
Come è noto, quella guerra non andò come gli statunitensi avevano sperato, dato che gli inglesi, nonostante il loro grosso impegno militare in Europa, riuscirono a ristabilire i precedenti confini e persino ad incendiare Washington.

Aldilà dell'insuccesso, questa aggressione statunitense seguiva uno schema tutt'altro che improvvisato, che si sarebbe ripresentato più volte nella Storia, che si era anzi già presentato all'affacciarsi degli Stati Uniti sulla scena mondiale.
Nel primissimo documento di politica estera statunitense, la Dichiarazione d'Indipendenza dei Tredici Stati Uniti d'America del 4 luglio 1776, redatta da Thomas Jefferson, tra le varie accuse rivolte al re di Gran Bretagna, c'è infatti anche questa affermazione:

"ha tentato di istigare contro gli abitanti delle nostre zone di frontiera i crudeli selvaggi indiani la cui ben nota norma di guerra è la distruzione indiscriminata di tutti gli avversari, di ogni età, sesso e condizione".
(la traduzione che presentiamo è tratta dall'antologia di documenti storici di Gaeta e Villani, Principato Editore).

La Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti è invece universalmente, e ingiustamente, famosa solo per quel preambolo in cui dice che tutti gli uomini sono stati creati uguali e che sono stati dotati dal Creatore di certi inalienabili diritti come la Vita, la Libertà e la Ricerca della Felicità.
Questa fama universale è però dovuta ad un equivoco, cioè a una confusione che molti fanno tra Dichiarazione d'Indipendenza e Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Nella Dichiarazione d'Indipendenza questa enunciazione di diritti non ha nessun effetto giuridico, ma solo propagandistico. Laddove avrebbe potuto invece avere effetto giuridico - cioè nella Costituzione degli Stati Uniti -, questa enunciazione NON c'è. Nella Costituzione americana infatti non si accenna neppure all'uguaglianza, mentre la libertà è definita un bene e non un diritto. Il preambolo sui diritti aveva quindi nella Dichiarazione una mera valenza autocelebrativa, che serviva a sottolineare la non umanità dei propri avversari. Non a caso oggi Bush può sospendere le garanzie costituzionali nei confronti di un cittadino americano in quanto terrorista, cioè disumano.

Come si vede, l'oligarchia americana si è saputa parare le spalle, per evitare ciò che era accaduto nel 1772 in Inghilterra, dove la sentenza di un tribunale aveva abolito l'istituto della schiavitù riconoscendone la incompatibilità con le leggi vigenti. Dato che l'agricoltura delle colonie americane si fondava sulla schiavitù, nel 1773 cominciò il movimento d'indipendenza: nel porto di Boston un gruppo di coloni, travestiti da indiani, irruppe su una nave inglese e gettò in mare il suo carico di tè (ieri travestiti da indiani, oggi da terroristi islamici). La leggenda vuole che Thomas Jefferson avesse previsto nella Dichiarazione d'Indipendenza l'abolizione della schiavitù, ma poi il congresso non l'avesse seguito su questa linea. Anche questo però è un falso: il testo originale di Thomas Jefferson (vedi la sua antologia di scritti politici, Cappelli Editore) NON accennava all'abolizione della schiavitù, ma si limitava ad addossare la responsabilità di questo istituto al re di Gran Bretagna, accusandolo inoltre di voler fomentare rivolte di schiavi. Nel testo originale di Jefferson si ritrova invece la frase sulla crudeltà degli indiani.

La leggenda ufficiale ci presenta Thomas Jefferson come la figura idealistica della indipendenza statunitense, mentre il ruolo pratico viene attribuito a George Washington. Sta di fatto che la biografia di Jefferson non corrisponde a questa icona.
Tra il 1785 ed il 1789 Jefferson fu ambasciatore statunitense in Francia; se ne tornò in patria nel settembre del 1789, dopo che la Rivoluzione era già scoppiata. Mentre le ricostruzioni storiche si soffermano spesso sugli aspetti pittoreschi del soggiorno parigino di Benjamin Franklin durante la guerra d'indipendenza, sorvolano invece, con evidente imbarazzo, su quello di Jefferson e sul suo documentato ruolo nella destabilizzazione in Francia.
Lo scopo di Jefferson, e della politica estera statunitense, non era evidentemente quello di esportare la propria rivoluzione, ma di favorire una guerra in Europa che permettesse agli Stati Uniti di espandersi a spese delle colonie che Francia e Inghilterra avevano in America. Il progetto riuscì a metà: nel 1803 Napoleone fu costretto a svendere al presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson (sempre lui) la colonia francese della Louisiana, ormai tagliata fuori dalla madre patria a causa della marina britannica; ma, come abbiamo già detto, gli stessi artigli inglesi non si fecero sfuggire il territorio del Canada.

Non tutti i progetti di Jefferson andarono a buon fine. Dai suoi scritti (vedi l'antologia citata) apprendiamo anche che il suo sogno era di annettersi Cuba, non appena le condizioni si presentassero (ancora un po' di pazienza).
Ritiratosi dalla vita politica ufficiale, Jefferson fondò l'Università della Virginia, con l'evidente proposito di allevare la futura oligarchia statunitense.
Jefferson fu il vero architetto degli Stati Uniti e il suo modello di dominio è attuale: tuttora la sua classe dirigente viene selezionata e addestrata nel segreto delle confraternite universitarie, mentre la politica estera statunitense è ancora quella della destabilizzazione sotterranea su scala planetaria, per giustificare interventi e aggressioni.

Rabin, per raggiungere un accordo con Arafat, era stato costretto a scavalcare gli Stati Uniti e ad affidarsi a una mediazione norvegese. Fatto fuori Rabin, oggi gli Stati Uniti hanno ripreso il controllo della situazione, e infatti il Medio Oriente è nel caos.
Ma tutta la Storia del '900 è falsata dalla mancata messa in evidenza di "dettagli" grossi come macigni; fatti che pure sono noti agli esperti, e che riguardano il ruolo di destabilizzazione svolto in Europa dagli Stati Uniti:
- dopo la prima guerra mondiale, Henry Ford (quello delle automobili) divenne nel mondo il maggior esponente dell'antisemitismo, scrivendo e pubblicando un best seller: L'Ebreo internazionale;
- decisivo, e documentato, fu inoltre il ruolo dell'altra grande multinazionale dell'auto, la General Motors, nell'ascesa di Hitler e nel riarmo tedesco.

Perché si è fatto finta, e si fa finta, di non vedere? È una questione storica da approfondire. Accontentiamoci per ora di citare gli immortali versi di Giuseppe Giusti:

rimarrà come un babbeo
l'Europeo.

Comidad - Napoli
Agosto 2002

Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (46)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenêtre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


21/11/2024 @ 17:48:18
script eseguito in 47 ms