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"Le decisioni del Congresso Generale saranno obbligatorie solo per le federazioni che le accettano."

Congresso Antiautoritario Internazionale di Ginevra, 1873
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.

Di comidad (del 25/03/2011 @ 20:27:30, in Documenti, linkato 3301 volte)
fonte Anarkismo.net.

Faccio appello a tutti i popoli perchè ci sostengano: faccio appello agli Egiziani, ai Tunisini, ai Francesi, persino ai Cinesi, a tutti i popoli del mondo, perchè siano benvenuti il loro appoggio e la loro solidarietà [العربية ]

In poche ore, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha deciso di dare inizio agli attacchi aerei contro la Libia. La Francia era già pronta la notte prima.
Condanniamo questa risoluzione internazionale. E respingiamo totalmente ogni intervento straniero in Libia, da qualsiasi parte, e specialmente quello francese. Quella Francia, che ha venduto a Gheddafi armi per un valore di miliardi, armi che ora vengono usate per colpire i libici, quella stessa Francia che ha continuato a fare affari con Gheddafi fino a 3 settimane fa.
Noi condanniamo questo intervento che trasformerà la Libia in un inferno peggiore. Si tratta di un intervento che sta rubando la rivoluzione agli stessi libici, una rivoluzione che sta costando loro migliaia di morti fra uomini e donne.
E’ un intervento che dividerà la stessa resistenza libica.
Ed anche se queste operazioni riuscissero a far cadere Gheddafi (o ad ucciderlo) come fu per Saddam Hussein, vorrà dire che dovremo agli Americani ed ai Francesi la nostra libertà e possiamo stare sicuri che ce lo ricorderebbero ogni istante.
Come possiamo accettare questa situazione? Come spiegheremo tutte queste vittime alle generazioni future e tutti quei cadaveri ovunque?
Essere liberati da Gheddafi solo per diventare schiavi di coloro che lo hanno armato e lo hanno sostenuto in tutti questi anni di violenza e di repressione autoritaria?
Dopo il primo errore –aver militarizzato la rivoluzione popolare – stiamo commettendo il secondo errore – l’istituzione di una nuova dirigenza o di figuri che provengono dai resti del regime libico della Jamahiriya. Ed il nostro terzo errore si sta realizzando inevitabilmente: chiedere aiuto ai nostri nemici. Spero solo che non commetteremo anche un quarto errore: e cioè l’occupazione e lo sbarco dei marines.
Sarkozy e la Francia sono nostri nemici; e lo sono anche di tutto il Terzo Mondo. Non nascondono il loro disprezzo nei nostri confronti. A Sarkozy importa solo di essere ri-eletto l’anno prossimo.
L’uomo che ha organizzato l’incontro tra Sarkozy ed i rappresentanti del consiglio nazionale ad interim non è altri che Bernard-Henri Lévy, un filosofo ciarlatano, e per coloro che non lo conoscono, si tratta di un attivista sionista francese che si impegna strenuamente a difesa di Israele e dei suoi interessi. Costui è stato visto recentemente in Piazza Tahrir per vigilare che i giovani rivoluzionari non se la prendessero con Israele.
Cosa possiamo dire delle bombe che arrivano?
Che esse non sanno distinguere tra chi è pro-Gheddafi e chi è contro.
Le bombe colonialiste, come ben si sa, hanno il solo scopo di difendere gli interessi dei commercianti di armi.
Costoro hanno venduto armi per miliardi ed ora ne chiedono la distruzione.... Poi noi compreremo altre armi col nuovo governo ed è una vecchia storia che si ripete. Ma ci sono persone che non sanno imparare senza commettere gli stessi vecchi errori di sempre.
Credo sia tutto molto chiaro: si tratta di un vero errore strategico, un errore che il popolo libico pagherà forse per anni. Forse per un tempo persino più lungo deI governo di Gheddafi e della sua famiglia.
Mi appello oggi, in queste ore in cui la Libia sta bruciando come una nuova Baghdad, a tutti i libici, a tutti gli intellettuali agli artisti, ai laureati, a chi sa scrivere ed a chi è analfabeta, alle donne ed agli uomini, affinché rifiutino questo intervento militare di USA, Francia, Gran Bretagna e regimi arabi che lo sostengono. Al tempo stesso faccio appello a tutti i popoli perchè ci sostengano: faccio appello agli Egiziani, ai Tunisini, ai Francesi, persino ai Cinesi, a tutti i popoli del mondo, perchè siano benvenuti il loro appoggio e la loro solidarietà.
Ma per quanto riguarda i governi, tutti i governi, noi non gli chiediamo niente, se non di lasciarci in pace, di lasciarci risolvere Il problema con Gheddafi per conto nostro.
Saoud Salem,anarchico libico
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Di comidad (del 31/03/2011 @ 01:01:27, in Commentario 2011, linkato 3462 volte)
Il vento delle rivoluzioni arabe ora coinvolge anche la Siria, il vero Paese di frontiera con Israele. Dal 1967 le Alture del Golan, la zona più ricca d'acqua della Siria, sono infatti occupate da Israele, e l'eventualità di una restituzione di questi territori non è neppure nell'agenda internazionale. La Siria si trova quindi in uno stato di guerra, ma, in base alle "notizie" che pervengono, il tema della liberazione nazionale sembrerebbe totalmente assente dalle rivendicazioni della piazza. Per un Paese tribale, che ha costruito la sua legittimazione statuale in base ad un'incerta identità nazionale siriana, una tale omissione non costituisce soltanto una delegittimazione dell'attuale governo, ma anche dello Stato siriano; come a dire che il Golan potrebbe considerarsi definitivamente annesso ad Israele senza ulteriori complicazioni giuridiche.
Non mancano anche stavolta sui media le analisi sociologiche per spiegarci la natura della rivolta, ma, con l'affollarsi di sempre ulteriori variabili, le costanti di questa "rivoluzione araba" si riducono a ben poco, anzi, ad un unico punto fermo: il ruolo di Al Jazeera nella "informazione" sulle rivolte e sulle relative repressioni. Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla Libia non sono state assunte in base ad informazioni raccolte direttamente da appositi ispettori, bensì dai servizi giornalistici di Al Jazeera, alla quale in questa vicenda è stato riconosciuto una sorta di status di fonte ufficiale.
Ma cos'è realmente Al Jazeera? A volte osservare il dito può risultare più istruttivo che guardare la Luna.
Al Jazeera è la emittente televisiva del Qatar, un piccolo emirato della penisola arabica. Al Jazeera è considerata la CNN araba, ed è stata per molti anni sia un'occasione di orgoglio nazionalistico per gli Arabi, sia un motivo di scandalo e disappunto per molti commentatori occidentalisti. D'altro canto, il piccolo Qatar può considerarsi, dal punto di vista militare, un Paese "occidentale" a tutti gli effetti, dato che è vincolato ad un patto di collaborazione con la NATO. La presenza delle Forze Armate del Qatar nella "coalizione dei volenterosi" che ha aggredito la Libia non può quindi considerarsi un dato inaspettato, poiché è del tutto inquadrabile in questa collaborazione con la NATO. Tale collaborazione è cominciata addirittura nel 2005 e proseguita ininterrottamente negli anni successivi, come risulta dalla documentazione della stessa NATO.
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.nato.int/docu/update/2005/12-december/e1201a.htm&ei=qXqRTc3kHM3tOaCc3HI&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=4&ved=0CDwQ7gEwAw&prev=/search%3Fq%3Dqatar%2Bn.a.t.o.%2Bistanbul%26hl%3Dit%26sa%3DX%26rlz%3D1R2ACAW_it%26prmd%3Divns
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://www.mail-archive.com/antinato%40topica.com/msg09792.html
Sempre a proposito di Al Jazeera, la giornalista italiana Barbara Serra che ha lavorato come conduttrice di Al Jazeera English e come corrispondente di Al Jazeera dagli USA, dirigerà un programma, Cosmo, su Rai tre. Al Jazeera di casa nostra?
L'altra emittente araba che svolge un ruolo decisivo nell'informazione sulle rivolte nel Mondo Arabo è Al Arabya, che è la televisione internazionale degli Emirati Arabi Uniti, anch'essi, manco a dirlo, inquadrati in un patto di collaborazione militare con la NATO.
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.uaeinteract.com/news/default.asp%3FID%3D381&ei=E6WNTbGCG4aWOue0haEC&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=3&ved=0CDAQ7gEwAg&prev=/search%3Fq%3Dunited%2Barab%2Bemirates%2Bn.a.t.o.%26hl%3Dit%26sa%3DG%26rlz%3D1R2ACAW_it%26prmd%3Divns
Quanti si chiedevano che interesse avrebbero mai potuto avere Al Jazeera ed Al Arabya a presentare la situazione araba nei termini favorevoli agli interventi della NATO, possono quindi trovare la loro risposta: Qatar ed Emirati Arabi Uniti fanno parte a tutti gli effetti della coalizione NATO.
Un altro piccolo punto fermo riguarda la propaganda intimidatoria che colpisce tutti coloro che esprimano dubbi sull'attuale "vento"arabo. Si viene addirittura tacciati di razzismo, dato che non si sarebbe disposti a riconoscere agli Arabi quella stessa capacità di lottare per la libertà e per la democrazia che caratterizzerebbe la storia del sedicente Occidente. A parte che, nell'epoca di Berlusconi, risulta difficile pensare che le masse arabe siano pronte a sacrificare se stesse solo per poter sostituire le loro attuali satrapie con altre satrapie elettive, consacrate dal potere dei media e del crimine finanziario, c'è anche da dire che la Storia del sedicente Occidente non è affatto contrassegnata da lotte per la "libertà". La rivoluzione inglese nel XVII secolo e le rivoluzioni in America ed in Francia alla fine del XVIII secolo, le cosiddette "rivoluzioni borghesi", furono in effetti delle rivolte anti-fisco, ed anche l'apparato giuridico che ne sortì, ed in particolare i regimi parlamentari, avevano solo lo scopo di regolare la materia fiscale. Come si vede, la mentalità "occidentale" è costituita soprattutto di autoindulgenza, tanto più inossidabile quanto più si camuffa di finta autocritica.
A tutt'oggi, per la borghesia, "libertà" significa solo libertà di non pagare le tasse o di evadere il fisco, fermo restando che le tasse le paghino i poveri. Il ministro dell'Economia Tremonti oggi ci assicura di avere l'intenzione di perseguire l'evasione fiscale, e ciò risulta molto credibile da parte sua, dato che egli detiene sinora il record dei provvedimenti a favore degli evasori.
In questi giorni è stato diffuso da molti commentatori della "sinistra" occidentalista una sorta di falso sillogismo, in base al quale il fatto che Gheddafi sia un criminale implicherebbe automaticamente che l'intervento NATO costituisca qualcosa di meglio, o un meno peggio. In realtà, se uno è un criminale, non è affatto detto che il suo nemico sia una personcina a modo, ma potrebbe anche essere un super-criminale. Nel caso specifico, la NATO si configura come una cordata di loschi business delle multinazionali, in combutta con le peggiori organizzazioni malavitose del pianeta.
Come dice il Vangelo secondo Matteo: "Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti." Sembra che chi ha scritto questi versetti avesse in mente la NATO; infatti laddove la NATO con le sue invasioni ha potuto produrre creature a propria immagine e somiglianza, come nel caso del Kosovo, il risultato è una "mafialand" con più banche che abitanti, uno staterello nato in funzione del traffico di droga, armi ed organi umani, oltre che del riciclaggio di denaro sporco.
I crimini del governo kosovaro sono documentati in rapporti ONU, di quelli che al Consiglio di Sicurezza non arrivano mai. La stessa ONU, dopo aver prodotto questi rapporti, si è incaricata infatti di insabbiarli per non infastidire la NATO e soprattutto gli USA, che hanno oggi in Kosovo la più grande base militare fuori del territorio statunitense: Bondsteel. Le prove insabbiate dall'ONU sono state raccolte nuovamente dal Consiglio d'Europa, ma per non rompere le scatole agli USA ed alla NATO, ulteriori insabbiamenti sono già in esecuzione. Il fatto che il governo del Kosovo gestisca un traffico di organi umani costituisce una tale violazione dei diritti umani da giustificare un'invasione ed un'occupazione da parte della NATO. Peccato che l'invasione della NATO in Kosovo sia già avvenuta nel 1999 e l'occupazione sia ancora in atto.
http://it.euronews.net/2010/12/16/thaci-e-il-traffico-d-organi-bufera-sul-premier-kosovaro/
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FEDERALISTI ANARCHICI:
il gruppo ed il relativo bollettino di collegamento nazionale si é formato a Napoli nel 1978, nell'ambito di una esperienza anarco-sindacalista.
Successivamente si é evoluto nel senso di gruppo di discussione in una linea di demistificazione ideologica.
Aderisce alla Federazione Anarchica Italiana dal 1984.


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