Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il Berlusconi depresso ed abulico visto alla Camera la settimana scorsa, in meno di ventiquattro ore si è trasformato nel Berlusconi euforico e pimpante della conferenza stampa di sabato sera sulle modifiche alla manovra finanziaria. Cos'era successo nel frattempo per determinare questa resurrezione, ed anche questo rovesciamento di punto di vista rispetto alla crisi finanziaria?
Ce lo ha spiegato l'ex commissario europeo Mario Monti in un editoriale del "Corriere della Sera" di domenica. Il governo italiano è stato commissariato da una elite "mercatista" internazionale, un "governo tecnico sovranazionale", composto dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale.(1)
Monti ha anche dimostrato di aver seguito in modo approssimativo gli studi liceali, poiché si è avventurato in un paragone storico con i podestà forestieri dei Comuni italiani. In realtà i podestà forestieri erano reclutati per fare da arbitri, in quanto estranei alle faide delle famiglie dominanti nei Comuni, e non venivano certo a commissariare per conto di poteri stranieri. Ma a Monti premeva farci credere che il commissariamento del governo costituirebbe il revival di una nobile tradizione rinascimentale italiana; ciò in nome del precetto che non si può rivelare una mezza verità senza condirla con una panzana intera.
L'altra metà della verità è che in effetti Berlusconi era commissariato da tempo, anzi, è sempre stato un fantoccio coloniale a tutti gli effetti; e quindi si è trattato dell'ufficializzazione di un dato di fatto acquisito. Sarebbe interessante a riguardo un'analisi su quante delle leggi "ad personam" di Berlusconi comportino ricadute positive anche per le multinazionali, come ad esempio la Thyssenkrupp o la Philip Morris.
La formalizzazione del commissariamento del governo va a rafforzare però l'attuale posizione di Berlusconi nei confronti delle opposizioni, garantendo sine die l'inamovibilità del Sardanapalo di Arcore. Ad esplicitare la nuova posizione di forza del governo, è stato Bossi, anche lui finalmente giulivo, il quale si è rivolto sarcastico alle opposizioni, come a dire: e adesso prendetevela con la BCE, se ne avete il fegato.
Perché poi Monti si è deciso a rivelare una parte della verità? Il motivo è che Monti sta facendo guerra psicologica, non semplice propaganda. Nelle tecniche di guerra psicologica è previsto di usare pezzi di verità per smontare bruscamente gli edifici "valoriali" su cui l'opinione pubblica era stata costretta ad immedesimarsi. La guerra psicologica mira a demoralizzare i popoli, a gettarli in una confusione mentale irrimediabile, perciò li si spinge ad appassionarsi a determinati valori, salvo poi rivelargli spietatamente che erano tutte cazzate.
Per anni ci si è detto che le opposizioni non erano ancora in grado di esprimere un'alternativa di governo a Berlusconi, come se avesse senso pretendere un'alternativa ad uno come Berlusconi. Oggi questo slogan si arricchisce di nuovi risvolti, dato che l'inettitudine di Berlusconi diventa la garanzia assoluta che ad occuparsi delle vicende italiane sarà un illuminato potere esterno.
Dal punto di vista ideologico e propagandistico, questa fiaba del "podestà forestiero" rappresenta a tutti gli effetti un'appendice del berlusconismo. Anche Berlusconi era stato legittimato in quanto "papa straniero", presunto corpo estraneo ai giochi della politica, e venne salutato dalla propaganda come l'imprenditore che, dopo aver arricchito se stesso, avrebbe arricchito anche gli Italiani. La fiaba ufficiale oggi vuole invece che i "benefattori" vengano dall'estero per liberarci dalla nostra indipendenza nazionale, e ciò proprio nel momento in cui si celebra il centocinquantenario dell'Unità d'Italia. Il Presidente Napolitano, che non manca ad una celebrazione del centocinquantenario, però non ha trovato nulla da obiettare per il fatto che il presidente francese Sarkozy ed il cancelliere tedesco Merkel abbiano scavalcato ogni procedura nei rapporti internazionali, rivolgendosi direttamente al parlamento italiano per imporgli una rapida approvazione della manovra finanziaria.
Per anni ci è stato raccontato che Berlusconi stava al governo perché investito dal consenso entusiastico ed incrollabile delle masse italiche, che si identificavano in lui. Era diventato un luogo comune liquidare ogni polemica sul berlusconismo, con un lapidario: "Siete voi che lo votate!"
Oggi risulta chiaro che Berlusconi i voti non li ha, ed ecco che la sacre elezioni improvvisamente non contano più nulla. Anzi, i commentatori ufficiali ci insegnano che un governo serio non insegue i consensi popolari, ma fa quel che deve fare e basta. Tutti i commentatori ufficiali ci spiegano che l'Italia è incapace di autogovernarsi e di esprimere una classe politica, di destra o di sinistra, che sia onesta; perciò tanto vale accettare la tutela della BCE, la cui onestà e competenza viene data per scontata, manco si trattasse dello Spirito Santo.
Uno dei maggiori risultati della guerra psicologica sta infatti nell'aver abolito la normale diffidenza, cioè nell'avere azzerato quel buonsenso che ti rende sospettoso e prudente in proporzione al potenziale d'inganno che hai di fronte. Non si tratterebbe di trasformarsi tutti in investigatori, ma semplicemente di controllare se ci sia qualcuno che sta recitando tutte le parti in commedia.
Appena una decina di giorni fa proprio il "Corriere della Sera" ci aveva detto che era stata la Deutsche Bank ad avviare il massacro dei BTP vendendo quelli che aveva in suo possesso; adesso lo stesso "Corriere" annuncia che la Banca Centrale Europea sarebbe corsa a salvarci. Ma se nella BCE c'è qualcuno che conta qualcosa, quel qualcuno è proprio la finanza tedesca, che perciò fa da denominatore comune sia nell'affossamento dei titoli del debito italiano che nel loro salvataggio. Insomma, tutti i bidoni subiti diventano il motivo per una maggiore credulità, e la dimostrata inaffidabilità dei tutori si risolve in un riaffermare la dipendenza nei loro confronti; magari camuffando la dipendenza da autocritica e da esame di coscienza ("è colpa nostra!","ce lo meritiamo!", ecc.).
Ci sarebbe anche da riflettere una buona volta sulla fiaba ufficiale che ci presenta i sedicenti "Mercati" come interessati alla crescita economica dell'Italia per consentirle di pagare il debito pubblico. In realtà più un Paese viene impoverito e più risulta facile derubarlo delle sue risorse, ed in Italia c'è ancora parecchio da privatizzare in campo immobiliare.
Anche nella manovra annunciata sabato dal governo, non poteva mancare un po' di guerra psicologica, qualcosa che servisse ad avvilire gli animi, per meglio svuotare le tasche. Si tratta di due proposte di modifica costituzionale, del tutto inutili rispetto allo scopo dichiarato, ma che assumono il senso di aggiungere al danno la beffa.
Nei mesi scorsi Walter Veltroni si è esibito in pubblico per presentare la sua ultima fatica letteraria, piangendo come un vitello sulla tragica sorte di Alfredino Rampi e Roberto Peci. Adesso lo stesso Veltroni risulta il primo esponente dell'opposizione ad accogliere entusiasticamente la proposta governativa di inserire il pareggio di bilancio nella Costituzione. Quindi per Veltroni la dignità umana ed il pareggio di bilancio sono concetti sullo stesso piano, e magari, se il bilancio dovesse risultare ancora in deficit, ci farà pure un bel pianto su.
Sul suo blog Beppe Grillo si è chiesto quale sia il morbo che ha distrutto il popolo italiano. In realtà questo morbo è un'arma, la tecnica della guerra psicologica coloniale: la socialità viene indotta ad aggregarsi attorno a dei valori condivisi, ma solo per potere poi ridicolizzare questi valori, seminando sconcerto e confusione mentale. Nella confusione il nemico viene percepito come un salvatore, ed il rinunciare alle proprie difese nei confronti dell'aggressore, assume le sembianze di un sacrificio necessario al bene comune. I sacerdoti (le autorità monetarie) ci avvertono infatti che gli dei (i "Mercati") sono adirati, e perciò bisogna compiere tanti bei sacrifici umani per placare la divinità. Alla faccia della modernità!
Un giornalino berlusconiano on-line, "L'Occidentale", si è sentito gonfio di orgoglio nel farci sapere che anche nelle forze armate italiane, in quel di Pesaro, vi sono apparati di guerra psicologica, che attualmente conducono in Afghanistan le famose PSYOPS (Psychological Operations) contro la popolazione civile. Si tratta di una notizia utile, che andrebbe però corredata anche con un'informazione sulle PSYOPS che stanno avvenendo oggi in Italia.(2)
Il nome del giornalino (l'Occidentale) infatti costituisce già di per sé un espediente di psicoguerra. A distruggere l'identità nazionale italiana, così faticosamente costruita, cominciò Mussolini nel 1938, con le Leggi Razziali ed il Manifesto della Razza. Mussolini annunciava così all'Italia che sino a quel momento si era scherzato, che non contava più essere italiani, ma l'importante consisteva invece nell'essere "ariani". Si creava così una nuova identità collettiva del tutto mitologica in funzione della subordinazione al cosiddetto "alleato" tedesco.
Dopo la sconfitta della Germania e lo stabilirsi del predominio statunitense, gli "Ariani" sono diventati gli "Occidentali". Non conta essere italiani, ma bisogna essere "occidentali", se no ti perdi il meglio. L'identità occidentale costituisce una riedizione più sfumata della razza ariana, ma il concetto è quello. Ed ancora una volta questa pseudo-identità collettiva va a contrassegnare la sottomissione nei confronti del nemico, il quale però si presenta immancabilmente come "alleato". Il nerbo del colonialismo consiste infatti nel fregare gli "alleati".
L'Etiopia è stata in passato una vittima del colonialismo italiano, ma oggi può onorarsi del rango di "alleato" degli Stati Uniti contro i ribelli della Somalia, occupata dalle truppe etiopiche sino al 2009 con l'appoggio dei soliti bombardamenti da parte dell'aviazione USA. Non è un caso quindi che l'Etiopia oggi venga spolpata dal colonialismo delle multinazionali statunitensi, che si appropriano di vaste aree del territorio etiopico, trascinandosi nella cordata affaristica anche compagnie asiatiche ed italiane, in una sorta di subappalto coloniale.(3)
In questi giorni è ritornato al centro della discussione mediatica il tema del "declino" statunitense; un declino USA che sarebbe certificato addirittura dalla perdita di una "A" nella classifica stilata da un'agenzia di rating, e persino dall'onta di aver ricevuto una ramanzina da parte dei Cinesi. Roba da non dormirci la notte.
In realtà, a parte il decennio dalla seconda metà degli anni '50 alla prima metà degli anni '60, l'economia e la finanza statunitensi hanno sempre arrancato; e, a proposito di potenza militare, l'unica guerra vinta dagli USA dopo il 1945 è stata quella contro Grenada. Il punto è che, a causa della loro posizione geografica, il fatto di perdere le guerre non comporta per gli USA subire le distruzioni e le devastazioni che invece essi riservano ai Paesi da loro aggrediti.
Quindi il "declino" è la condizione abituale degli Stati Uniti; ma sta di fatto che l'unica visione del mondo e l'unico quadro di interessi che abbiano dignità nelle relazioni internazionali e nel dibattito pubblico, rimangono quelli statunitensi. La "superpotenza" americana non è mai esistita, ed il motivo del successo del colonialismo statunitense è consistito nell'aver aggiunto alla posizione di vantaggio geografico anche la capacità di rappresentare un punto di riferimento ed un faro per i reazionari, gli affaristi, i criminali e gli opportunisti di tutto il mondo.
Persino sul caso-Somalia le sole "notizie" che circolano sono quelle confezionate dalle agenzie di psywar statunitense, tanto che un giornale di "opposizione" come "Il Fatto Quotidiano" si è sentito in dovere di "informarci" che i ribelli islamici impedirebbero ai Somali di sfamarsi con gli snack poiché ricorderebbero troppo l'odiato Occidente.(4)
Se questa è la qualità dell'informazione di opposizione, si comprende che in Italia non si uscirà dall'attuale palude finché il problema della guerra psicologica in atto non sarà posto al centro del dibattito politico.
(1) http://www.corriere.it/editoriali/11_agosto_07/monti-podesta_1a5c6670-c0c4-11e0-a989-deff7adce857.shtml
(2) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:Gz6c5xyh49gJ:www.loccidentale.it/articolo/enduring%2Bfreedom.%2Ble%2Bpsy%2Bops%2Bitaliane%2Bin%2Bafghanistan%2B.0087380+psyops&cd=5&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
(3) http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&prev=/search%3Fq%3Dcorporations%2Busa%2Bethiopia%26hl%3Dit%26sa%3DG%26rlz%3D1R2ACAW_it%26prmd%3Divns&rurl=translate.google.it&sl=en&u=http://allafrica.com/stories/200809291070.html&usg=ALkJrhg9Jfe7-aKvJXHihMQ3mvCW6_HAjQ
http://www.corriere.it/ambiente/11_agosto_05/testo-etiopia_94739dca-bdef-11e0-99fd-c37f66002d24.shtml
(4) http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/06/somalia-in-ginocchio-per-la-carestia-e-le-milizie-islamiche-proibiscono-lo-snack/150234/
Nella Storia vi sono spesso corsi e ricorsi, che hanno però la brutta abitudine di presentarsi in ordine sparso, senza quella linearità che consentirebbe di prevedere e di regolarsi di conseguenza. Ci si aspettava infatti un 25 luglio del berlusconismo, invece ci è arrivato tra capo e collo direttamente un altro 8 settembre, cioè un collasso istituzionale che ha consegnato la sostanza e la forma della funzione di governo a poteri stranieri. Appena tre settimane fa la multinazionale Deutsche Bank si disfaceva di sette miliardi di euro di titoli del debito pubblico italiano, innescando una spirale internazionale di vendite. Oggi la stabilità del debito italiano dipende dagli acquisti di titoli da parte della Banca Centrale Europea, che detiene già ventidue miliardi di BTP. In una situazione analoga si trovano Paesi come la Spagna, il Portogallo, la Grecia e l'Irlanda, anch'essi messi in ginocchio dalle vendite di titoli dei rispettivi debiti da parte di Deutsche Bank, ed ora anch'essi sotto la tutela pelosa della BCE.(1)
Il debito pubblico fu un'invenzione britannica di qualche secolo fa, motivata ufficialmente con l'opportunità per lo Stato di prendere a prestito il denaro che gli occorreva, piuttosto che procurarselo con altre tasse. In realtà il debito pubblico fu creato perché serviva alle banche per potere investire una parte considerevole dei loro liquidi in titoli di Stato; titoli che permettessero alle banche sia di lucrare interessi sicuri, sia di servire da garanzia patrimoniale in caso di necessità.
Negli ultimi anni il debito pubblico degli Stati si è gonfiato a dismisura, poiché i governi avevano bisogno di fondi per soccorrere le banche entrate in crisi per lo scoppio della "bolla" (leggi: truffa legalizzata) dei titoli derivati. Le banche ingrate possono oggi ricattare i governi che si sono tanto indebitati a causa loro, e pensano di cogliere l'occasione per sostituire la cartaccia dei titoli con i patrimoni immobiliari pubblici. Oggi in Europa il Paese che si è più indebitato per salvare le banche è proprio la Germania, ed i guai arriveranno anche lì; ma le multinazionali come la Deutsche Bank cominciano prendendo di mira i Paesi più deboli, usando il governo tedesco come castigamatti.
Ecco perché si insiste tanto sulla privatizzazione dei beni demaniali, ed anche sulla "liberalizzazione" dei servizi pubblici locali, dato che ogni azienda municipalizzata dispone di un notevole patrimonio in edifici e terreni. Il significato, neppure tanto recondito, del chimerico vincolo di pareggio di bilancio imposto dal duo Merkel-Sarkozy, sul piano pratico consiste appunto nel costringere gli Stati a cedere i propri patrimoni immobiliari alle multinazionali creditrici.
In Italia, come altrove, l'opinione pubblica però è stata convinta dai media che il debito pubblico serva a pagare gli stipendi e le pensioni degli statali, perciò risulta agevole agli stessi media lanciare ora un’offensiva ulteriore di psicoguerra nel senso del "colpanostrismo": ben ci sta, perché non abbiamo saputo autogovernarci, abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi, perciò adesso ben venga la tutela e la guida tedesca. In realtà in Germania la Deutsche Bank fa molta più paura che in Italia.
Inchieste giornalistiche della emittente tedesca pubblica Ard TV hanno documentato che il governo Merkel prende ordini direttamente da questa multinazionale del credito. Si è scoperto che il ministro delle Finanze tedesco, Schauble, ha gestito la crisi finanziaria greca in base ai documenti-direttiva elaborati negli uffici della Deutsche Bank, e ciò mentre la stragrande maggioranza dei media e dei commentatori ufficiali ci raccontava invece che la Merkel risultava condizionata dal timore dei risultati delle elezioni amministrative in Assia o in Westfalia.(2)
Il servilismo e la piaggeria del cancelliere Merkel nei confronti della Deutsche Bank hanno assunto anche aspetti grotteschi. Ard TV ha infatti rivelato che nel 2008, in occasione del sessantesimo compleanno dell'amministratore delegato di Deutsche Bank, lo svizzero Josef Ackermann, a questi è stata organizzata una festa, a spese dei contribuenti, nella sede della cancelleria. In Germania vi sono stati i prevedibili commenti indignati per il fatto che un ricco banchiere abbia caricato la sua festa di compleanno sulla spesa pubblica (catalogandola magari come "spesa sociale"); ma si sa che i ricchi non rubano per bisogno: lo fanno per passione.(3)
Un ex economista del Fondo Monetario Internazionale, Simon Johnson, in un'intervista ha anche accusato Ackermann di essere "il banchiere più pericoloso del mondo", poiché la sua pretesa di ottenere un rendimento del capitale di almeno il 25% è talmente rischiosa che può reggersi soltanto a spese dei contribuenti se le cose dovessero andar male. Ma ciò dimostra solo che Ackermann ha capito come funziona davvero il capitalismo: è il contribuente la vera gallina dalle uova d'oro, e sono sempre i poveri a dover versare l'elemosina ai ricchi.(4)
Sebbene le notizie sulla Merkel/Ackermann connection siano state diffuse in Germania da un'emittente pubblica, in Italia i fatti in oggetto sono rimasti confinati nei notiziari di agenzia di stampa o nelle pagine interne dei quotidiani. Ciò vuol dire che i nostri telegiornali e quotidiani hanno ricevuto una consegna precisa a proposito del nascondere o minimizzare le informazioni circa l'effettivo potere di Deutsche Bank in Germania.
Tre giorni prima della ridicola esibizione insieme con Sarkozy sulla proposta di "governo europeo", il cancelliere Merkel ha avuto la suprema faccia tosta di andare a commemorare le vittime del Muro di Berlino, edificato proprio cinquanta anni fa. Il numero delle vittime del Muro rimane incerto: la versione ufficiale dice 100-200 "forse più". Quando si dice la precisione teutonica!
Dalle migliaia di presunte vittime del Muro di cui si parlava sino a qualche decennio fa, si è scesi alle circa novecento ipotizzate nel 1999 ed, attualmente, al numero di centoventicinque. Senza che sia mai nato un "negazionismo" a riguardo, il procedere degli accertamenti rimette però in discussione continuamente singoli casi, poiché, anche dalle lapidi commemorative, alcune persone risulterebbero morte più volte in date diverse. Anche la cifra di centoventicinque riporterebbe comunque il computo dei caduti più vicino a quello compatibile con ventotto anni di attività di infiltrazione e spionaggio in un'area di confine bellico, e molto meno alla statistica delle vittime per tentativi di fuga da un campo di concentramento. Ma sarebbe davvero ingeneroso sospettare che dalla Germania Ovest siano mai potute partire operazioni di attacco e sabotaggio contro la DDR, poiché è noto a tutti che queste brutte cose la NATO non le farebbe mai.(5)
La Merkel avrebbe però potuto parlare un po' anche delle vittime della caduta del Muro di Berlino, perché ce n'è almeno una che dovrebbe interessarle. Nel 1989, appena tre settimane dopo la caduta del Muro, fu assassinato in un attentato l'allora presidente della Deutsche Bank, Alfred Herrhausen, che era stato colui che aveva condotto con Gorbaciov la compravendita della Germania orientale. L'ipertecnologico attentato contro Herrhausen fu dapprima attribuito alla RAF, una pista che negli anni si è estinta per mancanza di indizi; si passò poi ad accusare la polizia segreta orientale, la Stasi, anche in questo caso senza indizi, per prendersela infine con i soliti ignoti.(6)
Su Herrhausen è fiorita tutta una letteratura, che ha ipotizzato che si trattasse di un banchiere umanitario, eliminato per la sua compassione nei confronti dei Paesi poveri e oppressi dal debito, e per le masse dei Paesi dell'Est da condurre per mano e senza traumi allo sviluppo capitalistico. Di chiacchiere umanitarie effettivamente Herrhausen ne ha fatte tante, ma con le dichiarazioni astratte e fumose anche un usciere del Fondo Monetario Internazionale come Giulio Tremonti è riuscito a spacciarsi per un avversario della finanza globale.
In realtà può capitare che il boss dei boss venga eliminato dalla sua stessa cosca mafiosa proprio nel momento in cui le sue vittorie hanno permesso di conquistare nuovi territori da spartirsi. A Strauss Kahn, conquistatore della Grecia, è andata molto meglio, visto che la sua reputazione di satiro ha consentito agli avversari interni al Fondo Monetario Internazionale di eliminarlo con uno scandalo incruento.
Nel 1961 il governo tedesco aveva battezzato la sua nuova creatura architettonica come "Muro di Resistenza Antifascista", ed in effetti gli eventi successivi hanno messo in evidenza che qualcosa da cui difendersi c'era, eccome. Ma i governanti della DDR di allora non potevano immaginare che il Muro sarebbe stato comprato dalla Deutsche Bank; anzi, neppure comprato, poiché il prezzo pattuito con Gorbaciov non gli fu mai versato, cosa che ha fatto anche pensare ad alcuni che Herrhausen sia stato ucciso poiché avrebbe voluto derogare dalla sua etica truffaldina di banchiere, pagando a Gorbaciov quanto promesso.
Visto che la Deutsche Bank è riuscita a truffare Gorbaciov, non sarà una sorpresa scoprire che tra le sue vittime c'era anche il sindaco di Milano, Moratti, oltre ad altri Comuni italiani, tra cui quello di Firenze. L'oggetto della frode erano i soliti titoli derivati, ed insieme con la Deutsche Bank risulta indagata anche quell'altra associazione di beneficenza che è la Jp Morgan, la più grande banca del mondo.(7)
Le inchieste giudiziarie hanno potuto rintracciare tutti i termini della frode, anche perché oggi gli affari viaggiano sull'informatica, nei telefonini e nei computer, lasciandosi dietro tracce precise del proprio passaggio, anche più vistose delle briciole di Pollicino. I crimini finanziari rischiano perciò di diventare un libro aperto, il che spiegherebbe molte cose a proposito di leggi anti-intercettazioni, di "processi lunghi" e "processi brevi". Con le sue aggressioni verbali Berlusconi ha indirettamente alimentato un alone positivo ed eroico attorno alla magistratura; in realtà nella vicenda di Berlusconi risultano molto più numerosi i magistrati corrotti o arruolati nella sua corte che quelli che gli hanno dato realmente la caccia. Il punto è che anche pochi magistrati intenzionati a fare il loro lavoro, oggi hanno a disposizione molte più possibilità di reperire prove. Forse questa circostanza dovrebbe far sospettare che certi provvedimenti non siano esclusivamente leggi ad personam pro Berlusconi, ma anche regalini per multinazionali come Deutsche Bank e Jp Morgan. Queste due multinazionali del credito, dopo aver turlupinato i Comuni italiani, ora si candidano pure a rilevarne i patrimoni immobiliari.
Attualmente è persino difficile trovare vicende di corruzione in cui Deutsche Bank non risulti in qualche modo implicata. Persino nello scandalo della sanità in Abruzzo, che ha travolto il governatore Ottaviano Del Turco, la Deutsche Bank non poteva mancare. Anzi, dobbiamo ad un volo a Londra di Ottaviano del Turco nel 2006, per incontrarvi i vertici di Deutsche Bank, il fatto di poter sapere che i vertici decisionali della stessa Deutsche Bank non operano neppure più in Germania, ma appunto a Londra.(8)
Su una cosa il primo ministro David Cameron pare abbia davvero ragione: Londra pullula di criminali. Ma poi invece di mandare la polizia a stanare i criminali nella City, Cameron la spedisce nelle periferie a pestare la povera gente. Nulla di strano, poiché lo scorso anno Cameron fu il candidato premier sponsorizzato ufficialmente da Deutsche Bank, in termini persino imbarazzanti per la sfacciataggine di tale appoggio.(9)
(1) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:NTbyMxKwQnsJ:www.wallstreetitalia.com/article/1176905/deutsche-bank-riduce-esposizione-sui-piigs-del-70-su-italia-88-ft.aspx+deutsche+bank+berlusconi&cd=20&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
http://www.repubblica.it/economia/2011/08/15/news/bce_acquista_bond_per_22_miliardi_somma_record_per_allentare_la_tensione-20474767/
(2) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u= http://birdflu666.wordpress.com/2011/06/17/deutsche-bank-writes-german-finance-ministrys-greek-debt-policy-ard-documentary-reveals/&ei=5SZKTqjFJIfqOa7ovLAI&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&ved=0CB4Q7gEwADgK&prev=/search%3Fq%3Dmerkel%2Bdeutsche%2Bbank%26start%3D10%26hl%3Dit%26sa%3DN%26rlz%3D1W1ACAW_itIT338%26biw%3D960%26bih%3D487%26prmd%3Divns
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://economicsnewspaper.com/policy/spain/merkel-now-wants-to-toughen-the-voluntary-participation-of-banking-35239.html&ei=C3VLTo7IIuja4QTM9ZGsCg&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=10&ved=0CGcQ7gEwCTgK&prev=/search%3Fq%3Dsarkozy%2Bdeutsche%2Bbank%26start%3D10%26hl%3Dit%26sa%3DN%26rlz%3D1W1ACAW_itIT338%26biw%3D960%26bih%3D487%26prmd%3Divns
(3) http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3693152778
http://www.corriere.it/esteri/09_agosto_25/merkel_festa_bufera_tv_8742e76a-914a-11de-b01b-00144f02aabc.shtml
(4) http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&prev=/search%3Fq%3Dimf%2Bdeutsche%2Bbank%26start%3D10%26hl%3Dit%26sa%3DN%26rlz%3D1W1ACAW_itIT338%26biw%3D960%26bih%3D487%26prmd%3Divns&rurl=translate.google.it&sl=en&u= http://www.spiegel.de/international/business/0,1518,757028,00.html&usg=ALkJrhj3xSQTvgmNFhcoN94ceBy0UbTTRg
(5) http://www.repubblica.it/online/fatti/muro/muro/muro.html
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://www.dw-world.de/dw/article/0,,2125882,00.html
(6) http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/28/Herrhausen_delitto_nome_della_Storia_co_0_94112811931.shtml
(7) http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u= http://www.business-standard.com/india/news/deutsche-bank-jpmorgan-ubs-chargedderivatives-fraud/388981/
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:ii3vMf2YnmkJ:www.lanazione.it/firenze/cronaca/2011/04/11/488685-swap_chiuse_inchieste.shtml+deutsche+bank+truffa+derivati+firenze&cd=5&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
(8) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:o3I9Ga1o_SUJ:www.marketpress.info/notiziario_det.php%3Fart%3D12586+del+turco+deutsche+bank&cd=8&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
(9) http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://blogs.telegraph.co.uk/news/maryriddell/100033519/with-bankers-as-his-friends-david-cameron-needs-no-enemies/&ei=iW5LTubLDKiK4gSB14zbCg&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=5&ved=0CE0Q7gEwBA&prev=/search%3Fq%3Dcameron%2Bdeutsche%2Bbank%26hl%3Dit%26sa%3DG%26rlz%3D1R2ACAW_it%26prmd%3Divns
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