"
"Il denaro gode di una sorta di privilegio morale che lo esenta dalla corvée delle legittimazioni e delle giustificazioni, mentre ogni altra motivazione non venale comporta il diritto/dovere di intasare la comunicazione con i propri dubbi e le proprie angosce esistenziali. Ma il denaro possiede anche un enorme potere illusionistico, per il quale a volte si crede di sostenere delle idee e delle istituzioni, mentre in realtà si sta seguendo il denaro che le foraggia."

Comidad (2013)
"
 
\\ Home Page : Archivio (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 26/06/2014 @ 00:07:27, in Commentario 2014, linkato 1955 volte)
La notizia, riportata dal "Financial Times", dell'imminente passaggio di Paolo Scaroni, ex AD dell'ENI, al gruppo finanziario Rothschild, ha suscitato clamore e perplessità, ma non particolari riflessioni. Forse perché il riflettere, in questo come in altri casi, si identifica con il sospettare, dati i noti rapporti storici tra Rothschild ed uno dei principali concorrenti dell'ENI, cioè la BP.
La trasmigrazione alla maggiore multinazionale finanziaria mondiale, infatti non può che essere stata preparata da contatti precedenti, e ciò rischia di mettere in questione molto dell'operato di Scaroni alla guida dell'ENI negli ultimi anni, a cominciare dalla equivoca gestione della vicenda libica, all'insegna del "tutto va bene, madama la marchesa".
La vicenda di Scaroni, ennesimo caso di disinvolto "revolving door", ripropone nuovamente l'immagine di un "management" che vive come corpo separato rispetto alle aziende di cui fa parte, e che appare disponibile ad impegnarsi in attività di lobbying a favore di gruppi portatori di interessi diversi. Non si è di fronte a manager come battitori liberi che si vendono al migliore offerente, poiché alla fine le loro porte girevoli trovano un preciso aggancio nei tentacoli delle maggiori multinazionali. Il cosiddetto sistema del mercato e della libera concorrenza si rivela in effetti una gerarchia tra le multinazionali, ed i manager delle multinazionali di serie B, come l'ENI, hanno il loro riferimento principale non nella propria azienda, ma in multinazionali maggiori, come Rothschild, appunto.
Il caso Scaroni infatti non è l'unico oggi all'evidenza della cronaca, dato che i giornali sono ancora riempiti dalle imprese di Sergio Marchionne, a capo di una delle più note multinazionali di serie B, la FIAT. In questi anni si è generato un vero e proprio culto nei confronti di Marchionne, con i suoi sacerdoti, i suoi evangelisti, ed anche con i suoi mistici e profeti, quei fortunati toccati dalle visioni celestiali della prossima espansione planetaria della FIAT. L'atteggiamento dei media nei confronti di Marchionne è ancora di sfacciata apologia. C'è anche qualche voce apparentemente fuori dal coro, come quella di una giornalista di "Panorama" che ha pubblicato un libro, con un titolo dal suono "critico": "Come Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la FIAT". In realtà il libro, con l'alibi di voler fornire solo dati e di lasciar decidere il lettore, non va ad indagare più di tanto sul rapporto causa-effetto tra le fortune della Chrisler e le disgrazie di una FIAT, che in questo decennio ha pur continuato nella sua storica politica degli aiuti dallo Stato.
La tattica ritorsiva di Marchionne nei confronti della FIOM è arrivata al punto di bloccare il passaggio di cinquecento cassintegrati di Mirafiori alla Maserati, e ciò è avvenuto a fronte di uno sciopero che la stessa direzione aziendale ha bollato come "esiguo" quanto a partecipazione. La FIOM viene presentata come una minoranza, ma la ritorsione, successivamente rientrata, sarebbe andata a colpire indiscriminatamente, come a cercare pretesti per tenere l'intera fabbrica in ostaggio. L'apparente "happy end" del caso Maserati non sgombra il campo dalla vera questione, e cioè che Marchionne appaia di tutto preoccupato tranne che di dotare la FIAT di un prodotto vendibile, e che gli stabilimenti italiani della stessa FIAT siano tenuti in ostaggio in un'alternanza di provocazioni, minacce e rassicurazioni.
La domanda che rimane sempre inevasa, anzi che non viene neppure posta, è per chi lavori davvero Marchionne. Il fatto che il nome di Marchionne figuri nell'official board della multinazionale Philip Morris, non è mai stato posto in particolare evidenza dei media, e gli apologeti del supermanager di FIAT hanno sempre sostenuto che una tale equivoca appartenenza fosse ininfluente e di carattere puramente onorifico. Sta di fatto che pochi giorni fa Marchionne ha portato nel Consiglio di Amministrazione della Chrysler, fra sei nuovi membri, anche un certo Hermann Waldemer, già direttore finanziario della Philip Morris.
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Di comidad (del 28/06/2014 @ 10:48:52, in Commenti Flash, linkato 1905 volte)
Di solito, al delirio di onnipotenza degli affaristi corrisponde un delirio di servilismo da parte di una certa stampa. La stampa cosiddetta di "sinistra" appare la più solerte nell'alimentare il senso di sudditanza psicologica nei confronti dell'affarismo.
Il settimanale "l’Espresso" conferma questa tendenza, e in un articolo di questo mese ci propone un’inchiesta su quello che viene considerato il più grande fondo di investimento globale: il mitico Blackrock. Il settimanale definisce i padroni del fondo semplicemente: “i padroni del mondo”, “i panzer della finanza globale”.
La giornalista de "l’Espresso" continua con un crescendo di entusiasmo, infatti gli undicimila dipendenti: “invidiatissimi nella tribù finanziaria, sono assai ricercati anche da chi è in caccia di un buon partito da sposare”.
Apprendiamo inoltre che a guidare Blackrock è Larry Fink, ”uno dei consiglieri più ascoltati da Obama”. Ora, come ci spiega autorevolmente anche il film “The Wolf of Wall Street” - nel quale ad una patina di finta critica corrisponde una sostanziale apologia del crimine finanziario -, per arrivare a certe posizioni, non basta essere solo un farabutto cocainomane; ci vuole una preparazione adeguata. E Larry Fink infatti ha cominciato con un Master in Business Administration dell’University of California.
Naturalmente tutti vorrebbero entrare a far parte della élite di dipendenti della Blackrock, ma Fink, insieme con l’attuale presidente Kapito “plurimedagliato in quanto a prestigio universitario, avendo frequentato Harvard e Wharton”, ha strutturato, sempre secondo "l’Espresso", una serie di colloqui d’accesso raffinati e difficilissimi (ogni anno la società Glassdoor stila una classifica delle venticinque società americane con i colloqui più difficili da superare: nel 2013 Blackrock si è piazzata al diciassettesimo posto). Grazie a "l’Espresso" ci sono state rivelate alcune delle terribili domande rivolte ai candidati:
“Come investiresti un miliardo di dollari?”, e soprattutto: “Quanti diamanti da un carato servono per riempire questa stanza?”.
Anni fa, Raffaella Carrà proponeva una serie di quiz che hanno fatto la storia della TV demenziale, ad esempio: quanti fagioli ci sono in questo boccale? Ventimila…di più, di più... ecc. Per concepirli avrà frequentato Harvard o Wharton? O forse ci ha insegnato?
Articolo (p)Link   Storico Archivio  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Aforismi (5)
Bollettino (7)
Commentario 2005 (25)
Commentario 2006 (52)
Commentario 2007 (53)
Commentario 2008 (53)
Commentario 2009 (53)
Commentario 2010 (52)
Commentario 2011 (52)
Commentario 2012 (52)
Commentario 2013 (53)
Commentario 2014 (54)
Commentario 2015 (52)
Commentario 2016 (52)
Commentario 2017 (52)
Commentario 2018 (52)
Commentario 2019 (52)
Commentario 2020 (54)
Commentario 2021 (52)
Commentario 2022 (53)
Commentario 2023 (53)
Commentario 2024 (46)
Commenti Flash (62)
Documenti (30)
Emergenze Morali (1)
Falso Movimento (11)
Fenętre Francophone (6)
Finestra anglofona (1)
In evidenza (33)
Links (1)
Manuale del piccolo colonialista (19)
Riceviamo e pubblichiamo (1)
Storia (9)
Testi di riferimento (9)



Titolo
Icone (13)


Titolo
FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


21/11/2024 @ 17:27:11
script eseguito in 47 ms