"
"Il capitalismo non è altro che il rubare ai poveri per dare ai ricchi, e lo scopo della guerra psicologica è quello di far passare il vampiro per un donatore di sangue; perciò il circondarsi di folle di bisognosi da accarezzare, può risultare utile ad alimentare la mistificazione."

Comidad (2009)
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 02/10/2014 @ 02:28:38, in Commentario 2014, linkato 2377 volte)
La vera notizia di questi giorni non riguarda i video-omicidi dell'ISIS, ma il fatto che, con il pretesto dell'ISIS, gli USA stiano bombardando la Siria. Da molti giorni gli aerei USA stanno colpendo le installazioni petrolifere siriane, con la giustificazione che sarebbero sotto il controllo dell'ISIS, ma nessuna prova è stata mai fornita a riguardo.
La campagna mediatica sull'ISIS denota le tipiche tecniche dell'infantilizzazione dell'opinione pubblica, costretta ad inseguire i fantasmi di fiabe/horror, mentre le notizie autentiche rimangono sullo sfondo. Ad esempio, il nuovo emiro del Qatar fa sapere al mondo che non vi è speranza di sconfiggere l'ISIS se non si liquida prima Assad.
Quale potrebbe essere il nesso tra le due cose, la sconfitta dell'ISIS e l'eliminazione di Assad? Il nesso è lo stesso Qatar. Infatti, in base alle notizie non di Russia-Today, ma della stessa stampa "occidentale", è tuttora proprio il Qatar il maggiore finanziatore dell'ISIS; e siamo sull'ordine dei miliardi di dollari. Il Qatar è, dopo Israele, il più importante alleato/complice degli USA nella regione del Vicino-Medio Oriente, e ciò deve pur indicare qualcosa riguardo la vera natura dell'ISIS.
Oggi per molti c'è di che spassarsi con dibattiti storici infiniti su quale sia il vero Islam; ma la fiaba-ISIS è fornita anche in una versione hard per un pubblico a cui piacciano le trame più intricate. Come già aveva fatto in passato per Al Qaeda, Hillary Clinton ha ammesso che i jihadisti dell'ISIS (o ISIL) sono una creazione degli USA, che poi sarebbe sfuggita di mano. L'ex segretario di Stato USA attribuisce però la colpa di tutto alla eccessiva prudenza di Obama, il quale non avrebbe saputo affondare il colpo contro Assad quando era il momento, ed ora si ritroverebbe con la grana ISIS da gestire. La Clinton fa ricorso a tutto il repertorio del machismo occidentalistico, arrivando ad indicare Netanyahu come il modello da imitare. Peccato che Netanyahu, nonostante il divario di forze a suo favore e la sua escalation criminale, non l'abbia affatto spuntata con Hamas.
Ma queste sono circonvoluzioni demenziali per filoamericani ad ogni costo, infatti la Clinton non ci spiega in che modo la caduta di Assad avrebbe potuto rendere maggiormente gestibili le milizie ISIS, visto che la Libia dopo la caduta di Gheddafi è diventata appunto una base per milizie jihadiste. Obama e Kerry sono spesso rimproverati dai commentatori più "occidentalisti" per essersi dimostrati deboli nella vicenda siriana e di essersi ritirati ingloriosamente di fronte ai "niet" di Putin. Al contrario, l'attacco alla Siria, grazie all'invenzione dell'ISIS, ora è in pieno svolgimento. L'ISIS non è per niente sfuggita di mano, visti i risultati che sta dando. Obama dice che non invierà truppe ad occupare terre straniere, ed infatti oggi agli USA non conviene affrontare i costi di un'occupazione, dato che è più che sufficiente la destabilizzazione per ottenere i propri scopi.
Obama e Kerry sono probabilmente soltanto dei public relation-men a cui è affidata la messinscena dell'understatement, cioè di questi USA in panni dimessi, incerti e di basso profilo; mentre invece l'aggressività imperialistica si esercita in modo sempre più spregiudicato dietro le quinte del palcoscenico mediatico. Le cose non vanno diversamente in Europa, dove pure vige il rituale lamento circa una presunta carenza di leadership negli USA, che sarebbe alla base del presunto stallo nei negoziati per il nuovo mercato transatlantico, il TTIP.
Che il negoziato USA-UE sul TTIP tenda allo stallo, è del tutto normale, visto il grado di incompatibilità delle legislazioni delle due aree. Ma le prospettive del TTIP non sono affatto legate alle sorti del negoziato. Un noto economista come Stiglitz ha potuto facilmente osservare che già attualmente non esistono norme o dazi che impediscano il crescere del volume di scambi commerciali tra USA e UE, e che il vero oggetto del contendere riguarda l'allargamento del margine di manovra per le multinazionali, ed il conseguente restringimento della possibilità per gli Stati di introdurre norme di tutela per i consumatori e per l'ambiente. In base a queste considerazioni, era stata consegnata alla Commissione Europea una petizione popolare con un milione di firme per opporsi al TTIP, ma la Commissione di Barroso l'ha respinta. Anche se le trattative non procedono, il TTIP comunque non si tocca.
Il punto è che ciò che non può raggiungere il negoziato, può ottenerlo invece un annichilimento politico/istituzionale non solo dell'UE, ma degli Stati europei. In questo senso, ancora una volta qualsiasi catastrofismo giunge in ritardo, dato che la catastrofe è già avvenuta. Oggi infatti in Europa il soggetto dominante è già un'istituzione esterna all'Unione Europea, cioè il Fondo Monetario Internazionale, il componente principale della cosiddetta Troika. Le "cure" del FMI stanno riducendo la UE a quella condizione di agonia che consentiranno agli USA di varare il TTIP presentandosi non come un semplice partner commerciale, ma ancora una volta come il salvatore dell'Europa, magari contro la tirannia del presunto "Quarto Reich" tedesco. Ma il "Quarto Reich" è solo il paravento mediatico per l'ingerenza e la destabilizzazione di marca FMI.
Il FMI è oggi la massima potenza europea, ma non si è insediato in Europa solo ieri o l'altro ieri. Non provengono dal FMI solo Padoan o Saccomanni, o Dini. Eugenio Scalfari propone oggi di commissariare l'Italia affidando definitivamente le chiavi di casa al FMI. Ma già negli anni '60 e '70, Scalfari era un supporter di Guido Carli, il governatore della Banca d'Italia dal 1960 al 1975. Ebbene, Carli proveniva - guarda la coincidenza - proprio dal FMI, dove aveva militato come direttore esecutivo per l'Italia dal 1947 al 1950. Se si considera che il FMI è stato reso operativo solo dal 1946, Carli può essere considerato il pioniere di una pluridecennale conquista coloniale.
Agli inizi degli anni '70 sul settimanale "l'Espresso" comparvero degli articoli di argomento finanziario con la firma "Bancor", che vennero attribuiti a Guido Carli. Come al solito si fornì un diversivo ludico: far discutere su chi fosse Bancor, e non su chi fosse veramente Carli. Oggi il problema è lo stesso. Basta un piccolo spostamento dell'attenzione, e si è pronti a farsi abbindolare dagli slogan dell'esercito di ghost writer messo a supporto di Matteo Renzi.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 06/10/2014 @ 00:57:55, in Commenti Flash, linkato 2148 volte)
La narrazione fiabesca passa ormai senza nessuna difficoltà nella comunicazione ufficiale. Le "Fiabe del Califfato" soppiantano "Le Mille e Una Notte".
I primi bombardamenti alle presunte "postazioni dell'ISIS" da parte dei francesi (svariate tonnellate di bombe) sono stati preceduti da discorsi del presidente alla nazione molto commoventi: la Francia avrebbe difeso con ogni mezzo la sua integrità territoriale, le sue istituzioni nazionali, la sua libertà, la sua gastronomia.
In effetti tre persone erano state arrestate a Marsiglia, si dice che fossero jihadisti, e pare volessero penetrare nel territorio francese. D'altra parte la popolarità di Hollande è in caduta libera, il libro pubblicato dalla sua ex compagna ha venduto milioni di copie e lo fa una merda (non che ci volesse molto); il lungo sciopero di Air France stava davvero mettendo in difficoltà la compagnia, quindi un bel bombardamento distrae e rinfocola lo spirito nazionale. La destra francese ("Le Figaro") cerca di incarognirsi (e ci riesce senza sforzo), rimproverando a Hollande di essere troppo tenero con i musulmani francesi: bisogna espellere subito anche i minorenni, se sospetti...
Su "l'Espresso" del 18 settembre, un'inchiesta a tutto campo per delineare, con dettagli di ammirevole precisione, l'inarrestabile avanzata del Califfato: dal Marocco all'India, dall'Egitto al Pakistan, dalla Siria all'Iraq. Il reportage è sconvolgente e, oltre alla solita conta dei militanti in partenza (ma chi li conta? perché non vengono fermati?), ecco come viene farcito l'articolo:
* in Indonesia, il paese musulmano più popolato (250 milioni di abitanti), sembra siano stati trovati dei volantini...........!!
* in Algeria i servizi segreti sono certi: ci avvertono che ormai i vertici delle principali formazioni jihadiste parteggiano apertamente per il califfo, perciò si potrebbe anche ipotizzare una partecipazione diretta, continua e strutturata...!
* in Pakistan pare siano stati distribuiti degli opuscoli con una bandiera che sembrerebbe quella dell’Isis...
* in Marocco sono state arrestate due ragazze che volevano andare in ... Turchia! Dato che in Turchia non c'è niente da fare, è chiaro che ci andavano per unirsi all'Isis.
* in Tunisia sembra sia stato ritrovato il computer di uno studente... Nel computer pare ci fossero 146 gigabyte di file nascosti, con quelli che forse potrebbero essere manuali di fabbricazione di bombe e ordigni biologici....
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (46)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenętre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


24/11/2024 @ 01:08:18
script eseguito in 47 ms