Commentario

L'ITALIA È UNA COLONIA, ED ANCHE IL VATICANO


La vicenda giudiziaria della famiglia Mastella ha spinto alcuni commentatori ad evocare il ricordo di quanto accadeva quindici anni fa, quando si verificò il grande scontro tra magistratura e ceto politico provocato dalle inchieste della Procura di Milano. A questo riguardo potrebbe essere istruttivo ricordare quanto accadde effettivamente in quel periodo, mentre l'opinione pubblica si baloccava con le immagini dei politici messi alla berlina. La Jugoslavia si dissolveva, privando così l'industria italiana di uno dei suoi principali sbocchi commerciali. Chiunque abbia viaggiato per la Jugoslavia nel corso degli anni '70 e '80, si è potuto rendere conto della quantità di merci italiane che vi circolava. La Jugoslavia era praticamente una colonia commerciale dell'Italia, che agli inizi degli anni '90 non solo perdeva la sua colonia, ma lo diventava a sua volta.

La classe politica che sopravviveva alla catarsi dell'inchiesta "Mani pulite" prese una decisione storica, a cui i giornali accennarono appena nelle pagine interne: l'abolizione delle bolle di accompagnamento, quei piccoli documenti che seguivano il trasporto delle merci, e che avevano permesso di scoprire nel 1980 il grande contrabbando di petrolio che avveniva nel Nord Italia. In pratica si liberalizzava il contrabbando.

Leggendo un manuale di scienza delle finanze degli inizi del ‘900, ci si rende conto che, ancora un secolo fa, il principale gettito fiscale per lo Stato era costituito dai dazi sulle merci in entrata nel territorio nazionale. Il contrabbando libero - così libero che ormai chiamarlo contrabbando è un nonsenso -, riduce la sovranità nazionale ad una espressione vuota e astratta, poiché non si concretizza più in nessuna entrata finanziaria per lo Stato.

Cafone, bovino, con gli improbabili occhi a slot-machine, Clemente Mastella è l'icona oscena di un ceto politico che ormai sa che le decisioni che riguardano l'Italia non si prendono più in Italia, e quindi si concentra nella caccia al privilegio nella gestione del potere locale. Esattamente un anno fa si discuteva della questione dell'allargamento della base NATO di Vicenza, e Mastella fu l'unico uomo politico che nella circostanza disse una cosa sensata, e cioè che ogni discussione era inutile, poiché gli Stati Uniti non avrebbero mai accettato un rifiuto.

Mentre un politico come Veltroni vive in una sorta di delirio di identificazione con i suoi padroni americani, illudendosi di diventare uno di loro, Mastella invece risulta privo di falsa coscienza, e ciò lo rende irritante, un capro espiatorio ideale su cui la rappresentazione mediatica può dirottare la rabbia di un Veneto che deve dimenticare alla svelta la ferita subita appena un anno fa, che non deve vedere gli oleodotti diretti alla base NATO che passano per i suoi terreni agricoli, che deve ignorare insomma di essere l'area principale del traffico illegale del petrolio rapinato dagli Stati Uniti all'Iraq.

Le rappresentazioni mediatiche sono il luogo di scontro di simboli astratti, che suggeriscono false identificazioni e false alternative. Diceva Oscar Wilde che "troppo tardi nella vita si capisce che il denaro è tutto", e ogni qual volta si perde di vista il percorso del denaro, si smarrisce anche il senso reale delle questioni.

Sulla questione della visita all'Università "La Sapienza" di Roma, Ratzinger ha giocato astutamente ad atteggiarsi a vittima, ma è anche vero che i docenti che si opponevano alla sua visita hanno giocato a loro volta su una identificazione con Galileo che non aveva alcun fondamento storico. Nel processo di Galileo la questione dell'eliocentrismo e del geocentrismo fu marginale, poiché è ormai dimostrato che anche la teoria eliocentrica era ritenuta accettabile nell'ambito delle gerarchie ecclesiastiche, ed era stata persino utilizzata per risolvere alcuni problemi tecnici nella riforma del calendario operata dal papa Gregorio XIII nel 1582 (è lo stesso calendario che vige ancora adesso).

Lo scontro con Galileo fu determinato dal fatto che questi reclamava la sua autonomia come scienziato, cioè non accettava più una subordinazione gerarchica in cui ogni ricerca doveva essere condizionata dalla paternalistica accondiscendenza delle autorità ecclesiastiche. D'altra parte questa autonomia reclamata da Galileo si basava su un tipo di ricerca scientifica che poteva esercitarsi con risorse estremamente limitate. Negli ultimi anni di vita, Galileo poté attuare importantissime ricerche di fisica con pochissimi soldi, cosa inconcepibile attualmente, dato che la ricerca dipende dai fondi che le vengono concessi e non certo dai permessi ecclesiastici.

Oggi la ricerca è finanziata da denaro pubblico, ma risponde ad interessi privati. Questo intreccio tra denaro pubblico ed affarismo privato costituisce attualmente la vera forca caudina dello scienziato, perciò far finta di vivere ancora nel XVII secolo è un modo per non vedere ciò che accade oggi, ed anche per chiudere gli occhi di fronte al vero ruolo di un Ratzinger.

Quando a Stalin obiettarono che una sua decisione sarebbe dispiaciuta al papa, egli rispose con una domanda sarcastica : "Quante divisioni ha il papa?"

La frase di Stalin era concreta, ma incompleta, in quanto avrebbe dovuto anche chiedere: "Quante banche ha il papa?"

Ai tempi di Stalin la Chiesa Romana era ancora una potenza finanziaria in proprio, come lo era stata da sempre. Ancora prima che la Chiesa Cattolica diventasse la religione di Stato dell'Impero Romano, questa identificazione tra Chiesa e Banca era essenziale, organica. Callisto I - da cui hanno preso il nome le famose catacombe e che fu papa dal 217 al 222 - era lo schiavo di un potente liberto imperiale, Carpoforo, anch'egli cristiano. Sebbene fosse giuridicamente uno schiavo, Callisto era a capo di una banca e fu protagonista di uno scandalo finanziario, per il quale venne anche arrestato, ma poi liberato proprio su pressione dei suoi creditori che speravano di riavere i loro soldi.

Papa Callisto I, banchiere e bancarottiere dei tempi eroici e pionieristici del cattolicesimo, oggi si rivolterebbe nella tomba se potesse vedere la sua creatura ridotta a potenza finanziaria subordinata, ad appendice e colonia della finanza tedesca. Fatti fuori Sindona, papa Luciani e Calvi, la "finanza cattolica" non esiste praticamente più, ed il segno di questo tramonto è appunto la scomparsa dei papi italiani.

Ratzinger recita ad uso dei media la parte dell'intellettuale e del teologo, ma i suoi scritti sono dei collage di citazioni, tenute insieme da luoghi comuni e frasi fatte. Ratzinger non è lì in quanto "tradizionalista", ma in quanto rappresentante dei poteri finanziari che oggi controllano la Chiesa Cattolica.

Per un ricorso storico, la Germania espresse già agli inizi del XVI secolo una grave sfida finanziaria nei confronti del potere papale, quando Lutero, per conto dei Principi tedeschi, guidò la rivolta contro i tributi da versare a Roma sotto forma di indulgenze. Grazie a quei soldi sottratti al papa, i Principi tedeschi lanciarono una terribile offensiva di classe contro le loro popolazioni contadine, stroncandone ogni tentativo di resistenza, fatto che lo stesso Lutero si incaricò di santificare, scrivendo che massacrare i contadini corrispondeva alla volontà divina. Anche la storia della Riforma Protestante, è storia di denaro più che di idee religiose.

24 gennaio 2008

COMMENTI FLASH


MODA
Le grandi case di moda americane hanno un cruccio: non sono ancora riuscite a far fuori quelle europee. La direttrice della rivista di moda americana più famosa al mondo "Vogue", chiede di ridurre le giornate della settimana della moda milanese da 7 a 4; i nostri stilisti si adeguano subito al nuovo stile delle braghe calate e il gioco è fatto, provincializzando ancora di più Milano. Della moda non ce ne può fregà de meno, ma una colonia è una colonia. (Parigi ha ricevuto le stesse richieste, ma almeno formalmente non ha ceduto: anche tra le colonie c'è una gerarchia).

TERRORISMO "ISLAMICO"
Ancora attentati ad Algeri; naturalmente una sezione locale di Al Qaeda si è subito manifestata per la rivendicazione. Il delirio imperversa, ma qualche anno fa sul nostro bollettino riportavamo un coraggioso articoletto ripreso dai compagni francesi di "Le Monde Libertarie", che spiegava come lo Stato algerino fosse il responsabile della quasi totalità degli attentati "islamisti". Dove sono oggi simili voci?

DENARO PUBBLICO
Una delle manifestazioni del dominio americano, è quella sul mondo scientifico: dal 1901 al 2002 gli USA, primi in classifica con 270 premi Nobel surclassano i concorrenti; i quattro immediati inseguitori totalizzano insieme 256 premi. Ma la notizia non è questa. È molto diffuso il mito che il sistema di ricerca americano si sostenga soprattutto col generoso finanziamento dei privati. Ahimè, trattasi solo di un mito, perché la maggior parte dei fondi sono pubblici: nel 2005 le università hanno speso per la ricerca 45 miliardi di dollari, e il governo vi ha contribuito con 29 miliardi, pari al 64 per cento del totale. I finanziamenti dei privati, pur essendo cresciuti negli ultimi vent'anni coprono appena il 5% delle risorse messe a disposizione. Il resto è assicurato dalle università con fondi propri o di organizzazioni no-profit.

DERIVATI
Non c'è solo la truffa dei mutui-casa che ha permesso negli USA a bande di delinquenziali finanziarie di fregare case e soldi ai poveri cristi; ci sono anche i derivati, ovvero "prodotti finanziari ad alto rischio" rifilati in Italia a migliaia di persone, ma anche ad amministrazioni comunali e regionali. Questi derivati hanno una composizione molto complicata, ma la fregatura è sempre la stessa: avere denaro fresco subito, per poi trovarsi indebitati fino al collo e per sempre, dopo aver pagato laute commissioni e super profitti alle banche. Questi raffinati prodotti finanziari vengono studiati, messi a punto e strutturati a Londra, da dove guardano con commiserazione la corruzione in cui si dibatte l'Italia in declino.

CONTAINER
Finalmente il deputato salernitano dei verdi Pellegrino l'ha spuntata. La commissione Antimafia avvierà un'inchiesta per aumentare i controlli sui container. Visto che droga, armi, sigarette, merci contraffatte ecc. passa per gli scatoloni, la percentuale di controllo attuale del 5% appare davvero risibile. Anche a loro! I trafficanti di armi e droga sono già in cerca di nuova occupazione.

AIR FRANCE
Il traffico aereo italiano è in forte crescita: 107 milioni di passeggeri sul segmento interno con un aumento del 64% rispetto al 2002; sul segmento internazionale sono stati 79 milioni con l'82% di aumento rispetto al 2002. Ora, al di là delle demenziali lamentele leghiste, è piuttosto curioso che l'Alitalia finisca in mani francesi proprio ora che il traffico italiano si prospetta più redditizio; Malpensa verrà provincializzata e non costituirà un pericoloso concorrente per i nodi di Parigi, Francoforte ecc.


24 gennaio 2008