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GLI HOBBIT DEL SIGNORE DELLE EMERGENZE
Di comidad (del 03/06/2021 @ 00:07:39, in Commentario 2021, linkato 6698 volte)
Il povero Alessandro Di Battista aveva scritto addirittura un libro contro il politicamente corretto. Quando però il politicamente corretto gli si è presentato in forma di emergenza, non lo ha saputo riconoscere. Eppure l’emergenzialismo è il figlio prediletto del politicamente corretto, o viceversa.
Negare un’emergenza è politicamente scorretto, si passa da ignoranti, egoisti e irresponsabili, da “negazionisti”. Non conta nulla che non si nega affatto l’esistenza della malattia ma appunto l’approccio emergenziale, che non fa altro che peggiorare le cose. Il politicamente corretto ha già pronta un’altra definizione per chi cerca di fare queste precisazioni: “riduzionista”. Per il politicamente corretto non esiste dogma o “valore” che non possa finire nel tritacarne della critica più corrosiva, a patto però di non dubitare mai del telegiornale. L’atteggiamento politicamente corretto è quello dell’eretico con le brache calate.
Le libertà degli Italiani sono state sacrificate al bene supremo della Vita. Ci avevano raccontato che milioni di persone erano morte in passato per darci le libertà che abbiamo oggi. Queste libertà sono state cancellate con il pretesto di difendere le nostre vite. Non eravamo degni di dare la nostra vita per la libertà. Per sperimentare un vaccino, invece sì. Non è più tempo di eroi, ma di cavie.
A livello sovranazionale l’emergenza Covid è un mega-business della lobby del digitale e della lobby dei vaccini, che hanno trovato un loro compromesso per non pestarsi i piedi a vicenda e per passarsi la palla all’occorrenza. L’emergenza ha consentito di approvare i nuovi vaccini in sette otto mesi, contro i sette otto anni, e anche più, che occorrevano prima. La digitalizzazione a sua volta ha bruciato i tempi, risparmiando dieci anni di tempo per affermarsi a tappeto. L’emergenza è anche politica di potenza e gli USA ora se ne servono per mettere sotto processo la Cina. Gli "scienziati" si adeguano alla corrente: l’origine artificiale del virus, considerata impossibile l’anno scorso, oggi diventa plausibile.

Con attori così importanti in gioco ci si dimentica del ruolo determinante svolto all’inizio dello scorso anno dalla bistrattata Italietta. L’emergenza Covid in ambito “occidentale” è stata infatti avviata dalla Regione Lombardia come prova tecnica in grande stile della “autonomia differenziata”, in funzione dei sogni mitteleuropei del Nord Italia. Purtroppo l’emergenzialismo funziona un po’ come le corse ciclistiche. Un corridore avvia la fuga dal gruppo, ma un altro corridore sfrutta la sua scia per sopravanzarlo. Dapprima riottoso ad accettare l’emergenza Covid, Giuseppe Conte si è poi inserito nella scia della Regione Lombardia enfatizzando l’emergenza al massimo, tanto da instaurare una sorta di dittatura personale.
Forse però Conte era solo un gregario mandato avanti dal capitano della squadra, Mattarella, il quale, mettendosi a sua volta nella scia di Conte, ad un certo punto ha fatto fuori il suo gregario instaurando un governo del Presidente della Repubblica. In Italia la Repubblica presidenziale è già un fatto compiuto. Oggi persino Draghi, con tutto il suo apparente strapotere personale, sta forse tirando la volata a Mattarella per un secondo mandato presidenziale, già invocato da molti. Il commentatore che si è esposto di più nel celebrare il presidenzialismo di Mattarella è stato Massimo Cacciari, che auspica esplicitamente una sua rielezione. Mattarella si schermisce, perché lui è umile, e sta agli altri insistere per vincere le sue ritrosie. Sembra il Caligola del romanzo “I, Claudius” di Robert Graves.

Se le emergenze derivassero da cospirazioni, sarebbe possibile circoscriverne i tempi e gli obbiettivi. Al contrario, l’emergenza è un segno del comando che vari competitori si strappano a vicenda. Non si può mai sapere chi altro possa inserirsi nella corsa e come, e quando, l’emergenza finirà. Ne “Il Signore degli Anelli” di Tolkien, c’è un anello del potere bramato da vari contendenti, e adesso si è potuto accertare che questo anello esiste realmente, ed è appunto l’emergenza, che consente di scavalcare ogni ordinamento ed ogni equilibrio istituzionale creando nuovi percorsi di “leadership” o, per dirla più prosaicamente, di fare colpi di Stato. Attualmente in Italia l’anello del potere sembra sul dito di Draghi, ma in effetti è ancora su quello di Mattarella. Si vedrà.
Ci sono anche gli Hobbit, quei mezzi uomini che fanno da servitori alle razze superiori. Nella vicenda dell’emergenza Covid, a Conte ed ai 5 Stelle è toccato il ruolo degli Hobbit al servizio dei signori delle emergenze di turno. I 5 Stelle non sono stati soli in questo ruolo di Hobbit, nel quale si sono cimentati anche settori della sinistra “antagonista”. Può apparire stridente la contraddizione di chi avalla acriticamente un emergenzialismo che consente ai vari potentati di diventare ancora più potenti ed ancora più criminali. Ma il politicamente corretto non esiste invano, sta lì proprio per svuotare le altre ideologie e soppiantarle.