Commentario
PRECARI E DITTATORI CONTRO IL SACRO OCCIDENTE
Tra i provvedimenti legati alla ultima legge finanziaria, uno ha
riscosso pareri negativi da tutti i commentatori: l'assunzione a tempo
indeterminato di circa ventimila precari della Scuola. Il motivo di
tale riprovazione unanime è stata la presunta non
necessità delle assunzioni, dato che gli studenti sarebbero in
diminuzione. Non soltanto questa affermazione non ha alcun riscontro
statistico, ma non tiene neppure conto del fatto che attualmente non
viene garantito neppure il limitatissimo obbligo scolastico vigente,
per cui sia l'evasione scolastica che la dispersione non ricevono alcun
contrasto. Negli ultimi anni è stata persino diffusa ad arte la
voce infondata secondo cui la riforma Moratti avrebbe abolito l'obbligo
dopo la terza media, con la conseguenza di migliaia di mancate
iscrizioni alla scuola superiore di secondo grado, ed anche di non dare
avvio alle procedure di recupero dell'evasione da parte delle scuole.
In questo, come in altri casi, la comunicazione ufficiale ha proceduto
per automatismo: assumere dei lavoratori a tempo indeterminato è
comunque visto come un atto colpevole, che non può avere altro
che sordidi fini elettoralistici. L'uditorio viene perciò
abituato a non aspettarsi dimostrazioni, ma a dare per scontate le
premesse del messaggio propagandistico.
Analogamente, nessun dubbio si è registrato fra i commentatori
ufficiali di ogni estrazione circa la realtà delle intenzioni
aggressive della Corea del Nord, per cui non si è esitato ad
accodarsi a Bush nella condanna dei test nucleari nordcoreani, come se
non fosse proprio Bush colui che in questi anni ha effettivamente
dimostrato non solo intenzioni, ma anche azioni aggressive. Mentre i
paventati rapporti del governo nordcoreano con il terrorismo e con
l'Iran appaiono solo ipotesi chimeriche, è invece documentato
che sia Al Qaeda che Ahmadinejad hanno svolto il ruolo di collaboratori
degli Stati Uniti.
È interessante anche osservare che sia l'indignazione per le
assunzioni che quella per la bomba non sembrano preludere a sbocchi
pratici. Le assunzioni nella Scuola si faranno lo stesso, mentre la
Corea del Nord difficilmente subirà un attacco, proprio
perché la bomba ce l'ha; eventuali sanzioni dell'ONU, ammesso
che la Cina le consenta, rimarrebbero una formalità, dato che la
Corea del Nord continuerebbe ad essere rifornita di merci e tecnologie
dalla stessa Cina.
In queste occasioni la propaganda del "laico" Occidente non vuole altro
che ribadire che un tabù è stato violato. C'è un
rituale di indignazione da compiere e ci sono dei criminali da
additare.
Il filosofo Max Stirner - di cui proprio quest'anno ricorre il
bicentenario della nascita - è stato, volutamente, frainteso
come un ideologo del delitto. In realtà Stirner voleva dire che
chiunque al di fuori della cerchia dei privilegiati cerchi di
soddisfare un proprio interesse, sta violando un recinto sacro e per
questo incorre automaticamente nella criminalizzazione. Il precario che
aspira ad un lavoro stabile è un nemico dell'Occidente quanto il
dittatore che vuole farsi l'atomica.
Per questo motivo, occorre stare attenti ad accondiscendere alla
criminalizzazione del dittatore nordcoreano, perché ci si sta
facendo trascinare nello stesso meccanismo propagandistico per cui
viene criminalizzata l'aspirazione ad un lavoro stabile, alla pensione
o all'assistenza sanitaria gratuita. Questo discorso verrà
automaticamente frainteso dai sostenitori del sacro come un invito ai
precari a schierarsi con i dittatori e a vedere in loro degli alleati.
Ovviamente non è così. Si tratta soltanto di capire che
quando si accetta di partecipare ai coretti di condanna contro i
dittatori, si sta facendo del collaborazionismo.
Comidad, 12 ottobre 2006