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Luddismo incompreso e calunniato
Di comidad (del 03/03/2005 @ 00:00:00, in Documenti, linkato 1709 volte)

Di recente é stato pubblicato un libro di Napoleone Colajanni e Marcello Villari, Riformisti senza riforme, che costituisce un'interessante critica dall'interno della sinistra istituzionale. Ma la cosa piú importante é che nel libro si ripropone il consueto luogo comune nei confronti del luddismo. Se abbiamo ben compreso, la tesi sostenuta é che gli operai da soli non sarebbero nemmeno in grado di sviluppare quella coscienza trade-unionista di cui parla Lenin; insomma sarebbero capaci di esprimere solo un comportamento luddistico: la distruzione delle macchine, la ribellione al progresso tecnologico. Nel libro si prospetta anche un accostamento tra luddismo e movimento no-global, attribuendo a quest'ultimo velleitá anti-moderne.
Giá nel Manifesto di Marx ed Engels del 1848, il luddismo, pur senza essere nominato esplicitamente, veniva etichettato come una resistenza conservatrice alla rivoluzione dei rapporti di produzione operata dalla borghesia; in ció Marx ed Egels non facevano altro che ripetere quanto la propaganda borghese aveva giá proclamato a riguardo.
Ora, la prima grande rivolta luddistica avviene tra il 1811 e il 1812 ( nel pieno dello sforzo bellico anti-napoleonico dell'industria inglese). Il movimento fu oggetto di una repressione sanguinosa. Occorre peró tener presente, nel valutare il movimento luddistico, che nello stesso periodo anche lo sciopero e persino l'associazione operaia erano considerati reati cospirativi.
Lo sciopero e l'associazionismo operaio furono consentiti dalla legislazione inglese solo nel 1824. Come si fa a non notare questa coincidenza tra rivolta luddistica e successiva concessione del diritto di sciopero e di associazione?
Non ha alcun senso infatti intepretare il luddismo come movimento pregiudizialmente anti-tecnologico; il luddismo fu la forma di lotta effettivamente praticabile in un periodo in cui altre forme di lotta erano pressocchè impossibili.
Il movimento luddistico fu represso, ma spinse le autoritá britanniche a fare concessioni di libertá sindacali che sarebbero rimaste irraggiungibili senza il timore che il luddismo era riuscito a incutere al capitalismo inglese.
Come si vede, non ha alcun senso contrapporre luddismo e trade-unionismo, dato che il primo é stato la necessaria condizione del secondo. Anche oggi tutto l'apparato delle garanzie sindacali del lavoratore ha come implicito puntello il timore che i lavoratori, viste chiuse le strade legali, ricorrano al sabotaggio dei mezzi di produzione. Ció appare ovvio, a meno di non voler credere che il padronato sia disposto a concedere qualcosa senza esservi costretto.
Il confronto tra luddismo e movimento no-global appare poi decisamente insostenibile. Il luddismo fu la forma di resistenza operaia possibile in un certo contesto storico e continua a rappresentare l'opzione latente che regge l'edificio sindacale (statuto dei lavoratori compreso). Il movmento no-global rappresenta invece non la resistenza possibile, ma una risposta opportunistica ad una certa offensiva del capitalismo internazionale. La 'globalizzazione', infatti, costituisce soltanto un termine slogan, usato per etichettare un'oppressione economica mondiale in cui spesso il protezionismo ed il 'sanzionismo' americano ed europero risultano molto piú ingombranti e decisivi del mitico 'mercato globale'.
Il movimento no-global, invece di criticare i vari aspetti dell'oppressione economica mondiale, si limita a cavalcare all'incontrario uno slogan che viene imposto dalla comunicazione ufficiale. Si tratta della continua preoccupazione di risultare comprensibili, di risultare visibili, 'altrimenti la gente non capisce' ( frase tipica dell'opportunista). I no-global sono dopotutto il corripondente estremistico dei DS che decisero di chiamarsi democratici invece che socialisti per adeguarsi al modello vincente americano.
Ovviamente questo non significa liquidare sbrigativamente il movimento no-global, cui concorrono anche molte individualitá mosse da istanze sincere e del tutto rispettabili; si tratta semplicemente di puntualizzare contro l'uso improprio - e questo si liquidatorio del termine luddismo.