Commentario

ANTITRUST, OMS, OPINIONE PUBBLICA:
MA CHI CONTROLLA QUESTI CONTROLLORI?


L'Antitrust è l'agenzia che in Italia dovrebbe svolgere funzioni di vigilanza e controllo sulle concentrazioni industriali e bancarie. Sennonché il presidente dell'Antitrust, Catricalà, ha dichiarato due giorni fa che la sua agenzia non si opporrà a nuove acquisizioni bancarie da parte di Banca Intesa (che è già di per sé una concentrazione di banche). Gli argomenti adoperati dal presidente dell'Antitrust farebbero pensare che egli presieda un'agenzia di propaganda a favore dei trust: il mercato è troppo puntiforme, la concorrenza va vista su scala internazionale e non locale, vi saranno vantaggi per i consumatori, ecc., ecc.

Si potrebbe ingenuamente supporre che una tale dichiarazione abbia screditato il ruolo dell'agenzia e del suo presidente. Macché! Il meccanismo dell'informazione ufficiale ha rovesciato una manifestazione di non credibilità in una prova che rende l'argomento ancora più attendibile: se lo ammette persino il presidente dell'Antitrust, allora vuol dire che i trust sono proprio necessari.

Nelle stesse ore, l'Organizzazione Mondiale della Sanità - l'agenzia dell'ONU a tutela della salute -, per voce di uno dei suoi esponenti più importanti, Michael Perdue, dichiarava che il virus della influenza aviaria "potrebbe" essere mutato e che gli animali "potrebbero" divenirne portatori sani. Ecco che un'agenzia mondiale preposta al controllo, si mette a giocare con i verbi condizionali, diviene cioè una fonte di voci incontrollate, un'agenzia del panico.

Ce ne sarebbe abbastanza per dubitare dell'effettivo ruolo che sta svolgendo oggi l'OMS, ma anche qui scatta automatico il raggiro dell'opinione pubblica: se lo dice persino l'Organizzazione Mondiale della Sanità, allora...

Ma l'opinione pubblica, nel nostro sistema "democratico occidentale", dovrebbe svolgere a sua volta una funzione di controllo. Invece l'opinione pubblica svolge soltanto funzioni di avallo, come hanno appena dimostrato le reazioni al video del pestaggio di Sassuolo.

Ma un'opinione pubblica che non controlla, anzi che si mostra subito disposta a barattare le garanzie in cambio di "sicurezza", che opinione "pubblica" è? Chi ci garantisce sull'autenticità di interviste, lettere e sondaggi?

In realtà, il vero controllo cessa di esistere, non appena di dà per scontato che altri l'abbiano già esercitato per conto nostro.


Comidad, 9 marzo 2006