Commentario
GLI USTASCIA DEGLI STATI UNITI
La recente scomparsa di Oriana Fallaci ha riproposto una ondata di
commenti sulla questione se esista o meno un Islam "buono", come se
potessero esistere religioni buone. Come al solito si è stati
trascinati nell'atteggiamento paternalistico, tipico del cosiddetto
"Occidente", di chi debba giudicare l'altro. Che le sentenze siano di
condanna o di assoluzione, non conta, poiché ancora una volta si
è perso di vista il fatto che il razzismo non ha mai un unico
bersaglio, anzi, che spesso il bersaglio più evidente svolge
solo una funzione di diversivo.
Solo superficialmente la propaganda della Fallaci può essere
intesa come un messaggio anti-islamico, dato che il nerbo della sua
comunicazione è sempre stato quello della superiorità
anglosassone, americana in particolare. Ai Paesi cosiddetti
"occidentali", la Fallaci ha indicato nella accettazione della
leadership statunitense la via maestra di un riscatto dalle proprie
storiche colpe e manchevolezze.
Certamente la Fallaci non ha fatto altro che propinarci il veleno
massonico che sin da bambina aveva assorbito frequentando i grandi
notabili inglesi e americani che villeggiavano in Toscana. L'ambiente
alto borghese da cui proveniva era abituato a divinizzare quelle
figure, distaccandosi dal fascismo soltanto quando questo si era
trovato involontariamente in conflitto col mondo anglosassone.
Anche trent'anni fa, per accorgersi del falso antifascismo e
dell'autentico razzismo della Fallaci, bastava stare un po' più
attenti. Quando del fondamentalismo e del "fascismo islamico" non si
sentiva neppure parlare, la Fallaci sfogava il suo risentimento verso
il laicissimo Arafat accusandolo - pensate un po' - di essere un
"mediocre". Quindi, sgombrato dai suoi pretesti contingenti, il
messaggio razzistico della Fallaci si risolveva in alterigia pura ed il
suo odio si indirizzava verso chiunque non si inchinasse alle naturali
superiorità.
Ma questo tipo di razzismo corrisponde ad uno schema generale,
riscontrabile anche in contesti molto diversi. Gli Ustascia, i fascisti
croati, rivendicavano la loro superiorità sugli altri popoli
slavi proprio per la pretesa di detenere il privilegio di servire la
superiore razza tedesca. Si tratta quindi di una rivendicazione di
superiorità fondata su una contestuale affermazione della
propria inferiorità rispetto ai veri padroni. Dopo l'umiliazione
della Serbia da parte della NATO, gli Ustascia sono persino tornati in
auge ed hanno potuto riscuotere una nuova legittimazione sotto la
mistificazione di quello che all'inizio degli anni '90 veniva chiamato
il "risveglio etnico".
È quindi il modello Ustascia che viene proposto - o imposto -
oggi a Paesi come l'Italia, perciò quando si viene istigati a
fare del razzismo contro il mondo islamico, è in realtà
verso se stessi che il razzismo viene davvero indirizzato. Ogni
razzismo presuppone e rafforza sempre delle forme di autorazzismo.
Il carattere fittizio e ingannevole della categoria di Occidente si
dimostra proprio osservando come ciò che di prima impressione
sembrerebbe porsi come un'omogenea area geografica e culturale, si
rivela poi come un assetto esasperatamente gerarchico e colonialistico,
in cui alcune popolazioni vengono fatte oggetto di un odio e di un
disprezzo del tutto analoghi a quelli che colpiscono l'Islam. L'esempio
oggi più evidente, anche se non unico, di questo razzismo
interno al cosiddetto Occidente è certamente quello di Napoli,
divenuta oggetto di un'industria dell'editoria e della comunicazione
tendente a imporre l'immagine di una città votata ad un destino
di degrado.
La necessità di rilanciare la presenza militare statunitense
nella base NATO di Bagnoli, ha visto contemporaneamente un'offensiva
propagandistica mirata a fare di nuovo terra bruciata nella
città di Napoli, rendendo la sua popolazione dipendente in modo
assoluto dalle forme economiche illegali che sono sotto il controllo
della mafia, cioè della CIA. Anche la dissuasione della presenza
turistica nella città è funzionale ad una ripulitura
attorno alla base per proteggerla da eventuali spie.
Comidad, 28 settembre 2006