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ELEZIONI A CANDIDATO UNICO: LA NATO
Di comidad (del 20/12/2012 @ 01:06:32, in Commentario 2012, linkato 6129 volte)
Consacrato ad Assisi come il "nuovo San Francesco", Mario Monti può ora presentare la propria lista alle prossime elezioni con il viatico della gerarchia cattolica. Sembra una reminiscenza di memorie dantesche, cioè della rappresentazione allegorica nel finale del canto XXXII del Purgatorio, nel quale la Chiesa viene raffigurata come la Puttana nell'atto di prostituirsi con il Gigante. Stavolta il Gigante, il "feroce drudo", non è, come nel '300, il re di Francia Filippo il Bello, ma è il potente di turno, cioè la NATO, di cui Mario Monti, sino a pochi mesi fa, era un advisor di stanza al Consiglio Atlantico. Anche se un po' irrispettosa nei confronti delle puttane, la rappresentazione dantesca ha comunque una sua efficacia, poiché pare proprio che la prostituzione costituisca la principale vocazione ecclesiale.
Meno male che sorgono nuove forze di opposizione, come il Movimento Arancione, la cui lista dovrebbe essere capeggiata dal magistrato Antonio Ingroia, candidato "premier". La candidatura di Ingroia era stata caldeggiata dal sindaco di Napoli, Antonio De Magistris, della cui tempra di oppositore al sistema di potere si sono potute ottenere recentemente prove consistenti.
Il 3 dicembre scorso si è svolta la cerimonia di "addio" del Comando NATO dalla storica base di Bagnoli, il cui terreno "dovrebbe" essere restituito alla Fondazione Banco di Napoli. Il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha annunciato che ci sarebbe già tutto un fervore di progetti per il suo riutilizzo. Si spera addirittura di collocare a Bagnoli la nuova sede della Regione.
In realtà occorrerà aspettare ancora chissà quanto, dato che si sa già che "alcuni uffici" della NATO rimarranno a Bagnoli a tempo indeterminato. Mentre le chiese possono essere sconsacrate, le basi NATO conservano la loro funzione divina anche se ufficialmente dismesse, come ha dimostrato l'esperienza di Comiso. Nell'occasione cerimoniale del cosiddetto addio, il sindaco De Magistris ha dimostrato considerevoli doti di aedo, sciogliendo un poetico e commosso inno di lode allo storico legame tra la base NATO e la città di Napoli. Peccato che il sindaco avesse dimenticato a casa la cetra. [1]
Non si poteva certo pretendere che, nel suo inno alla NATO, De Magistris si ricordasse anche di citare il caso delle villette affittate a militari della NATO dal boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria; e neppure che facesse qualche riferimento al contrabbando di sigarette nella base di Bagnoli, o addirittura che parlasse dell'attuale ipocrita aggressione della NATO contro la Siria. Tantomeno ci si poteva aspettare che De Magistris notasse che Giugliano è la località italiana che detiene il record per le discariche di rifiuti tossici, e quindi domandasse perché si sia voluto che la nuova base NATO sorgesse proprio lì. [2]
In fondo De Magistris era lì in veste di sindaco, e quindi vincolato dalla sua funzione istituzionale. Ciò che invece non proprio tutti si aspettavano, era questa condivisione assoluta da parte del sindaco di Napoli dell'ideologia della sudditanza coloniale. Non solo De Magistris ha avallato quel conformismo che colloca la crescente invadenza della NATO nell'empireo dell'indiscusso e dell'indiscutibile, ma ha persino accondisceso a considerare le basi NATO come una benedizione per i territori che le "accolgono". Il "come siamo fortunati che l'Uomo Bianco sia venuto a colonizzarci", almeno questo, un "oppositore" come De Magistris lo avrebbe potuto evitare. O forse non poteva?
Nell'attesa vana che i terreni di Bagnoli vengano restituiti all'uso civile, il governatore Caldoro non potrà esercitarsi anche lui in imprese poetiche, dato che dovrà tenersi in esercizio con altri impegni più urgenti. Appena inaugurata la nuova sede del Comando NATO a Giugliano, in prossimità del Lago Patria, al governatore Caldoro è stato infatti presentato il conto da pagare per il completamento delle infrastrutture necessarie all'operatività della base stessa. Insomma, la NATO costa e, se si vuole avere l'onore di ospitarla, bisogna dare fondo alle risorse finanziarie regionali. Per garantire trasporti e viabilità alla base militare, basterà del resto tagliare trasporti e viabilità altrove. [3]

1) http://www.ilmattino.it/napoli/citta/dopo_59_anni_il_comando_nato_lascia_bagnoli_nuova_base_a_lago_patria_idea_laquoospitera_la_sede_della_regioneraquo/notizie/235707.shtml
2) http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/30-aprile-2012/sequestro-beni-uomo-zagaria-ci-sono-ville-affittate-militari-usa-2004277454889.shtml
http://www.dimmidipiu.com/cronaca-frosinone/4750-cassino-marescialli-contrabbandieri-arrestati-in-via-ausonia.html
http://www.ilmattino.it/napoli/citta/rifiuti_il_pentitoil_percolato_scioglieva_la_plastica_dicevano_che_era_concime_per_i_campi/notizie/237570.shtml
3) http://www.ilmattino.it/napoli/provincia/inaugurato_il_nuovo_comando_della_nato_a_lago_patria_ma_mancano_strade_e_fogne/notizie/237961.shtml