Commentario
DEMOCRAZIA, MERCATO ED UN PIZZICO DI RAZZISMO
La cacciata del segretario di Stato americano Rumsfeld è stata
presentata dai quotidiani italiani, soprattutto di sinistra, come un
trionfo della "democrazia americana", cioè come un effetto della
sconfitta elettorale repubblicana nelle elezioni di medio
termine. L'affermazione non ha fondamento, poiché queste
redistribuzioni di voti sono consuete nelle elezioni americane di
medio termine, e non hanno mai giustificato nessun cambiamento nella
composizione del governo.
La stampa ed i media italiani in genere hanno poi completamente taciuto
sul fatto che da alcune settimane i generali, con pubblici "ed
incostituzionali" pronunciamenti, avevano preteso la testa di Rumsfeld,
colpevole di aver privatizzato la logistica delle forze armate. In mano
ai privati, la logistica è divenuta così scadente, che
non soltanto ha determinato lo sfacelo del potenziale bellico americano
in Iraq, ma ha anche intaccato i privilegi degli alti ufficiali, i
quali ricevono il loro stipendio non soltanto in termini monetari, ma
soprattutto attraverso la fornitura di servizi gratuiti.
L'oligarchia militare ha quindi in questa circostanza semplicemente
recuperato i suoi privilegi a scapito di un'altra oligarchia, quella
finanziario/commerciale. Tutto ciò è stato coperto dalla
propaganda attraverso la concomitante capacità di suggestione
del mito democratico e di quello razzistico della superiorità
degli Americani, popolo della libertà, che a volte sbaglia, ma
saprebbe superare i propri errori. In realtà questa retorica
degli "ops!" non dimostra affatto che si sia trattato di errori
piuttosto che di strategie, e neppure che questi errori siano in via di
superamento. Tutto ciò viene imposto solo per suggestione.
Un altro privilegio delle caste militari è quello di potersi
arricchire esercitando impunemente il contrabbando. I porti militari
sono la maggiore via di accesso di merci pseudo-proibite, come droga e
armi, ma anche di merci del tutto lecite che aggirano le dogane. Questo
non è neppure un segreto, è un dato che si ritrova anche
all'interno di relazioni delle varie agenzie ONU.
La base militare NATO di Napoli è uno dei principali porti di
contrabbando del mondo, e ciò potrebbe spiegare tante cose
sull'attuale situazione della città.
Eppure tutto ciò può essere coperto con la consueta
sinergia di un mito insieme con un richiamo razzistico. Il noto libro
di Roberto Saviano, "Gomorra", combina il mito del mercato con il
solito razzismo antinapoletano, creando l'immagine della "camorra
imprenditrice" (ribattezzata "sistema": fa più chic).
Il libro ha avuto commenti entusiastici ed alcuni commentatori non si
sono neppure accorti che era edito e distribuito dalla potente
Mondadori, ed hanno affermato che il suo successo era invece dovuto al
"tam tam dei lettori". Il libro di Saviano è in effetti una
mistificazione sagace, retoricamente ben confezionata, che sa inserire
qua e là anche fatti veri per confondere meglio le acque. Tutto
ciò riesce a mascherare la contraddittorietà della tesi
secondo cui un degrado urbano ed antropologico riuscirebbe a
trasformarsi magicamente in potenza economica.
Comidad, 16 novembre 2006