Commentario
LA RELIGIONE DELLA RAZZA -2-: CRIMINALI DISCRIMINATI
Il papa Ratzinger ha ricevuto il presidente USA Bush, non soltanto
tributandogli il massimo degli onori, ma anche dando all'udienza un
tono amichevole e confidenziale. In tal modo Ratzinger ha fornito un
ulteriore esempio del suo relativismo morale, per il quale il
presidente iraniano Ahmadinejad è stato tenuto fuori dalla
porta, e non perché potesse vantare crimini superiori a quelli
di Bush (e chi ci riuscirebbe?), ma soltanto perché viene
indicato come un presunto nemico del cosiddetto Occidente.
È chiaro che se il papa decidesse di non avere più a che fare con i criminali, non potrebbe più parlare con nessuno, neppure con se stesso, perciò è altrettanto chiaro che certe pretestuose discriminazioni sono dettate da tutt'altre finalità. In diplomazia, infatti, si parla con tutti, anche con i nemici, anzi, soprattutto con i nemici.
La storia dei contatti diplomatici tra gli Stati Uniti e l'Iran
è abbastanza lunga, dato che è cominciata negli anni '80
con lo scandalo Iran-Contras (in cui un ancor giovane Ahmadinejad
risultava essere tra i contatti del colonnello North), e continua
tutt'ora, con una serie di accordi sottobanco sia per l'Iraq che per
l'Afghanistan, senza i quali gli Stati Uniti non potrebbero proseguire
l'occupazione di quei Paesi. Basta non fermarsi ai titoli di prima
pagina, perché questo dato risulti persino leggendo la stampa
ufficiale.
Il fatto che il governo statunitense conceda a se stesso ciò che
vieta agli altri - cioè avere contatti con il mostro -, dimostra
che il razzismo verso Ahmadinejad è anche un modo in cui gli USA
riconfermano tutte le gerarchie razziali all'interno del cosiddetto
Occidente. Il governo statunitense preclude cioè ai Paesi
europei di avere una propria politica estera, pretende inoltre una
disciplina incondizionata e servile, che si manifesti nel ripetere
meccanicamente tutta una serie di slogan.
Con il papato di Ratzinger, persino il Vaticano è stato privato di una sua politica estera, cosa che per un'entità come la Chiesa Cattolica costituisce un nonsenso, che non si era verificato neppure nei periodi più aspri della guerra fredda. Il papa attuale ha appiattito le posizioni della Chiesa sulle formule razzistiche dei neoconservatori americani, prestandosi anche a quella incredibile pagliacciata del battesimo in diretta tv del "neocon" Magdi Allam. È un atto che ha creato un grave imbarazzo a tutte le Chiese orientali fedeli a Roma, esponendole ad un pericoloso discredito. L'aspetto più ridicolo della vicenda è che Allam è stato fatto passare per un musulmano, mentre risulta essere un membro della numerosa comunità cristiano-copta in Egitto. Alla Chiesa Copta, il Vaticano ha sempre riconosciuto una continuità episcopale con il cristianesimo delle origini, cosa che comporta il ritenere validi i suoi sacramenti; perciò l'aver nuovamente battezzato Allam costituisce da parte del papa una violazione delle proprie stesse regole, quindi un atto blasfemo, una sorta di sbattezzo.
Questa pavida acquiescenza del papa ai diktat della psychological
war statunitense, è spiegabile con una battuta di "Questi
fantasmi!", di Eduardo De Filippo: "Il coraggio lo dà il
denaro". Da quando infatti la Chiesa Cattolica ha perso la sua
autonomia finanziaria e la sua potenza finanziaria, ha anche rinunciato
ad avere una sua propria posizione politica.
La posizione di dipendenza finanziaria ha fatto diventare il Vaticano
un bersaglio fisso della guerra psicologica. Dopo lo scandalo dei preti
pedofili, la propaganda ufficiale ha allestito una ulteriore scoperta
dell'acqua calda, cioè il parassitismo del Vaticano nei
confronti delle casse dello Stato italiano, ed il quotidiano "La
Repubblica" ha messo su un'operazione editoriale per imporre un altro
best-seller, stavolta sulla casta clericale. Il parassitismo della
Chiesa Cattolica nei confronti delle finanze pubbliche costituisce un
dato millenario, ma che non era stato contestato prima così in
grande stile perché il Vaticano aveva comunque un potere
finanziario proprio, con il quale imporre rispetto alla casta
giornalistica.
Salutato all'inizio come un "tradizionalista" ed un restauratore, Ratzinger ha adattato il cattolicesimo alle esigenze del calabrachesimo che gli Usa impongono ai propri sudditi, i quali vengono costretti a sempre ulteriori cali di brache, che non servono però ad evitargli nessuno degli attacchi della guerra psicologica. La Chiesa Cattolica è infatti costretta a subire anche un drastico svuotamento di carattere ideologico, che si concretizza nella tesi secondo cui Gesù non avrebbe mai preteso di fondare una nuova religione, ma sarebbe stato soltanto un ebreo devoto. In realtà, in base alle risultanze documentali, non si può stabilire con attendibilità neppure se Gesù sia effettivamente esistito, perciò queste operazioni pseudo-storiche si dimostrano soltanto un tentativo di trasformare il cristianesimo in una sorta di dependance del sionismo. Ma la questione essenziale è un'altra, e cioè che, andando a fondo nella ricerca storica, nessuna religione può rivendicare origini certe. Non solo il Corano è stato trascritto dopo la morte di Maometto, perciò non può essergli attribuito con sicurezza, ma anche l'ebraismo potrebbe costituire una elaborazione religiosa molto meno antica di quanto non pretenda di essere, forse appena di qualche secolo prima della presunta nascita di Cristo.
In questo campo è sempre valsa una sorta di convenzione, per la quale la storiografia accademica si è regolata secondo il criterio del "tu non metti in mostra le mie magagne, ed io non metto in mostra le tue". È lo stesso criterio che aveva garantito alla Chiesa Cattolica secoli di silenzio sulla questione della pedofilia, dato che questa pratica non è mai stata esclusiva degli ambienti cattolici. Scandali sulla questione della pedofilia, hanno infatti recentemente coinvolto anche ambienti vicini all'Amministrazione statunitense, ma non hanno avuto grande risonanza sui media.
Sino a qualche decennio fa, la Chiesa Cattolica avrebbe fatto valere tutto il suo potenziale editoriale e propagandistico contro un'offensiva di guerra psicologica di questo genere, mentre oggi invece si rassegna a fare da bersaglio fisso; perciò il papa e il clero stanno entrando a far parte del novero dei criminali che vengono discriminati da altri criminali, che gli sono superiori nella gerarchia razziale del cosiddetto Occidente.
19 giugno 2008