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"La distruzione di ogni potere politico è il primo dovere del proletariato. Ogni organizzazione di un potere politico cosiddetto provvisorio e rivoluzionario per portare questa distruzione non può essere che un inganno ulteriore e sarebbe per il proletariato altrettanto pericoloso quanto tutti i governi esistenti oggi."

Congresso Antiautoritario Internazionale di Saint Imier, 1872
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 31/05/2012 @ 02:16:08, in Commentario 2012, linkato 2011 volte)
Prevedibile e puntuale è arrivato il calo di brache di Putin sulla questione siriana, anche se la diplomazia russa può accampare l'alibi di essere riuscita ad ottenere dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU una risoluzione che non scarica completamente la responsabilità della strage di Hula sul regime siriano. Di fatto anche questa risoluzione può essere oggi usata dalla NATO, e dal suo devoto e umilissimo servitore - l'inviato ONU Kofi Annan -, come un viatico per un'ulteriore intensificazione dell'aggressione della stessa NATO; perciò ogni dettaglio ed ogni sfumatura della risoluzione sulla necessità di ulteriori indagini, sono già andate a farsi benedire. [1]
Il governo russo dovrebbe sapere molto bene che le risoluzioni ambigue vengono trasformate dalla NATO in autorizzazioni a far tutto ciò che le pare. Infatti, appena il giorno dopo l'ambigua risoluzione ONU, i Paesi "occidentali", con la parziale eccezione della Gran Bretagna, hanno formalizzato il loro stato di guerra con la Siria cacciando i suoi ambasciatori.
In effetti i resoconti degli osservatori ONU avevano smentito le affermazioni occidentali, date per scontate sino a qualche giorno fa, le quali raccontavano che le vittime civili fossero state causate da un bombardamento governativo. Risulta infatti che molte vittime siano state passate per le armi. A sentire le fiabe occidentali, i pacifici oppositori del regime siriano, stanchi della repressione, sarebbero stati costretti a passare alla insurrezione armata. Ma allora le armi chi gliele ha date? Sembrerebbe proprio che le armi da guerra crescano sugli alberi.
C'era quindi quanto bastava per chiedere da parte della Russia un'inchiesta che appurasse non soltanto ciò che avviene sul terreno siriano, ma soprattutto da dove partano le milizie che conducono l'aggressione nei confronti della Siria. Si sarebbe trattato semplicemente di mettere sul terreno della discussione ciò che ormai è evidente, e cioè che l'attacco armato alla Siria sta partendo da un Paese della NATO come la Turchia, e da altri Paesi militarmente coordinati con la NATO, come il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita.
Questa ennesima ambiguità diplomatica della Russia non è un compromesso, ma un vero cedimento, poiché alimenta ancora una volta la fiaba di stretta marca occidentale: la NATO è considerata come una sorta di entità superiore che nulla ha a che vedere con le umane miserie, ma che si degna ogni tanto di sporcarsi le mani per andare a risolvere quelle miserie. Che la NATO possa essersi sporcata le mani ben prima, allo scopo di creare i pretesti e le circostanze utili alle proprie aggressioni, questa è un'ipotesi che non può neanche essere presa in considerazione.
Insomma, un terrorismo della NATO in Siria o altrove non esiste, e seppure esistesse non ci deve riguardare, perché non ti puoi mica mettere a criticare le divinità.
In realtà, proprio il fatto che oggi il potere della NATO sia incontrastato, e venga addirittura considerato scontato come se facesse parte del paesaggio, dà la misura della sua crescente e micidiale pericolosità. L'impunità e l'insospettabilità possono diventare esse stesse dei moventi criminosi, ed oggi la NATO può fare tutto quello che vuole anche perché non è mai costretta a dare spiegazioni su nulla.
Ogni potere è abuso di potere; il potere non conosce senso di responsabilità o lungimiranza, tutto in esso è schematico; perciò, se non ha da temere di essere contrastato o smascherato, non si porrà freni. Tanto più che l'emergenza-terrorismo e la caccia ai "terroristi" ti gratificano immediatamente con dei bei business miliardari a spese del contribuente; come, ad esempio, quello dei droni, che vede ora la collaborazione tra USA e Italia. La NATO non è un'organizzazione esclusivamente militare, ma è un intreccio affaristico tra militarismo e finanza, cioè un ente assistenziale per ricchi; e non c'è nessun pretesto migliore del terrorismo per costringere i poveri a versare l'elemosina ai ricchi. [2]
Anche molti che si dichiarano in astratto avversari della NATO (nemici non si può dire: sarebbe troppo violento), si rifiutano poi di prendere atto che la NATO è un'agenzia di destabilizzazione a livello globale; una destabilizzazione che coinvolge direttamente la situazione interna di molti degli stessi Paesi "alleati"(sudditi) della stessa NATO. Non esistono mai fenomeni puramente ideologici, perciò questo stare "contro" la NATO e dentro la NATO corrisponde ad ambiguità/ubiquità anche per ciò che concerne le frequentazioni e gli sportelli di pagamento. Un giornalista di presunta origine libica, un certo Farid Adly, ha scritto un libro che riconfeziona la propaganda NATO sulla Libia in funzione del pubblico di sinistra. Il libro è falso già dalla copertina, che mostra un "insorto" in stile Dolce&Gabbana, con sciarpa e chioma al vento. Ebbene, il nostro Farid ha collaborato con il "Manifesto", con Radio Popolare e con il ... "Corriere della Sera". [3]
Ci si vuole convincere che il terrorismo è esclusivamente l'arma dei poveri e dei deboli, mentre i ricchi e potenti queste cose non avrebbero bisogno di farle, perché sono ad un altro livello. Si dice che anche fra i deboli e i poveri ci sono i cattivi ed i fanatici, quindi che la minaccia terroristica sia cosa loro sarebbe del tutto scontato. Quindi non c'è neppure bisogno di dimostrare che Assad abbia effettivamente bombardato il suo popolo; basta dire che è un dittatore, ed il gioco è fatto. Un gioco facilissimo, dato che i buoni non esistono e, seppure esistessero, nessuno li riconoscerebbe come tali; ecco allora che la NATO può arrogarsi il diritto di aggredire chiunque; ovviamente chiunque sia debole. E gli altri potenti "emergenti" come la Russia - e i vari BRICS - lasciano fare, perché non si possono perdere gli affari già avviati. C'è solo da sperare che i militari russi costringano Putin a tener duro; altrimenti in Siria ci sarà parecchio lavoro per i droni, ed anche le stragi di bambini non faranno più scandalo, perché opera di dio.
La cattiveria ed il fanatismo dei deboli e dei poveri sono in grado di spiegare tutto, e rendono credibile ogni fiaba. Ciò vale ovviamente anche per le vicende del terrorismo nostrano. Il comunicato a firma degli "informali" sull'attentato di Genova non aveva alcun titolo per essere ritenuto attendibile, perché arrivato a troppa distanza di tempo dai fatti, e poi perché il mitomane estensore del comunicato dimostrava di sapere poco o nulla di Ansaldo Nucleare. Tanto più che non sta scritto da nessuna parte che un attentato debba essere per forza rivendicato. Il successivo comunicato "informale" del Kommando Bestia poi era talmente ridicolo da risultare un po' troppo indigesto anche per i nostri media dallo stomaco forte. [4]
Il direttore dell'AISI (un Piccirillo che già sa il fatto suo) piombava allora in parlamento a proclamare che la minaccia "informale" sarebbe incombente. Si è dovuto scomodare persino il capo della polizia Manganelli per sostenere l'insostenibile, pur di fronte all'evidenza che gli estensori dei comunicati sono dei cittadini al di sotto di ogni sospetto. A conferma del fatto che Manganelli non sa neppure di cosa parla, c'è anche il dettaglio che egli ha declinato la sigla FAI al maschile: il FAI. In tal modo Manganelli ha fatto torto non solo alla vera Federazione Anarchica Italiana fondata nel 1945, ma anche al FAI-Fondo Ambiente Italiano.
Meno male che c'è la solidarietà occidentale contro il terrorismo. Voi non volete credere che gli "informali" costituiscano una minaccia in Italia?
Peggio per voi. Allora ve li trasformiamo addirittura in una minaccia mondiale, nella nuova Al Qaeda.
Le autorità di polizia britanniche sono infatti accorse anch'esse a puntellare la consistenza della minaccia ai giochi olimpici di Londra da parte dei cosiddetti anarchici informali; proprio quelli che esibiscono il logo con l'ingorgo di freccette e stellette. La pseudo-notizia ha trovato origine su un giornalaccio scandalistico di Murdoch (lo stesso dello scandalo delle intercettazioni), ed in Gran Bretagna non ha avuto risonanza, ma è stata pomposamente rilanciata dai nostri media, i quali si sono fatti forti dell'avallo delle autorità di polizia britanniche. [5]
Del resto anche Al Qaeda è un'organizzazione "informale", cioè una non-organizzazione, in cui qualche decina di deficienti veri fa da copertura a migliaia di agenti della CIA e di mercenari della SAS. Questa "al-qaedizzazione" della minaccia anarco-informale fa supporre che i media stiano preparandosi a fabbricare anche un Magdi Allam in versione anarchica, uno che percorra, una ad una, le stesse tappe della mistificazione; dapprima spiegandoci la differenza tra "anarchismo moderato" ed "anarchismo terrorista", poi ammettendo che l'anarchismo è intrinsecamente violento; ed infine convertendosi e facendosi battezzare in nome del vero dio: la NATO.

[1] http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2012/05/28/Siria-strage-Hula-Onu-condanna-Assad-violati-impegni-presi_6942248.html
[2] http://www.corriere.it/esteri/12_maggio_29/droni-usa-italia-bombe_b464e5f2-a986-11e1-a673-99a9606f0957.shtml
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-30/armano-droni-italiani-063850.shtml?uuid=AbVtRXkF
[3] http://www.ibs.it/code/9788842817864/adly-farid/rivoluzione-libica-dall.html
[4] http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/24/dopo-gruppo-olga-spunta-kommando-bestia-lettera-minatoria-tempo/240209/
[5] http://www.repubblica.it/esteri/2012/05/27/news/terrorismo_olimpiadi_minacce_anarchici-36004374/
Un ringraziamento al compagno Pepsy per la segnalazione di link
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Di comidad (del 07/06/2012 @ 00:49:29, in Commentario 2012, linkato 2280 volte)
Non tutti hanno potuto fare a meno di notare che l'audizione del 23 maggio scorso davanti alla Commissione Affari Costituzionali della Camera da parte del direttore dell'AISI, Giorgio Piccirillo, non sia stata in grado di fornire alcuna pezza d'appoggio alle tesi esposte a proposito della Federazione Anarchica Informale: non un arresto, non un nome, non una circostanza. Nulla.
Oltre che al rischio di nuovi attentati, il capo dei servizi segreti interni ha fatto riferimento alla possibilità di comunicati definiti "apocrifi", come se si trattasse di vangeli. L'espressione elegante ha evidentemente lo scopo di attutire il dato che si tratti di balle di mitomani. La confusione mentale che ha ispirato l'estensore del comunicato di rivendicazione del Gruppo Olga, è distante anni luce dalla precisione che ha caratterizzato l'attentato contro il manager di Ansaldo Nucleare. Sarebbe come se Federico Moccia pretendesse di essere l'autore di "Guerra e Pace".
Peccato che Piccirillo non abbia esitato a far proprie le balle dei comunicati "apocrifi", poiché, citandone uno, ha affermato che gli "informali" sono come il gas, che si avverte solo quando esplode. Insomma, si materializzano solo quando devono compiere degli attentati. L'invasione degli ultracorpi. [1]
Nel 2004 la rivista ufficiale dell'AISI, "Gnosis" pubblicava un articolo sulla Federazione Anarchica Informale, una sigla che si era posta all'attenzione l'anno prima. A rileggere l'articolo a distanza di otto anni, ci si rende conto che Piccirillo non ha aggiunto nulla a quanto si sapeva, o si diceva di sapere allora. Nove anni di "intelligence" per tornare al punto di partenza. [2]
Alla ministra del Welfare per Banchieri, Elsa Cuornero è venuto in questi giorni uno dei suoi consueti raptus di malvagità, ed ora vorrebbe introdurre la possibilità di licenziamento facile per gli statali. Strano che, fra gli statali inefficienti da licenziare, non abbia inserito proprio Piccirillo e soci. La Federazione Anarchica Informale avrebbe infatti nove anni di vita, un periodo di tempo lunghissimo per una formazione clandestina; ma l'AISI, la polizia ed i carabinieri, non sono stati in grado di operare neanche un arresto, e neppure un'identificazione. Gli "informali" sarebbero delle vere Primule Rosse. Al confronto le Brigate Rosse di Curcio e di Moretti ci farebbero la figura di una banda di dilettanti. Si capisce allora perché Piccirillo e soci si ostinino a declinare la sigla della Federazione Anarchica Informale al maschile, dicendo: "il Fai". Non è ad una federazione che pensano, ma ad un fantasma.
Ma nell'audizione di Piccirillo si è assistito ad un aspetto surreale, che la comunicazione ufficiale si è guardata bene dal sottolineare; e cioè che appena quattro giorni prima - il 19 maggio - c'era stato un attentato a Brindisi di una gravità assolutamente incomparabile rispetto a quelli attribuiti agli "informali"; e su questo attentato Piccirillo non ha ritenuto di intrattenersi. Una "trascuratezza" che costituisce un vero e proprio comando subliminale, una "psychological operation".
Non varrebbe l'obiezione che Piccirillo era già stato convocato da tempo a conferire su uno specifico argomento, poiché, se si fosse trattato di un altro attentato contro obiettivi degli affari o della politica, allora l'emergenza avrebbe imposto il fatto nuovo al centro dell'attenzione. Ma, evidentemente, una bomba all'entrata di una scuola non è ritenuta una vera emergenza di ordine pubblico, in quanto non ci sono interessi forti da tutelare.
In una situazione "normale", Piccirillo sarebbe stato congedato tra gli sputi e le mazzate della Commissione, anzi, sarebbe stato già licenziato; ma l'attuale situazione non è normale, poiché deriva da decenni di guerra psicologica che hanno confuso le menti, e deformato e rovesciato il concetto di verità. Non è più vero ciò che è riferibile a dei fatti, ma solo ciò che "ti mette in discussione", che ti richiama alle tue "responsabilità". Puoi mai negare la verità di una segnalazione di minaccia terroristica anarchica? Non sarebbe "responsabile". Ecco allora che l'esistenza della Federazione Anarchica Informale diventa come quella di Dio, una questione di fede.
La violenza diventa così una categoria morale astratta, priva di qualsiasi connessione con la forza, cioè con la possibilità di esprimersi materialmente. Forza e violenza sono sì concetti distinti, ma una violenza separata dalla forza non può che essere effimera ed inefficace; ma con un trucco retorico si può ugualmente creare l'incubo di una permanente minaccia di violenza terroristica da parte dei deboli.
Quando invece ad essere colpite sono persone deboli e inermi, come delle studentesse, allora l'ordine è di dimenticare, perché ricordarsi che i deboli sono le vere vittime non sarebbe un comportamento responsabile, in quanto non ti metterebbe in discussione. Non vorrai mica abituarti a dare la colpa ai potenti?
Il moralismo d'accatto soppianta i dati di fatto. Ovviamente nessun moralismo sarebbe in grado di reggere senza un sistema sanzionatorio, ed infatti chi dubita delle versioni ufficiali, si ritrova emarginato dai media che contano; i media "mainstream", come si dice oggi.
La creazione di fantasmi è una delle tecniche di guerra psicologica più comuni, poiché serve a creare nei movimenti di opposizione un clima di sospetto reciproco, e fa sì che l'aggressività e l'ostilità vengano rivolte dai militanti verso il loro interno. La rivista "Gnosis" non è stata capace di dirci nulla sugli "informali, ma nel 2006 la stessa rivista dell'AISI ha pubblicato un articolo di Maurizio Molinari, corrispondente dagli Stati Uniti, a proposito dei metodi illegali adottati dall'FBI per distruggere il movimento delle Pantere Nere: infiltrazioni e guerra psicologica.
Molinari non è mai stato uno di quei giornalisti che brillano per originalità, perciò probabilmente il suo articolo non è altro che una compilazione di notizie già pubblicate sulla stampa statunitense. Ciò non toglie che le notizie riciclate da Molinari siano ugualmente interessanti.
Una delle tecniche di psicoguerra dell'FBI consisteva infatti nel "diffondere false notizie tanto con lettere e telefonate anonime che con articoli sui giornali". Sarebbe quindi ingeneroso accusare Piccirillo e soci di essere degli statali fannulloni, poiché anch'essi fanno con cura il proprio mestiere, che è quello di disinformare, intossicare e depistare. [3]

[1] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-23/piccirillo-aisi-vista-nuovi-160352.shtml?uuid=AbgC32gF
http://www.youtube.com/watch?v=mvLfKWXnJX0
[2] http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista1.nsf/servnavig/6
[3] http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista7.nsf/servnavig/19
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


21/11/2024 @ 17:11:00
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