Commentario

MILOSEVIC, SEPOLTO E ARCHIVIATO


L'improvvisa morte dell'ex presidente jugoslavo Svobodan Milosevic è stata davvero un bel colpo di "fortuna" per la Corte Internazionale dell'Aja, ormai da anni imballata in un processo dal quale non vi era ormai nessuna via legale per districarsi.

Che la "fortuna" sia stata aiutata con uno dei tanti mezzi fisici o farmacologici a disposizione dei servizi segreti, è un sospetto talmente ovvio che non vale neppure la pena di soffermarcisi. Ciò che invece deve far riflettere è la dimostrazione di tenuta dell'apparato propagandistico edificato in questi ultimi quindici anni sulla questione della ex Jugoslavia.

La riunificazione tedesca aveva segnato anche la ripresa in grande stile del tradizionale imperialismo tedesco, con il progetto di ricostituire attorno alla Germania una cintura di Stati slavi satelliti, emarginando lo storico nemico serbo. Questo progetto neo - imperialistico era stato spacciato dalla propaganda come un grande "risveglio etnico". Gli Stati Uniti avevano dapprima difeso l'integrità territoriale della Jugoslavia (che, del resto, era stata una loro invenzione, imposta dal presidente Wilson dopo la Prima Guerra Mondiale), ma poi avevano deciso di cavalcare la destabilizzazione dell'area balcanica, fomentando rivolte "etniche" all'interno della stessa Serbia, come è accaduto in Kossovo; il che diede al presidente Clinton addirittura il pretesto per un'aggressione della NATO nei confronti della Serbia.

L'aspetto più preoccupante ha riguardato però, in quell'occasione, la vulnerabilità dimostrata dal circuito della comunicazione di opposizione - compresa quella anarchica -, che è stata praticamente invasa dalle posizioni filo - "etniche". Ogni perplessità ed ogni obiezione a questa offensiva propagandistica sono state neutralizzate con un atteggiamento di disprezzo preventivo, che non ha consentito nessuna discussione. La memoria storica è stata messa completamente a tacere e tutti i crimini dei Croati Ustascia, alleati dei nazisti, sono stati omessi. Anche la recentissima partecipazione del governo croato al genocidio dei musulmani è stata ignorata, mettendo in evidenza solo i crimini commessi dai Serbi.

Persino adesso, dopo la strana morte di Milosevic, dopo anni di processo, in cui le poche notizie concesse dai media, facevano comprendere che non era più possibile presentare l'ex presidente jugoslavo come l'unico "cattivo" della tragedia balcanica, quasi nulla è ancora venuto fuori in termini di riflessione critica.

Il caso di Milosevic viene archiviato in tutta fretta dalla comunicazione ufficiale. Ciò varrà anche per la comunicazione d'opposizione?


Comidad, 16 marzo 2006