Commentario
AMERICA LATINA ED EUROPA SI SCAMBIANO I RUOLI
Per il "Corriere della Sera" e per "La Repubblica" la rielezione di
Chavez a presidente del Venezuela non è stato un argomento a cui
dedicare peso. La pagliacciata dell'allarme al polonio radioattivo ha
ancora invaso i commenti della politica estera, accompagnata dalle
presunte minacce del presidente iraniano Ahmadinejad, che, per una
volta in vita sua, aveva detto una cosa sensata, e persino ovvia,
cioè che le sanzioni contro il suo Paese sarebbero un atto
ostile.
l'argomento Chavez è stato subito messo da parte dai maggiori
quotidiani per non turbare i sonni filoamericani e islamofobi del
lettore medio; eppure questo argomento ha dei risvolti interessanti,
specialmente se paragonati con ciò che contemporaneamente sta
accadendo in Europa. A meno di dar credito alle mitologie democratiche,
se Chavez è riuscito a rimanere al suo posto - anzi a
rimanere vivo - nonostante i tentativi statunitensi di farlo fuori, non
può esser solo per il sostegno popolare.
È evidente che i suoi soci in affari, la Russia e soprattutto la
Cina, sono riusciti a stendere attorno a lui una rete di protezione
sociale e ambientale. Senza l'opposizione di potenti servizi segreti,
la superpotenza americana - che controlla ancora gran parte dei quadri
dell'esercito venezuelano - avrebbe già attuato un colpo di
Stato, invece ne è già fallito uno nel 2002.
Un pezzo alla volta l'america Latina sta sfuggendo al controllo
statunitense che sino a qualche anno fa sembrava inattaccabile, tanto
che il giornalista Gianni Minà aveva coniato l'espressione
"continente desaparecido".
Il vero continente desaparecido oggi appare invece l'europa, che non
salva nemmeno più le apparenze, come riusciva a fare sino a
qualche anno fa. La colonizzazione statunitense, in crisi in America
Latina, sembra oggi inarrestabile in Europa. Il maggiore strumento di
questa colonizzazione risulta come sempre la NATO. In un Paese
libero e democratico come l'Italia, l'Informazione ufficiale è
sottoposta ad un controllo ferreo, tanto che nessun commentatore ha
osato chiedersi a cosa servisse il raddoppio della base NATO di Vicenza
nel momento in cui la stessa NATO ormai si è estesa verso Est,
annettendosi le ex province dell'Impero sovietico. Dal punto di vista
strategico, la base militare nel Veneto è inutile in funzione
antirussa, però è utile per minacciare la Germania nel
caso pensasse di fare politica in proprio.
I governi tedeschi hanno imparato a loro spese che il colonialismo non
si può fare solo con il denaro, ci vogliono anche le aggressioni
armate. Nel momento in cui la riunificata Germania si era andata a
costituire una cintura di Stati slavi satelliti, se li è visti
occupare militarmente dagli Stati Uniti sotto la sigla della NATO.
Le cose non vanno meglio per il marco tedesco camuffato da euro. Invece
di fare concorrenza al dollaro, è diventato il principale
strumento del colonialismo commerciale americano. Oggi l'euro è
esageratamente e artificiosamente sopravvalutato, favorendo così
le esportazioni statunitensi in Europa. La cosa più assurda
però è che l'apprezzamento dell'euro sul dollaro avrebbe
dovuto automaticamente determinare in casa nostra un calo di prezzo dei
prodotti petroliferi, invece niente, dato che i profitti delle
multinazionali statunitensi non si possono toccare.
Insomma, i Paesi europei stanno pagando il tributo agli Stati Uniti.
Per l'economia italiana gli effetti di tutto questo sono devastanti, ma
un Paese che deve servire come base militare deve anche perdere ogni
residuo di indipendenza economica, ecco che si spiegano misure di vera
e propria dissoluzione sociale come la precarizzazione del lavoro e
l'azzeramento dell'Istruzione tecnica e professionale.
Russia e Cina, dal canto loro, non spendono un soldo per impedire la
colonizzazione dell'europa, l'abbandonano a se stessa, mentre
concentrano i loro sforzi per allentare la morsa coloniale statunitense
in America Latina. Così, più le cose gli vanno male in
America Latina, più gli Stati Uniti si rifanno a spese
dell'europa. l'Intento strategico russo-cinese è chiaro:
lasciare aumentare l'esposizione militare degli Stati Uniti sempre
più lontano dai loro confini.
Comidad, 7 dicembre 2006